Salve. Sono Piero Villverde, alias Sonny. Sono di Torino e sono un ex tdg, (Testimone di Geova).
Ho militato in quella setta per ben 25 anni. Il due marzo del 2004, proprio il giorno del mio compleanno, mi sono fatto il più bel regalo che potessi mai farmi: Scoprire la falsità geovista.
Da quel giorno, è iniziato il nostro calvario perché i nostri figli, anch’essi tdg, non hanno creduto alle motivazioni del nostro abbandono alla setta, che per altro non hanno nemmeno voluto analizzare, visto che sono plagiati mentalmente dalla loro falsa organizzazione e ci hanno tolto il rapporto della famiglia. Non possiamo più mangiare con loro insieme, non più fare una vacanza, una passeggiata ecc. ecc. ecc. Anche i nostri nipotini, ci tocca vederli con il contagocce e vi lascio immaginare cosa sia essere nonni e padri solo sulla carta.
Da quel momento, dicevo, è iniziato il nostro calvario… e il mio declino verso l’ateismo. Ho passato anni a criticare la chiesa e tutto ciò che essa rappresenta. Leggevo e divoravo tutto ciò che si scriveva contro di lei.
Non so bene per quale soddisfazione, ma era così…. Sino al giorno che…… Ma lasciate che vi racconti i preamboli che mi hanno portato alla conversione.
Mia moglie ha sempre desiderato andare a Medjugorje e il 29 aprile l’ho accontentata. Premettendo però che l’accompagnavo SOLO come un turista e quindi, armato di Tablet, cuffie, musica da spararmi a tutto volume nelle orecchie per non sentire i rosari e i canti e le preghiere varie nel pulman, mi sono sacrificato e preparato ad affrontare questo pellegrinaggio….
Quando siamo giunti sul posto, ho subito notato una gran spiritualità, ovunque si andasse, c’erano persone inginocchiate a pregare la “Gospa”, (la chiamano così la Madonna). Praticamernte, lo spirito religioso che c’è in quel luogo, lo si può toccare con mano, respirare nell’aria e sentirne persino il profumo soave….
Ma io niente, mi tenevo in disparte da ogni funzione religiosa e mi limitavo ad osservare. Sino al giorno prima della partenza, quando in un negozio, trovai una pietra con su scritta una frase:
“Se sapeste quanto vi amo, piangereste di gioia”.
Quella frase, quelle parole, mi toccarono il cuore! E ricordo che dissi a mia moglie: “Silvana, se la Madonna veramente esiste ed è apparsa in questi luoghi, questa frase è molto, molto toccante!” E decisi di comprare quel souvenir, portarlo a casa e metterlo in un angolo come se prima o poi avrei capito l’uso da farne.
Una volta tornati, dopo qualche settimana, si prospettò l’occasione di andare a Lourdes e io incoraggiai mia moglie dicendole che avendo fatto l’esperienzza di Medjugorje, non poteva non fare quella di Lourdes. Lei, all’inizio riluttante perché appena tornati da un pellegrinaggio, non riteneva utile un secondo, ma magari per l’anno prossimo. Al che io replicai che ora lo si poteva fare, il prossimo anno, che ne sappiamo delle nostre risorse e possibilità? Lei, affidò al Signore la mia richiesta e acconsentì al secondo pellegrinaggio. Questa volta, le cuffie, le misi una sola volta, all’andata, dopo di che, stranamente, ascoltavo le recitazioni senza nemmeno strocere il naso.
A Lourdes, feci il bagno alle piscine, da non credente, ma subito dopo, fu come se dai miei occhi caddero delle scaglie e vidi la chiesa, “l’altra chiesa”, quella caritatevole, quella buona, quella soccorrevole, come MAI l’avevo vista. Vedevo le carrozzine dei malati trainate dai volontari con il sorriso sulla bocca, la gioia nel cuore, la felicità di sapere che stavano facendo una cosa buona, giusta….. e cominciai ad ammirarli, ad approvarli, e a lodarli. Nel viaggio di ritorno, caddi in un profondo stato di meditazione. Dovevo capire come stavano le cose…. Capii che a Lourdes, come a Medjugorje, sono avvenuti e avvengono moltissimi miracoli. Ora dovevo capirne la paternità. Il Diavolo, che io sappia, non può fare il bene e comunque, a che prò compiere dei miracoli, come dicono i testimoni di Geova, per ingannare le genti? Coloro che li ricevono, divengono ancora più credenti, più ferventi nella fede, nello spirito, nell’adorazione a Dio, quindi…. Allora i miracoli sono da Dio, un segno di Dio per gl’increduli, come me, affinchè si convertino e smettano di dubitare! E li, iniziai a commuovermi.
Ripensando a cosa era avvenuto nel primo pellegrinaggio, capii che la Gospa mi aveva chiamato per farmi sentire il Suo amore per me, per me, Piero Villaverde! Non per il semplice ateo fra gli atei, ma espressamente per me, personalmente per l’uomo nuovo che stava nascendo dentro di me. Così, il 12 luglio, ripartii per il terzo pellegrinaggio, ma questa volta non da turista, ma da pellegrino. Sono ritornato per ringraziare la Gospa e ha ricevere la promessa da Lei fatta: Piangere ai suoi piedi per la gioia ricevuta nel cuore frutto della mia conversione! Eccome se ho pianto! Non ho mai versato così tante lacrime di gioia in così pochi giorni….!
La Gospa ha mantenudo fede alle Sue parole:
“Se sapeste quanto vi amo, piangereste di gioia”.
Ora sto facendo tutti i passi che seguono la mia conversione, compreso il rosario, la confessione mensile, la preghiera, la bibbia, e il digiuno. Vi ho narrato questa mia esperienza perché spero che possa essere utile a qualche lettore, magari geovista, che capisca che lontani da Dio, non c’è futuro, non c’è vita. Nel geovismo, c’è solo una sterile convinzione di servire Dio, ma in realtà, essi servono una organizzazione commerciale. Niente a che vedere con la spiritualità che il Cristo ha lasciato ai Suoi discepoli. Che Dio vi benedica e tante buone cose a voi tutti. Shalom. Piero e Silvana Villaverde. [SM=g7474]