Dagli scritti di Giovanni Paolo II

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Dagli scritti di Giovanni Paolo II

Messaggioda Citocromo » mer ago 22, 2012 5:57 pm

MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II PER LA GIORNATA MONDIALE DELLE MIGRAZIONI (1990)

http://www.vatican.va/holy_father/john_ ... 90_it.html
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Mi sembra che si debbano ricondurre gli uomini alla speranza di trovare la verità. (Sant'Agostino, Lettere, 1,1)
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Re: Dagli scritti di Giovanni Paolo II

Messaggioda Citocromo » mer ago 22, 2012 6:01 pm

Dal Discorso alla IV Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano (1992):

«12. Seguendo l’esempio del Buon Pastore dovete pascere il gregge che vi è stato affidato e difenderlo dai lupi voraci. Causa di divisione e discordia nelle vostre comunità ecclesiali sono – lo sapete bene – le sette e i movimenti “pseudo-spirituali” di cui parla il Documento di Puebla (n. 628) e la cui diffusione e aggressività urge affrontare. Come molti di voi hanno segnalato, la crescita delle sette pone in rilievo un vuoto pastorale, la cui causa, il più delle volte, è l’assenza di formazione, cosa che mina l’identità cristiana e fa sì che grandi masse di cattolici privi di un’adeguata attenzione religiosa – tra le altre ragioni, per mancanza di sacerdoti –, siano lasciati in balìa di campagne di proselitismo settario molto attive. Tuttavia può anche succedere che i fedeli non trovino negli operatori della pastorale quel forte senso di Dio che essi invece dovrebbero trasmettere attraverso la loro vita. “Tali situazioni possono essere causa del fatto che molte persone povere e semplici, – come purtroppo sta accadendo – siano facile preda delle sette, nelle quali ricercano un senso religioso della vita che forse non trovano in coloro che invece dovrebbero offrirlo a piene mani” (Lettera apostolica Los Caminos del Evangelio, 20). Inoltre, non si può dar credito a una certa strategia, il cui obiettivo è quello di indebolire i vincoli che uniscono i Paesi dell’America Latina e di minare così le forze che nascono dall’unità. Con questo obiettivo importanti risorse economiche vengono impegnate per sovvenzionare campagne di proselitismo, che cercano di sgretolare l’unità dei cattolici.

Al preoccupante fenomeno delle sette bisogna reagire con un’azione pastorale che ponga al centro di tutto la persona, la sua dimensione comunitaria e il suo anelito a un rapporto personale con Dio. È un fatto che là dove la presenza della Chiesa è dinamica, come nel caso delle parrocchie in cui si impartisce un’assidua catechesi sulla Parola di Dio, là dove esistono una liturgia attiva e partecipata, una solida pietà mariana, un’effettiva solidarietà nel campo sociale, una forte sollecitudine pastorale per la famiglia, per i giovani e per i malati, vediamo che le sette o i movimenti para-religiosi non riescono ad attecchire o a svilupparsi.

La radicata religiosità popolare dei vostri fedeli con i suoi straordinari valori della fede e della pietà, del sacrificio e della solidarietà, adeguatamente evangelizzata e gioiosamente celebrata, orientata intorno ai misteri di Cristo e della Vergine Maria, può essere, per le sue radici essenzialmente cattoliche, un antidoto contro le sette e una garanzia di fedeltà al messaggio della salvezza.»

http://www.vatican.va/holy_father/john_ ... ca_it.html
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Mi sembra che si debbano ricondurre gli uomini alla speranza di trovare la verità. (Sant'Agostino, Lettere, 1,1)
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