da Citocromo » mar mag 29, 2012 11:31 am
Vediamo ora altri riferimenti importanti, che possono essere utili.
Il Padre è più grande di tutti, anche del Figlio, perchè è la fonte dell'essere, della vita e dell'agire del Figlio e delle creature:
Gesù riprese a parlare e disse loro: "In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. (Gv 5,19)
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola". (Gv 10,29-30)
Avete udito che vi ho detto: "Vado e tornerò da voi". Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. (Gv 14,28)
Il Padre è Dio per il Figlio nella sua natura umana e per tutti gli uomini. I discepoli sono fratelli di Gesù, perciò Dio è Padre di tutti coloro che credono in Cristo:
Gesù le disse: "Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: "Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro"". (Gv 20,17)
Il Figlio di Dio è generato dal Padre, non creato. Sulla base dell’analogia umana è chiaro che un figlio non si crea dal nulla, ma si genera traendolo da sé, donandogli la propria natura:
Stillate, cieli, dall'alto
e le nubi facciano piovere la giustizia;
si apra la terra e produca la salvezza
e germogli insieme la giustizia.
Io, il Signore, ho creato tutto questo (κτίσας).".
Guai a chi contende con chi lo ha plasmato,
un vaso fra altri vasi d'argilla.
Dirà forse la creta al vasaio: "Che cosa fai (Τί ποιεῖς)?"
oppure: "La tua opera non ha manici"?
Guai a chi dice a un padre: "Che cosa generi (Τί γεννήσεις)?"
o a una donna: "Che cosa partorisci?".
Così dice il Signore,
il Santo d'Israele, che lo ha plasmato:
"Volete interrogarmi sul futuro dei miei figli
e darmi ordini sul lavoro delle mie mani? [...]
Poiché così dice il Signore,
che ha creato i cieli,
egli, il Dio che ha plasmato
e fatto la terra e l'ha resa stabile,
non l'ha creata vuota,
ma l'ha plasmata perché fosse abitata:
"Io sono il Signore, non ce n'è altri. (Is 45,8,11.18)
Abramo generò (ἐγέννησεν) Isacco ... (Mt 1,2 e ss.)
Gli disse Nicodèmo: "Come può nascere (γεννηθῆναι) un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere (γεννηθῆναι)?".(Gv 3,4)
La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce (γεννήσῃ) il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo (ἐγεννήθη) un uomo. (Gv 16,21)
Il Figlio è μονογενής, cioè unico generato (μονογενοῦς παρὰ πατρός) dal Padre, quindi Dio come il Padre, in quanto ha la medesima natura divina:
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre (μονογενοῦς παρὰ πατρός),
pieno di grazia e di verità. (Gv 1,14)
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio (μονογενής θεὸς)
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato. (Gv 1,18)
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito (μονογενῆ), perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio (μονογενοῦς). (Gv 3,16-18)
Solo il Signore è Dio:
A tal vista, tutto il popolo cadde con la faccia a terra e disse: "Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!". (1Re 18,39)
Nella sua professione di fede Tommaso riconosce in Gesù il suo Signore e Dio:
Gli rispose Tommaso: "Mio Signore e mio Dio!". (Gv 20,28)
Il Figlio è "primogenito" non nel senso di prima e più importante delle creature, ma per l'anteriorità e la superiorità di Cristo-Mediatore su tutto il creato ("Egli è prima di tutte le cose"). Infatti, tutto, incluse le potenze del cosmo, è stato creato in lui, per mezzo di lui e verso di lui. La preminenza del Figlio di Dio viene rimarcata da Paolo per reagire alle dottrine pagane, secondo cui le potenze cosmiche avrebbero in mano il destino degli uomini. Perciò, l'apostolo sottolinea la preesistenza e la superiorità del Cristo sul creato, superiorità in quanto Figlio di Dio, generato da lui, nel quale abita tutta la pienezza della divinità:
Egli è immagine del Dio invisibile,
primogenito di tutta la creazione (πρωτότοκος πάσης κτίσεως),
perché in lui furono create tutte le cose
nei cieli e sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potenze.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose
e tutte in lui sussistono.
Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Egli è principio,
primogenito di quelli che risorgono dai morti,
perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
È piaciuto infatti a Dio
che abiti in lui tutta la pienezza
e che per mezzo di lui e in vista di lui
siano riconciliate tutte le cose,
avendo pacificato con il sangue della sua croce
sia le cose che stanno sulla terra,
sia quelle che stanno nei cieli. (Col 1, 15-20)
È in lui che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità (Col 2,9; leggere tutto il cap. 2)
Il Figlio non è la prima creatura o prima creazione di Dio, ma la causa (ἡ ἀρχὴ) che è all’origine della creazione:
All'angelo della Chiesa che è a Laodicèa scrivi:
"Così parla l'Amen, il Testimone degno di fede e veritiero, il Principio della creazione di Dio (ἡ ἀρχὴ τῆς κτίσεως). (Ap 3,14)
Gesu può essere pregato:
Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. (Gv 14,14)
Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio e disse: "Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio". Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: "Signore Gesù, accogli il mio spirito". Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: "Signore, non imputare loro questo peccato". Detto questo, morì. (At 7,55-60)
Per questo, affinché io non monti in superbia, è stata data alla mia carne una spina, un inviato di Satana per percuotermi, perché io non monti in superbia. A causa di questo per tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: "Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza". Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte.(2Cor 12,7b-10 )
insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro(1Cor 1,2)
Poiché non c'è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. (Rm 10,12)
La Risurrezione di Cristo è dovuta al Padre e al Figlio (ma anche allo Spirito Santo):
Gesù di Nàzaret - uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene -, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l'avete crocifisso e l'avete ucciso. Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. (At 2,22-24)
e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore (Rm 1,3-4)
Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. (Rm 6,4)
Egli la manifestò in Cristo,
quando lo risuscitò dai morti
e lo fece sedere alla sua destra nei cieli,
al di sopra di ogni Principato e Potenza,
al di sopra di ogni Forza e Dominazione
e di ogni nome che viene nominato
non solo nel tempo presente ma anche in quello futuro. (Ef 1,20-21)
lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà". (Mc 10,34)
Rispose loro Gesù: "Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere". Gli dissero allora i Giudei: "Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?". Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. (Gv 2,19-22)
Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio". (Gv 10,17-18)
"Lo abbiamo udito mentre diceva: "Io distruggerò questo tempio, fatto da mani d'uomo, e in tre giorni ne costruirò un altro, non fatto da mani d'uomo"". (Mc 14,58)
Citocromo
Mi sembra che si debbano ricondurre gli uomini alla speranza di trovare la verità. (Sant'Agostino, Lettere, 1,1)