[Libro] Come andare a messa e non perdere la fede.

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[Libro] Come andare a messa e non perdere la fede.

Messaggioda GrisAdmi » mer lug 06, 2011 9:30 pm

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Titolo Come andare a messa e non perdere la fede
Autore Bux Nicola
Prezzo € 12,00
Dati 2010, 194 p., brossura
Editore Piemme

Descrizione:
Bux espone in questo libro la messa, massimo atto del culto cattolico, nelle due forme del rito romano, a paragone con la liturgia orientale; ne descrive la teologia e la spiritualità, con conoscenza, esperienza e vero senso pastorale. A partire dalla riforma conciliare e postconciliare, addita "le deformazioni al limite del sopportabile" e le resistenze prodottesi, replicando alle critiche di tradimento del Concilio e ignoranza della liturgia rivolte a Benedetto XVI e ai suoi collaboratori, per aver posto mano alla "riforma della riforma". È un vademecum per muoversi nel bazar delle messe odierne senza perdere la fede.
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Re: [Libro] Come andare a messa e non perdere la fede.

Messaggioda GrisAdmi » gio lug 07, 2011 6:00 pm

Mi è stato fatto notare, da un attento forista, il tono forse eccessivamente polemico del testo da me segnalato ed il fatto che il suo autore con il suddetto non dia un contributo veramente costruttivo all'attuale dibattito in ambito liturgico. Ovviamente, ero già conscio di ciò quando lo ho segnalato. So che si tratta di un testo da prendere per quello che è (lo si intuisce, in fondo, anche dal suo titolo volutamente provocatorio). Io stesso non ne condivido su molti punti il contenuto. Ho voluto, comunque, segnarlarlo perché proprio il suo tono decisamente polemico possa aiutare i lettori completamente digiuni di scienze liturgiche ad addentrarsi un po' di più nelle suddette. Spero che la sua lettura sia da stimolo ad approfondire il tema. Io stesso, è bene sottolinearlo, sono il primo a sperare che, una volta fattolo, i lettori poi giungano a posizioni differenti da quelle del suo autore, il quale (è necessario dirlo) non risparmia critiche a niente e a nessuno e tende a bocciare in toto il messale di Paolo VI, che invece, a mio avviso, è stato uno dei prodotti più riusciti (nonostante le intepretazioni a volte un po' troppo fantasiose che di questo hanno dato e ne danno i vari celebranti) di quanto scaturito dal Concilio Vaticano II.
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