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GENDER A SCUOLA NELLA CAPITALE - Avvenire 23 gennaio 2014

MessaggioInviato: gio gen 23, 2014 3:28 pm
da Leonardo
Progetto del Comune

Gender a scuola Roma ci prova

Dopo il registro sulle unioni ci­vili - che attende solo il sì del consiglio comunale - il Cam­pidoglio guidato da Ignazio Marino prova a piantare un’altra bandierina ideologica: il progetto di educazione per le scuole superiori «Lecosecam­biano@ Roma» per «il rispetto e la va­lorizzazione delle differenze», fina­lizzato a «contrastare il bullismo o­mofobico ». Tra le attività, incontri con testimonial del mondo dello spetta­colo e rappresentanti delle associa­zioni Lgbt romane. Domani la sca­denza per gli istituti che vogliano a­derire. «La Giunta Marino indottrina all’ideologia gender», commenta il Forum delle associazioni familiari. «Siamo tutti contro l’omofobia e le discriminazioni – dice l’ex assessore alla famiglia e scuola Gianluigi De Paolo – ma su temi così delicati più che la propaganda serve il coinvolgi­mento dei genitori che devono poter scegliere per i loro figli».
Nel bando del progetto l’assessorato capitolino alla scuola illustra le fina­lità: «Rilevare le percezioni e le espe­rienze degli/le studenti sulle discri­minazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere»; «sen­sibilizzare sui temi della valorizza­zione delle differenze e al rispetto del­le scelte individuali»; «promuovere u­na visione positiva del futuro attra­verso le testimonianze concrete di persone note per far comprendere che 'le cose possono effettivamente cambiare'»; «diffondere informazio­ni sui servizi a Roma per persone le­sbiche, gay, omosessuali e transes­suali della Memoria ad Auschwitz e can­cellando quelli sulle foibe.

Qui non si tratta di dire sì o no all’omofobia – sottolinea De Palo – perché ogni di­scriminazione va combattuta con de­cisione, che sia chiaro. Ma il Campi­doglio dimostra di non avere un pro­getto educativo e preferisce appalta­re alle associazioni Lgtb (*) un proble­ma che invece va affrontato senza af­fermazioni ideologiche. Rifiutando, fra l’altro, di coinvolgere le associa­zioni familiari e dei genitori. L’adole­scenza è un periodo delicato di for­mazione della personalità. E i genitori degli studenti, fra l’altro minorenni, hanno il diritto, anzi il dovere di es­sere coinvolti preventivamente. Ri­cordo che non si tratta di materie cur­riculari – puntualizza De Palo – e le fa­miglie devono essere messe in con­dizione di poter scegliere consape­volmente, conoscendo in maniera dettagliata i progetti proposti. E se i genitori non intendono avvalersene per i loro figli, il Comune ne deve pro­porre »; «lottare contro l’omofobia in­teriorizzata e sociale vissuta dagli/le adolescenti». Il tutto attraverso un «indagine conoscitiva» anonima, «in­contri formativi nelle scuole» con te­stimonianze, esperti dell’università, rappresentanti delle associazioni Lgtb romane, un concorso creativo con premiazione il 17 maggio, Gior­nata contro l’omofobia della Ue.

Protesta il Forum delle associazioni familiari. «Sono 8 mesi che abbiamo chiesto di incontrare il Sindaco», di­ce la presidente del Forum del Lazio Emma Ciccarelli. «Dopo aver sman­tellato tutte le politiche familiari che avevamo contribuito ad attuare negli anni precedenti, prende iniziative che riguardano le famiglie senza con­frontarsi con le Associazioni familia­ri ». Ribadito il no, «come è ovvio, ad ogni forma di bullismo, perché ogni vita è degna indipendentemente dal­l’orientamento sessuale, siamo al­trettanto convinti che questo delica­to tema educativo debba essere trat­tato concordando con i genitori i mo­di e i tempi onde evitare semplifica­zioni o indottrinamenti». Per questo il Forum chiede «un confronto im­mediato tra l’associazionismo, il sin­daco e l’assessore Cattoi: abbiamo ri­cevuto centinaia di mail da parte di genitori spaventati per queste pro­poste educative che trattano temi co­sì delicati. L’omofobia si vince con l’e­ducazione, non con l’ideologia». Concorda Gianluigi De Palo, asses­sore nella giunta Alemanno, oggi al­l’opposizione come capogruppo del­la lista civica 'Cittadini per Roma'. «Il Campidoglio taglia i fondi per pro­getti che hanno funzionato bene, di­mezzando lo stanziamento per i viag­gi di alternativi».

Luca Liverani

(*) LGBT (o GLBT) è un acronimo utilizzato come termine collettivo per riferirsi a persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender.

Re: GENDER A SCUOLA NELLA CAPITALE - Avvenire 23 gennaio 20

MessaggioInviato: gio feb 20, 2014 2:54 pm
da Leonardo
La strategia ideologica globale delle istituzioni internazionali ONU-LGBTI (di Lupo Glori)
-(Corrispondenza Romana, 1330 del 19/2/2013 Agenzia di Informazione Settimanale)

Se qualcuno aveva qualche dubbio sul carattere ideologico delle istituzioni internazionali dopo le ultime inequivocabili stoccate messe a segno da quest’ultime si dovrà ricredere. L’approvazione del “rapporto Lunacek” lo scorso 4 febbraio da parte del Parlamento europeo e, con un tempismo sintomatico, l’atto d’accusa dell’ONU nei confronti della Santa Sede per l’abuso sui minori, gettano definitivamente la maschera mostrando, se ce n’era bisogno, il volto ideologico e anti cattolico dei poteri forti internazionali.

L’approvazione, alcuni mesi fa, da parte di un’altra delle istituzioni più rappresentative, l’“Organizzazione Mondiale della Sanità” (OMS), del documento sugli Standard per l’educazione sessuale per la pianificazione e l’attuazione di politiche di promozione della salute sessuale e riproduttiva non era stato che la prima avvisaglia di una decisa e pianificata strategia globale finalizzata a promuovere ed calare dall’alto i propri perversi progetti politici. Non è difficile individuare il filo ideologico che accomuna questi tre atti che seppur emanati da entità distinte si propongono il medesimo fine: il sovvertimento dell’ordine naturale e cristiano.

Il rapporto ONU contro la Santa Sede sulla questione degli abusi dei minori sembra essere un pretesto per un attacco frontale e più generale rivolto alla Chiesa cattolica e a tutto ciò che essa rappresenta. Le istituzioni internazionali pretendono tappare la bocca all’ultimo e indomito baluardo contro l’attuale dilagante relativismo morale, arrivando ad esigere che rinunci a proclamare la propria millenaria dottrina in campo sociale mettendo la propria autorità al servizio dei loro folli piani ideologici.

Nel durissimo atto di accusa in sedici pagine la “Commissione Onu per i diritti dei minori” esorta infatti la Chiesa a «fare pieno uso della sua autorità morale per condannare tutte le forme di molestia, discriminazione o violenza contro bambini sulla base del loro orientamento sessuale o l’orientamento sessuale dei loro genitori e a sostenere gli sforzi a livello internazionale per la depenalizzazione dell’omosessualità».

Il rapporto ONU, al punto 53, riprende la Santa Sede anche sul tema dell’aborto. Il Comitato, infatti, «esprime la sua più profonda preoccupazione per il caso di una bambina di 9 anni in Brasile che nel 2009 dovette fare un intervento di aborto salva-vita dopo essere stata stuprata dal suo padre putativo, la cui madre come il dottore che praticò l’aborto furono sanzionati (sic) dal vescovo di Pernambuco, una sanzione che è stata poi approvata dal capo della Congregazione dei Vescovi della Chiesa cattolica». Al punto 55, la Sede Apostolica, viene addirittura esortata a mettere mano al proprio Codice di diritto canonico dichiarando come essa debba «rivedere la sua posizione sull’aborto che pone ovvi rischi sulla vita e la salute delle ragazze incinte e di emendare il canone 1398 relativo all’aborto con una visione che identifichi le circostanze sotto cui l’accesso ai servizi di aborto può essere permesso».

Non manca nel documento ONU un esplicito riferimento alla promozione della teoria del gender sulla quale la Chiesa cattolica viene strigliata per le proprie anacronistiche posizioni, leggiamo infatti: «la Santa Sede continua a porre enfasi sulla promozione della complementarietà e dell’eguaglianza in dignità, due concetti che differiscono dall’eguaglianza per legge e per pratica delineata nell’articolo 2 della Convenzione e che sono spesso usati per giustificare legislazioni e politiche discriminatorie». A tale proposito la Commissione «chiede alla Santa Sede di prendere misure attive per rimuovere dai libri di testo delle scuole cattoliche tutti gli stereotipi sul gender che possono limitare lo sviluppo dei talenti e delle abilità di ragazzi e ragazze e minano le loro opportunità educative e di vita».

L’ideologia del gender è anche alla base del Rapporto Lunacek, testo che si propone di dettare le linee guida europee in materia di promozione dei diritti LGBTI chiedendo l’adozione nell’ordinamento giuridico dell’Unione Europea degli ideologici “Principi di Yogyakarta” e l’introduzione del matrimonio tra persone dello stesso sesso.

La relazione Lunacek, dal nome della sua relatrice Ulrike Lunacek, eurodeputata austriaca lesbica, Co-Presidente dell’Intergruppo LGBTI al Parlamento Europeo, chiede, inoltre, agli Stati europei di adottare misure penali per combattere l’omofobia esortandogli ad «astenersi dall’adottare leggi che limitino la libertà di espressione in relazione all’orientamento sessuale e all’identità di genere e riesaminare quelle già in vigore». L’educazione alla diversità di genere dovrà essere effettuata attraverso appositi corsi formativi da promuovere negli gli istituti scolastici e, in generale, a tutti i livelli attraverso «lo scambio di buone prassi tra gli Stati membri per quanto riguarda la formazione e l’istruzione delle forze di polizia, della magistratura inquirente, dei giudici e degli operatori dei servizi di assistenza alle vittime».

Tali documenti, seppur non vincolanti per gli Stati membri, rivestono un ruolo decisivo per la loro capacità di influenzare i programmi socio-politici dei singoli paesi UE e costituiscono i testi di riferimento a cui si appelleranno in futuro le associazioni LGBTI impegnate nella promozione dei diritti omosessuali.

Essi esprimono, inoltre, palesemente la linea ideologica dell’Unione Europea che dettando i principi ispiratori delle politiche nazionali degli Stati membri si rende protagonista di un evidente e curioso paradosso: da un lato chiede alla Chiesa Cattolica di abdicare dal suo “ruolo morale” rinunciando ad affermare verità e principi assoluti in nome di una malintesa tolleranza e di un ambiguo principio di non discriminazione; dall’altro arroga a sé tale autorità morale pretendendo di imporre come unici principi assoluti e universali, questi sì “non negoziabili”, quelli sanciti arbitrariamente dalle lobby internazionali. (Lupo Glori)

Re: GENDER A SCUOLA NELLA CAPITALE - Avvenire 23 gennaio 20

MessaggioInviato: ven mar 28, 2014 10:25 am
da Leonardo
E’ il Minculpop Lgbt, bellezza -Il Foglio 28 marzo 2014

Teoria del gender in tutte le scuole d’Italia, il sogno dell’Unar
Il Minculpop Lgbt non si arrende: vuole la teoria del gender in tutte le scuole italiane. La deputata del Pd Michela Marzano ha chiesto qualche giorno fa che siano finalmente diffusi gli opuscoletti dell’Ufficio nazionale antidiscriminazione razziale intitolati “Educare alla diversità”, destinati agli insegnanti di scuola primaria, media e superiore. Commissionati all’Istituto Beck dal direttore dell’Unar Marco De Giorgi, ma sconfessati sia dalla ex titolare delle Pari opportunità sia dal Miur, quei libretti sono l’esempio perfetto di ciò che il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco, ha definito nella sua prolusione del 24 marzo scorso “una vera dittatura – che vuole appiattire le diversità, omologare tutto fino a trattare l’identità di uomo e donna come pure astrazioni”.

Re: GENDER A SCUOLA NELLA CAPITALE - Avvenire 23 gennaio 20

MessaggioInviato: ven mar 28, 2014 10:44 am
da Leonardo
L'ideologia del GENDER: quali ricadute sulla famiglia? - Campidoglio 31 Gennaio 2014

Nella storica Sala Protomoteca in Campidoglio, proposto da "Famiglia Domani",
si è tenuta la conferenza in oggetto, malgrado la capitale era sotto seria preoccupata situazione meteorologica.
La città era deserta, quasi inesistente la circolazione auto. Mezzi e linea B buona frequenza ma scarsi i
passeggeri.La presenza non è mancata. La sala pian piano si è riempita. Una mia valutazione ha contato circa
300/350 persone. Non sono mancate presenze di disturbo (LGBT*), una quindicina di giovani, purtroppo 25/30
anni: noi diremmo uomini e donne, loro...non saprei. Ma comunque volevano evidenziarsi: nell'abbigliamento
tutti con un grosso "triangolo rosa" sul petto e nel contegno con sporadici grida, muggiti nei passaggi non
graditi, o perduranti applausi insignificanti se non per creare interruzioni e disturbo.La gestione di questo gruppo
è stata comunque adeguata e intelligente. Buona anche la presenza dei Vigili urbani del Comune che hanno
saputo contenere alcune manifestazioni eccessive.
Il presente Convegno è la riproposizione di quello annullato dal Sindaco all'ultimo momento il 2 dicembre 2013.

> Il Consiglieredi Roma Capitale On.Lavinia MENNUNI ha aperto i lavori salutando i convenuti ed ha sottolineato,
come moglie e mamma, i gravi pericoli derivanti dalla cosiddetta "ideologia del gender", e con le possibili
devastanti conseguenze negative in tema di formazione della persona umana e dell'istituto familiare che simili
teorie rischiano di arrecare. Inoltre si è dissociata da alcune iniziative che l'Amministrazione Marino intende
approvare. Tra l'altro ha riferito che dal'1 febbraio sono programmate 4 ore nei Licei sull'ideologia in parola.

> Ha quindi preso la parola Padre Giorgio Maria CARBONE, Ordinario di Bioetica, Teologo. Ha posto al pubblico
la domanda: Quanti sono i generi per la specie umana? Per la teoria del gender: due sono obsolete. Il gender non
è identità sessuale. Non dato una volta per tutte,ma frutto di una scelta di cultura e di convenzioni. Per loro il
sesso non è definibile perché limita. Cita lo slogan di Simone de Beauvoir "donna non si nasce, lo si diventa". Che
porta avanti con proprie tesi: "È solo decostruendo le categorie di "uomo" e "donna" che si potrà un giorno
permettere a tutti di accedere al "neutro". L'ideologia gender dissocia la sessualità umana dalla corporeità. Padre
Carbone pone l'interrogativo: Tu hai il corpo o sono il mio corpo? Per il gender conta la scelta del singolo. "Natura
c/ Cultura". La Natura è vista come fissistà, autoritaria, aggressiva. Impedirebbe la libera realizzazione di sé
imponendo un modo discriminante di: emarginare,differenziare, dividere, ghettizzare. E scelgono il contrario di
discriminare quale: accumunare, integrare, confondere, inserire. Chiaro il pensiero espresso da Erich Fromm...
“La crescente tendenza all’eliminazione delle differenze è strettamente legata al concetto d’uguaglianza.
Uguaglianza significa, in senso religioso, che siamo tutti figli di Dio, che siamo tutti fatti della stessa
sostanza umano-divina, in un unico cosmo. E differenti altre tesi, come quella di F.Jaffe esposta nel
memorandum del 1969: Abbattere la fertilità umana (siamo in troppi) ristrutturare la famiglia evitando i matrimoni...
E chiude accennando a Hannah Arendt: "Le origini del totalitarismo".

> La Dott.Dina NEROZZI (Medico-Psichiatra) Parla della strategia gender di cancellare la legge naturale, genetica,
psicologica, ritenute obsolete e parla della scelta: della creatura umana dotata di libero arbitrio, responsabilità, e
della creatura animale che segue l'istinto come unica scelta. Già nel 1960 sorgevano a Baltimora cliniche per il
cambiamento di sesso. Quale è la prospettiva degli ideologhi gender per la Famiglia: diritti sessuali e riproduttivi
per tutti; bambini come prodotto commerciale; matrimoni omosessuali; pensioni di reversibilità, insostenibilità
economica e crollo welfare; distruzione della famiglia naturale e tradizionale. Questo fa' dire a Natalie Angier:
Famiglia si, ma solo per pochi.

> Dott.Vittorio LODOLO D'ORIA (Medico, Ematologo). Il sistema educativo -Scuola- nel suo complesso, dopo
l'attacco del 1968 ha subito nel 2013 un secondo rovinoso colpo. Nota Lodolo: Pater, Mater, hanno uguale
desinenza "ter". Chi è il terzo? Il figlio. Famiglia incrocio tra generi, e generazioni: Orizzontalmente: maschio e
femmina; Verticalmente: Nonni/Anziani - Adulti - Figli. Questo concetto è da difendere, da presidiare. E' il futuro
dell'umanità. E l'oratore traccia la strategia emersa anni 1969 - 2013:

1 9 6 9 > S T R A T E G I A < 2 0 1 3
- Scontro c/ generazioni - Attacco ai generi: Maschio e Femmine
- maggiorenni universitari - indottrinamento minori
- scuola come obiettivo - scuola come strumento
- asimmetria educazione e insegnamento - nuova ideologia "gender"
- "vietato vietare" - discriminazione LGBT (*)
- sesso senza riproduzione - riproduzione senza sesso
- distruzione famiglia patriarcale - stessi diritti famiglia
- strategia di forza - strategia subdola silente (New Age)
- coinvolgimento delle masse - gruppuscoli finanziari
- maggioranze parlamentari - burocrati finanziari (lobby)
- riforme epocali - decreti, circolari, leggi
- effetti a metà termine - effetti immediati.
L'oratore caldeggia e conclude con l'esortare alla difesa della famiglia e avviare dialogo incessante con i figli.

> Avv. Gianfranco AMATO -Presidente dei Giudici per la Vita)
Domanda: Quali sono effetti e ricadute sulla Famiglia? Tentativo di sovvertire la visione antropologica della FAMIGLIA
fondata su UOMO e DONNA per sostituirla con altre formule. La Corte Costituzionale ha affermato che la Famiglia è l
a base dell'Ordinamento sociale, politico... Cicerone (pagano) affermava che la Famiglia è un vivaio della società.
L'omofobia oltre ad essere una legge inutile perché già esiste il reato contestato nell'attuale legislazione, toglie libertà
al pubblico dibattico, all'espressione di critica che si vuole coartare. Il Legislatore deve chiedersi: questa Legge serve?
Invece l'omofobia è stata spacciata come emergenza nazionale.
Statistiche alla mano gli attacchi che subiscono i gay non superano per numero ad es. di altre patologie.
Allora il politologo e scrittore Piero Ostellino si chiede: perché un omosessuale deve avere una super-legge?
L'omofobia non è definita, non ha una patologia. E' solo un nuovo concetto per imporre ideologia di Stato. La libertà
di pensiero e la libertà religiosa non saranno più garantiti. Muore lo Stato di Diritto. La riprova? Per far valere i propri
diritti agli omosessuali basta l'Autocertificazione.

Leonardo

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(*) LGBT = Acronimo per: Lesbica, Gay, Bisessuale, Transgender.