L'altro Messia

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L'altro Messia

Messaggioda predestinato74 » dom ott 02, 2011 8:06 pm

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L'indagine degli storici non permette di stabilire con certezza l'esistenza di un uomo chiamato Gesù, che visse e fu crocifisso in Galilea così come narrano le Sacre Scritture.

L’altro Messia è la storia di Joseph-bar-Joseph, uomo realmente esistito e crocifisso cinquantasei anni prima di Cristo. Secondo i documenti dell'epoca era detto “Il Messia” e si diceva di lui che fosse in grado di resuscitare i morti. Il suo nome in forma abbreviata, Jeshu, è un'ulteriore coincidenza che invita a scoprire la sua vita, qui riproposta in forma di romanzo.

Quello di Jeshu è un vero e proprio percorso iniziatico che permette di ripercorrere da vicino la vita di Gesù e di evidenziarne i tratti comuni agli iniziati di tantissime religioni mondiali.

Jeshu dimostra un amore e un desiderio di conoscenza innati, che impiegherà completamente per avvicinarsi alla benevolenza del divino e all'onnipotenza dello spirito. La guarigione spirituale e lo sdoppiamento sono tra i passaggi a cui si sottopone. Il padre Giuseppe e la madre Maria gli forniscono un aiuto fondamentale e, grazie al loro amore, costituiscono quel nucleo familiare fondamentale per gli iniziati di ogni religione e sacro per il Cattolicesimo.

fonte: http://www.bisedizioni.it/libri/l_altro_messia.php


Ero convinto che l'idea di un singolo risorto fosse estranea all'ebraismo in quanto la risurrezione era vista come un avvenimento collettivo alla fine dei tempi, invece scopro che l'idea di un messai risorto dopo tre giorni già esisteva prima di Cristo.

Ci sono aggiornamenti su questo ritrovamento?
predestinato74
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Re: L'altro Messia

Messaggioda predestinato74 » dom ott 02, 2011 8:11 pm

Dal Corriere della sera:


[Esplora il significato del termine: SI ACCENNA A UN «SIMONE» CHE AVREBBE GUIDATO UNA RIVOLTA CONTRO I ROMANI

La tavola che racconta la storia del messia risorto prima di Cristo

E' uno dei reperti storici più controversi dell'antichità e la sua dubbia interpretazione da circa un decennio causa interminabili dibattiti tra insigni studiosi internazionali. Si tratta di una tavola di pietra, scoperta circa dieci anni fa vicino al Mar Morto e lunga circa 90 cm. Su di essa sono iscritti 87 versi in ebraico che narrano la storia di un Messia che sarebbe risorto tre giorni dopo la sua morte. Niente di nuovo se si pensa alla storia di Cristo narrata nei Vangeli, ma vi è un particolare davvero singolare: il reperto storico risalirebbe ad un’epoca antecedente alla nascita di Gesù. A riproporre il mistero di questa tavola di pietra, conservata all'Israel Museum di Gerusalemme, è il New York Times: il quotidiano della Grande Mela afferma che nuovi interessanti particolari su questo reperto saranno rivelati nei prossimi giorni durante una conferenza che si terrà nello stesso museo di Gerusalemme per festeggiare i 60 anni dalla scoperta dei Manoscritti del Mar Morto (i preziosissimi frammenti archeologici ritrovati in undici grotte nell'area di Qumran a metà del Novecento)

STORIA - Scoperta da un antiquario giordano e in seguito comprata dal collezionista svizzero di origine ebraiche David Jeselshon, secondo alcuni studiosi questa tavola di pietra metterebbe seriamente in discussione l’originalità del Cristianesimo e della resurrezione di Cristo. Gran parte del testo riporterebbe passi dell’antico Testamento, specialmente i libri dei profeti Daniele e Zaccaria in cui l’angelo Gabriele presenta una visione apocalittica della storia di Israele. Secondo gli archeologi tra le iscrizioni presenti sulla tavola vi sarebbe anche un passo in cui è raccontata la storia di un Messia risorto dopo tre giorni. Ciò confermerebbe che una vicenda simile a quella della Resurrezione di Cristo era presente nella cultura ebraica prima che Gesù nascesse ed era ben conosciuta dai cittadini che vivevano nell’antico Israele. Successivamente sarebbe stata ripresa dai seguaci di Gesù e riadattata per diffondere la nuova fede. Altri studiosi sembrano più cauti: essi sottolineano che sulla pietra molte parole appaiono illeggibili, in alcuni punti sono addirittura scomparse, quindi è impossibile per adesso stabilire la verità.

IL MESSIA - Una ricerca pubblicata l’anno scorso da Ada Yardeni e di Binyamin Elitzur, entrambi studiosi di iscrizioni antiche, sulla rivista specialistica «Cathedra» gettò una nuova luce sul mistero della tavola di pietra: l'articolo, intitolato «La rivelazione di Gabriele» confermava che la pietra risalisse al I secolo A.C. e i due studiosi mettevano in dubbio che il tema del Messia risorto fosse un evento raccontato per la prima volta dai Vangeli cristiani. A dire il vero già nel 2000 il professor Israel Knohl della Hebrew University aveva presentato una dettagliata e originale interpretazione sulla contiguità tra la resurrezione di Cristo e un precedente racconto ebraico che aveva come tema il Messia risorto. Nel libro intitolato «Il Messia prima di Gesù» Knohl asseriva che il protagonista della resurrezione di cui parla la tavola di pietra era un certo Simone, un condottiero ebreo che avrebbe scatenato una rivolta all’indomani della Morte di Erode per liberare Israele dal giogo romano. Tale vicenda sarebbe presente anche nel Talmud, uno dei testi sacri dell’Ebraismo e la rivolta sarebbe stata brutalmente soffocata dalle armate romane. Secondo lo studioso, la tradizione narrava di questo condottiero, che sebbene ucciso, sarebbe risorto tre giorni dopo la morte e avrebbe aperto la strada della libertà al popolo di Israele. Secondo lo studioso ciò risulta chiaro nei versi 19-21 presenti sulla tavola di pietra nei quali si può leggere: «In tre giorni tu saprai che il diavolo sarà sconfitto dalla giustizia» mentre in altre righe si legge che il sangue e la morte del Messia sono la strada che porterà alla giustizia. Infine in due altri versi successivi, difficili da decifrare, Knohl sostiene che vi siano scritte le testuali parole: «Dopo tre giorni tu rivivrai, Io, Gabriele, te lo comando» (Gabriele è l'arcangelo che secondo la religione ebraica era il messaggero di Dio. Nel Vangelo di Luca è lui ad annunciare a Maria che partorirà il figlio di Dio)

CRITICHE - «Questi versi mettono in discussione l'originalità del Cristianesimo» afferma il professor Knohl. «La resurrezione dopo tre giorni del Messia è qualcosa che esisteva già nella tradizione ebraica prima che Cristo comparisse sulla Terra». Tuttavia molti studiosi non sembrano accettare le tesi del professor Knohl. La stessa ricercatrice Yardeni sostiene che sebbene la tavola di pietra mette seriamente in discussione l'originalità del tema della resurrezione, è abbastanza discutibile affermare che il personaggio storico Simone sia il Messia da cui poi i cristiani avrebbero tratto ispirazione. Anche il professor Moshe Bar-Asher, docente emerito di Ebraico e Aramaico all'Università Ebraica di Gerusalemme appare scettico: «In passi cruciali del testo mancano troppo parole».

Francesco Tortora
06 luglio 2008(ultima modifica: 07 luglio 2008)
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Re: L'altro Messia

Messaggioda GrisAdmi » mar ott 04, 2011 7:20 am

Non ho letto il saggio che hai citato, che non mi risulta essere stato scritto da uno studioso di formazione accademica. Per ciò che riguarda l'iscrizione di cui parla l'articolo che hai postato, molto significativo è quanto ci dice il Prof. Moshe Bar-Ashe nel virgolettato riportato nello stesso: "In passi cruciali del testo mancano troppe parole". Le cose stanno così. Nell'iscrizione in oggetto, infatti, non si parla di alcuna risurrezione. Di questa si parlerebbe proprio in un punto compromesso della stessa secondo la ricostruzione assolutamente ipotetica che del testo ivi contenuto hanno fatto alcuni. Come al solito, tanto rumore per nulla.
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Re: L'altro Messia

Messaggioda predestinato74 » ven ott 14, 2011 10:26 am

Ho scritto al sito "Christianismus", vediamo se ne sanno di più. Certo che chi legge le recensioni del libro di Whitworth ha l'impressione che sia una scoperta seria che dimostra come prima di Cristo ci fosse un Messia morto e poi risorto, con una vita quasi identica a quella del Gesù cristiano. Mah, vedremo.
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