un sacerdote può tornare nello stato laicale e sposarsi ?

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un sacerdote può tornare nello stato laicale e sposarsi ?

Messaggioda alenis » mar apr 27, 2010 11:59 am

ho letto la biografia di Vito Mancuso; trovo scritto che fu ordinato sacerdote dal cardinale Martini e che dopo un anno, tornò allo stato laicale e poi si sposò; appurato quindi che ciò è possibile, vorrei sapere se esistono delle condizioni particolari che possano impedirlo. Ovvero:

1) un sacerdote può tornare nello stato laicale quando lo desidera? oppure c'è uno stato oltre il quale non può più tornare indietro; io pensavo che il Sacramento del sacerdozio, come quello del matrimonio, fossero indissolubili;

2) anche se diventa vescovo può fare altrettanto?

grazie
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Re: un sacerdote può tornare nello stato laicale e sposarsi ?

Messaggioda GrisAdmi » mer apr 28, 2010 11:54 pm

Qualsiasi chierico può essere dimesso dal proprio stato. La dimissione dallo stato clericale, in sé, non comporta però la dispensa dall'obbligo al celibato, la quale dovrà essere concessa separatamente. La dimissione dallo stato clericale (impropriamente detta "riduzione allo stato laicale") non comporta una sorta di annullamento del Sacramento dell'ordine, ma la semplice perdita di tutte le prerogative esclusive degli ordinati. Un prete ridotto allo stato laicale rimane prete, ma non può più fare il prete, per intenderci. E' un po' quello che succede con il matrimonio, un coniuge separato rimane, infatti, sposato, ma non più fare il coniuge.

Anche un vescovo può essere dimesso dallo stato clericale. L'unico caso registrato, credo, sia quello di Fernando Lugo, il quale è stato dimesso dallo stato clericale (su sua stessa richiesta) quando è stato eletto presidente del Paraguay. Secondo il Diritto Canonico, infatti, nessun ordinato può occupare una carica politica.
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Re: un sacerdote può tornare nello stato laicale e sposarsi ?

Messaggioda berescitte » sab giu 12, 2010 11:20 am

Trianello ha scritto:Qualsiasi chierico può essere dimesso dal proprio stato. La dimissione dallo stato clericale, in sé, non comporta però la dispensa dall'obbligo al celibato, la quale dovrà essere concessa separatamente. La dimissione dallo stato clericale (impropriamente detta "riduzione allo stato laicale") non comporta una sorta di annullamento del Sacramento dell'ordine, ma la semplice perdita di tutte le prerogative esclusive degli ordinati. Un prete ridotto allo stato laicale rimane prete, ma non può più fare il prete, per intenderci. E' un po' quello che succede con il matrimonio, un coniuge separato rimane, infatti, sposato, ma non più fare il coniuge.

Anche un vescovo può essere dimesso dallo stato clericale. L'unico caso registrato, credo, sia quello di Fernando Lugo, il quale è stato dimesso dallo stato clericale (su sua stessa richiesta) quando è stato eletto presidente del Paraguay. Secondo il Diritto Canonico, infatti, nessun ordinato può occupare una carica politica.


Piccola precisazione sulla parola da me evidenziata.
Andrebbe cambiata con "divorziato" e sottintendendo che abbia contratto matrimonio valido e perciò sia divorziato solo civilmente giacché cattolicamente la Chiesa non può divorziare nessuno ma solo fare processi che accertano l'inesistenza di matrimonio valido all'origine, quindi accerta l'esistenza di una sorta di concubinato inconsapevole.
I cattolici onesti con la loro fede, nel momento che ricevessero la sentenza di matrimonio invalido, dovrebbero immediatamente astenersi da incontri coniugali e (se si amano) dovrebbero immediatamente, ripetendo la cerimonia, donarsi validamente il sacramento del matrimonio.
Nel caso invece che siano validamente sposati e solo consensualmente "separati" nulla proibisce che, in un momento di ripensamento cristiano, stiano assieme, anche occasionalmente, giacché sono sposi; possono cioè lecitamente "fare i coniugi" tra di loro, ma non con altre persone.
La persona invece sposata validamente e divorziata (tale cioè solo per lo Stato, giacché nella fede non esiste il divorzio) non può comportarsi da coniuge con nessun'altra persona.
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Re: un sacerdote può tornare nello stato laicale e sposarsi ?

Messaggioda alenis » lun giu 14, 2010 12:56 pm

ehm... ciao, forse questo tuo post, si riferisce al thread dei divorziati, non a questo; giusto?
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Re: un sacerdote può tornare nello stato laicale e sposarsi ?

Messaggioda berescitte » lun giu 28, 2010 8:15 am

alenis ha scritto:ehm... ciao, forse questo tuo post, si riferisce al thread dei divorziati, non a questo; giusto?


E perché? Non ho forse citato Trianello dal post che immediatamente mi precedeva? E la tua domanda iniziale nel thread non è relativa alla possibilità del prete di sposarsi?
Sono perfettamente in tema (anche se per certi aspetti il discorso può riguardare anche il divorzio, di cui ho trattato nel thread apposito.

Io mi sono qui occupato solo di una precisazione circa una parola di Trianello che appunto parlava di separazione e richiedeva la distinzione rispetto al divorzio. Alla tua domanda iniziale risponderei semplicemente che anche se è vero che il sacramento dell'Ordine sacro resta perpetuo perché ne conferisce il carattere, il soggetto ordinato può essere "ridotto allo stato laicale" ed essere autorizzato a sposarsi perché il celibato non è una prescrizione di "diritto divino" (il che lo renderebbe inderogabile) ma di diritto ecclesiastico: messo come condizione dalla Chiesa latina e da lei abrogabile in qualsiasi momento. Uno dei momenti che essa ritiene giusti per abrogarne l'obbligo è proprio quello della rinuncia al ministero sacerdotale espressa dal soggetto, il che comporta la procedura, - esclusivamente giuridica (di Diritto Canonico)e non sacramentale! - della cosiddetta "riduzione allo stato laicale".
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