La Chiesa Cattolica e il battesimo dei neonati

Si suppone la conoscenza della Dottrina Cattolica in linea di massima. Qui si dà spazio al chiarimento di punti che rimanessero lacunosi per alcuni utenti.

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La Chiesa Cattolica e il battesimo dei neonati

Messaggioda Diego » ven feb 08, 2008 11:03 am

Salve a tutti,
come ho scritto nel titolo, mi piacerebbe saperne di più su questa questione e,
inoltre mi piacerebbe capire perchè, i tdG e credo anche altre confessioni religiose praticano il battesimo per immersione e la Chiesa no.
Premetto che, comunque io credo che il battesimo sia solo un simbolo, i tdG si vantano di lasciare libera scelta ai propri figli, ma in realtà la libera scelta è solo su questa formalità, in quanto comunque costringono i figli fino alla maggiore età a comportarsi come tdG anche se non sono battezzati, nella migliore delle ipotesi solo con "pressione psicologica" e nella peggiore anche usando la forza, come nel recente caso di quella ragazzina di Verbania di cui si è discusso su InfotdG.
Attenderò con ansia vostre risposte, grazie,

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Re: La Chiesa Cattolica e il battesimo dei neonati

Messaggioda viola » ven feb 08, 2008 12:01 pm

Ciao Diego,nella chiesa Cattolica si battezza anche per immersione se si vuole.La mia quinta figlia del 1990 l'ho battezzata per immersione,mio nipote (un anno tra pochi giorni) è stato battezzato per immersione.Il battesimo dei bambini.(Di P.N.Tornese)
1 - Necessità universale del battesimo. Da ciò che dice la Bibbia circa il Battesimo istituito da Gesù ne segue la sua necessità universale. Assai esplicita e non lascia alcun dubbio è la dichiarazione di Gesù già ricordata più volte e che giova ripetere:
“In verità, in verità ti dico: nessuno, se non nasce da acqua e Spirito può entrare nel regno di Dio” (Giovanni 3,5, Garofalo).
La Bibbia, Parola del Signore, interconfessionale rende Giovanni 3,5 nel modo seguente:
“Gesù rispose: lo ti assicuro che nessuno può entrare nel regno di Dio se non nasce da acqua e da Spirito”.
Commenta La Bibbia di Gerusalemme: “Allusione al battesimo e alla sua assoluta necessità (cf. Romani 6,4)”I.
E La Sacra Bibbia di Salvatore Garofalo: “L'acqua e lo Spirito richiamano il battesimo nuovo annunziato dal precursore (cf. Giovanni 1,26-33; Matteo 3,1 1)”.
Le parole di Gesù riportate da Giovanni hanno una valenza universale. Condizione essenziale per entrare nel regno di Dio, per ottenere la salvezza operata da Cristo, è la rinascita alla vita di figli adottivi di Dio, che si ottiene col battesimo . Perciò san Paolo chiama il battesimo “un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo” (Tito 3,5; cf Romani 6,4; Efesini 5,26).
Su base biblica possiamo dunque concludere che i bambini non possono essere esclusi da questo lavacro universale di rigenerazione.
2 - Una meravigliosa conferma. Che anche l'Apostolo Paolo fosse convinto della necessità assoluta e universale del battesimo appare chiaro dal fatto che egli paragona il battesimo cristiano alla circoncisione, anche se il battesimo supera di molto in quanto ad efficacia salvifica l'antico rito giudaico: Scrive l'apostolo:
“In lui (Cristo) voi siete stati anche circoncisi, di una circoncisione però non fatta da mano di uomo, mediante la spogliazione del nostro corpo di carne, ma della vera circoncisione di Cristo. Con lui (Cristo) infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo, in lui anche siete stati risuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti” (Colossesi 2,11-12).
Come tutti sanno, non solo gli adulti che si aggregavano al popolo ebraico (i proseliti), ma anche i neonati ebrei erano sottoposti al rito della circoncisione dopo appena otto giorni dalla nascita (cf. Luca 2,2 1). Se il parallelo fatto dall'Apostolo tra circoncisione e battesimo non è vanificato, ne segue che i bambini possono e devono ricevere il beneficio della vera circoncisione, ossia del battesimo, che li aggrega all'Israele di Dio (cf. Galati 6,16).
Mediante il rito battesimale, dove opera la potenza dello Spirito Santo in virtù dei meriti dell'unico Salvatore Gesù Cristo, il bambino è inserito nel popolo di Dio, nella comunità dei salvati. Per usare un'immagine dello stesso Paolo, il neonato è innestato a Cristo: il bambino è come l'oleastro selvatico che, in virtù dell'innesto, diviene partecipe della linfa dell'ulivo, cioè dell'albero di salvezza, che è per tutti il Salvatore Gesù (cf. Romani 11,17).
Chi crederà ... (Marco 16,16)
1 - Contro la dottrina e la prassi della Chiesa Cattolica di battezzare i bambini i tdG e altri non cattolici obiettano le parole di Gesù in san Marco 16,16:
Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo. A loro avviso, Gesù vuole che il battesimo sia amministrato a chi crede, ossia a chi è capace di una scelta libera e cosciente del Vangelo quale appunto deve essere la fede. Ma i bambini non sono capaci di questa libera scelta. Dunque il loro battesimo è una violazione esplicita del comando dei Signore.

2 - Come rispondere?
a) Certo, per ricevere il battesimo è necessaria la fede, ossia l'adesione libera e cosciente al Vangelo. La Chiesa Cattolica ha sempre esigito ed esige questa condizione prima di amministrare il battesimo a una persona adulta.
“Affinchè un adulto possa essere battezzato, è necessario che abbia manifestato la volontà di ricevere il battesimo, sia sufficientemente istruito nelle verità di fede e sui doveri cristiani e sia provato nella vita cristiana per mezzo del catecumenato; sia anche esortato a pentirsi dei propri peccati”.
b) Anche per il battesimo dei bambini la Chiesa Cattolica esige un'analoga condizione. Analoga nel senso che il bambino non può fare direttamente una scelta di fede; ma la può fare indirettamente tramite i suoi genitori o chi ne fa legittimamente le veci. Ed è sempre una fede valida. In effetti il capo famiglia non solo esprime validamente la fede per i membri della propria famiglia, ma si rende garante perchè la nuova vita soprannaturale gettata come seme nel battezzato venga debitamente coltivata, cresca e maturi.
Perciò la Chiesa Cattolica prima di amministrare il battesimo ai bambini vuole essere sicura, come una buona madre, non solo della fede del capo di famiglia, ma di tutti e due i genitori, dei padrini e di tutti i presenti al sacro rito del battesimo. In particolare la Chiesa Cattolica esige che per battezzare lecitamente un bambino:
“- I genitori o almeno uno di essi o chi tiene legittimamente il loro posto, vi consentano:
- che vi sia la fondata speranza che sarà educato nella religione cattolica; se tale speranza manca del tutto, il battesimo venga differito, secondo le disposizioni dei diritto particolare, dandone ragione ai genitori”.
c) Possiamo perciò parlare di un diritto-dovere dei genitori, specie del padre, a far battezzare i bambini alle dovute condizioni. Questo diritto-dovere è giustificato dalla Bibbia: è un diritto biblico. Esempio classico è l'ordine dato da Dio ad Abramo relativo alla circoncisione dei neonati:
“Disse Dio ad Abramo: Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la discendenza dopo di te di generazione in generazione. Questa è la mia alleanza che dovete osservare, alleanza tra me e voi e la tua discendenza dopo di te: sia circonciso tra voi ogni maschio” (Genesi 17,9-10).
E ancora:
“L'ottavo giorno si circonciderà il bambino” (Levitico 12,3; cf. Luca 1,59; 2,21).
E' chiaro che il bambino non era capace di esprimere la sua volontà, di decidere da sè se rispettare l'alleanza o seguire altre vie. Eppure Dio dà il diritto, impone l'obbligo ai genitori di circonciderlo, di introdurlo nell'alleanza col Dio di Abramo.
d) Nella Chiesa, che è l'Israele di Dio (Galati 6,16), questo diritto non è stato annullato. In effetti, nella storia della Chiesa al tempo degli Apostoli non è raro il caso di intere famiglie ammesse al battesimo. Così nel libro degli Atti degli Apostoli si narra che Pietro si recò in casa di Cornelio, che aveva convocato per l'occasione “i parenti e gli amici più intimi” (Atti 10,24). Pietro annuncia loro il Vangelo e alla fine del discorso, vedendo lo Spirito Santo scendere su tutti quelli che l'ascoltavano, “ordinò di battezzarli nel nome di Gesù” (Atti 10,48). Pure il libro degli Atti riferisce che “Lidia fu battezzata con tutta la sua casa” (Atti 16,15). Lo stesso avvenne col direttore delle carceri di Filippi (cf. Atti 16,31- 33) con Crispo e la sua casa (cf. Atti 18,8). A sua volta san Paolo scrive di aver battezzato “la casa di Stefana” (1 Corinzi 1,16).
Commenta Jean-Jacques von Allmen: “Per non vedere in questi testi - a condizione, certo, di una fede viva del capo di casa - l'autorizzazione del battesimo dei bambini, sarebbe necessario respingere la dottrina biblica dell'unità familiare; poichè è questa unità familiare quella che autorizza, anche sotto l'antica alleanza, la circoncisione dei piccoli Giudei: ora san Paolo fa del battesimo il parallelo della circoncisione per la nuova alleanza” (cf. Colossesi 2,11-12) "

e) A conferma di quanto detto finora bisogna tener presente che il battesimo è essenzialmente un'opera di Dio, Uno e Trino (cf. Matteo 28,19; Atti 2,41).'E Cristo che, avendo immolato se stesso, fa che la Chiesa sia santa, purificata dall'acqua e dalla sua parola (cf. Efesini 5,26). Questo vuol dire che Dio, in virtù della redenzione operata dal Figlio e mediante l'opera dello Spirito Santo, attua la rinascita della creatura umana. Egli è il datore della vita soprannaturale come di quella naturale. Il ruolo della creatura è secondario. Il battesimo produce i suoi meravigliosi effetti quando non trova ostacolo da parte della creatura umana. Nel battesimo dei bambini, consenzienti i genitori, nessun ostacolo è frapposto all'opera della grazia.
Dicono ma non fanno (Matteo 23,3)
E l'energico ammonimento del Signore Gesù alle folle e ai suoi discepoli con riferimento al comportamento degli scribi e dei farisei. I tdG hanno detto, anzi scritto: “In considerazione dei fatto che 'l'udire la parola', 'l'accogliere di cuore la parola' e' il pentirsi precedono il battesimo in acqua (Atti 2: 14, 22, 38, 41) e che il battesimo comporta una decisione solenne da parte del singolo individuo, è chiaro che questi deve essere in età di udire, credere e prendere tale decisione”I.
I tdG non hanno fatto: “Ci fu un aspetto del congresso che specialmente toccò il cuore dei delegati dell'assemblea. La domenica 10 agosto 1941 al congresso di Saint Louis fu il " Giorno dei fanciulli ". Quella mattina di buon'ora fu pronunciato un discorso sul battesimo e furono immerse 3.903 persone, fra cui 1.357 ragazzi. Ma per i fanciulli, e anche per gli adulti, quello doveva essere un giorno speciale. " Tutti i figli di genitori consacrati in età dai 5 ai 18 anni e che hanno biglietti per posti riservati si raduneranno al centro dell'arena di fronte al palco "...Allora i presenti al congresso formavano un'enorme folla di 115.000 persone. Direttamente di fronte al palco dell'oratore sotto le tribune era uno straordinario uditorio: tutti i ragazzi dai cinque ai diciotto anni...II presidente della Società disse: 'Ho una domanda da proporre a ciascuno di voi. Tutti voi che avete acconsentito di fare la volontà di Dio e vi siete schierati dalla parte del Governo Teocratico retto da Cristo Gesù ... ALZATEVI IN PIEDI, per favore!'
" Ci alzammo come una persona sola. 'Guardate', esclamò il presidente della Società, 'più di 15.000 nuovi testimoni del Regno. Dopo un lungo applauso, disse: " Tutti voi che farete quanto vi è possibile per annunciare agli altri il regno di Dio e le benedizioni che l'accompagnano, per favore, dite Sì! ". Allora dai 15.000 ragazzi in piedi si levò un tonante 'Sì'”.
Un paragone che non regge
L'errore: “Il battesimo dei bambini non è scritturale”. Come prova i tdG citano Luca 3:21, 23: " Or quando tutto il popolo era battezzato, fu battezzato anche Gesù ... Inoltre, Gesù stesso, quando cominciò la sua opera, aveva circa trent'anni .
La verità:
a) Ne seguirebbe logicamente che il battesimo cristiano dovrebbe essere amministrato solo a chi ha circa 30 anni! Infatti Gesù poteva ricevere il battesimo di Giovanni anche prima o anche dopo. Scelse l'età di 30 anni! In netto contrasto con quanto esigono dagli altri, i geovisti battezzano le loro nuove reclute anche se ancora non hanno 30 anni. Gesù dunque non è più un modello da seguire? Due pesi e due misure, ipocritamente!
b) Comunque, la risposta diretta su base biblica, che taglia la testa al toro geovista, è che in realtà quello di Gesù non fu un vero battesimo, e tanto meno un battesimo cristiano. L'abbiamo spiegato nelle pagine precedenti. Gesù non aveva peccati da confessare e di cui chiedere perdono. Il suo gesto fu solo la circostanza stabilita da Dio, l'adempimento di ogni giustizia (cf. Matteo 3,15), perchè Gesù fosse manifestato a Giovanni come Messia e mediante Giovanni a tutti gli altri.
Appellarsi dunque al battesimo ricevuto da Gesù come a norma per il battesimo cristiano significa ignorare la Scrittura e spiegare la Parola di Dio, in buona o mala fede, in modo superficiale e settario a danno sempre degli ignoranti.PS: Un sacerdote mi ha prestato gli opuscoli di Tornese,Sperando che Berescitte non mi ....per il copia è incolla.
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Re: La Chiesa Cattolica e il battesimo dei neonati

Messaggioda GrisAdmi » ven feb 08, 2008 3:10 pm

Sull'argomento puoi anche leggere un articolo del forista Marcuccio che appare nel mio Sito:

http://www.esserecattolici.com/modules. ... cle&sid=55
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Re: La Chiesa Cattolica e il battesimo dei neonati

Messaggioda GrisAdmi » ven feb 08, 2008 3:18 pm

Solo due parole:

1) Il battesimo, per i cattolici, non è un "simbolo" ma un Sacramento, il più essenziale dei Sacramenti: ci si salva SOLO se si è battezzati (anche se lo si può essere anche solo implicitamente).

2) Il battesimo è il Sacramento essenziale, il segno efficace della Grazia più essenziale. Ora, siccome la Grazia è gratuita, non è necessario che chi riceve il Battesimo sia consenziente, ma è sufficiente che non vi opponga resistenza. I neonati vengono battezzati nella fede della Chiesa, quella Chiesa (corpo mistico di Cristo) in cui, proprio mediante il battesimo, sono innestati. Con il Battesimo gli infanti vengono affidati alla Grazia di Dio sin dai loro primi vagiti. Poi starà al singolo far fruttificare (o soffocare nel peccato) questo germe di Grazia negli anni a venire.
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Re: La Chiesa Cattolica e il battesimo dei neonati

Messaggioda Diego » ven feb 08, 2008 9:53 pm

Grazie Trianello,
come sempre sei stato molto preciso nel rispondere alle mie perplessità.
La tua spiegazione, non fa davero una piega!
Alla prossima!....
Diego
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Re: La Chiesa Cattolica e il battesimo dei neonati

Messaggioda algoritmo70 » mer feb 13, 2008 6:29 pm

Dal catechismo della Chiesa Cattolica,lo riporto per intero,Perchè la Chiesa battezza i bambini? Perchè essendo nati col peccato originale,essi hanno bisogno di essere liberati dal potere del Maligno e di essere trasferiti nel regno della libertà dei figli di Dio.algoritmo70
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Re: La Chiesa Cattolica e il battesimo dei neonati

Messaggioda predestinato74 » lun feb 25, 2008 9:20 pm

Col non battezzare i bambini, stiamo facendo solo il gioco del nemico, a mio vedere. Il Battesimo è un vero e proprio esorcismo che libera la creatura dal potere delle tenebre trasferendola nel Regno della luce e facendone "proprietà di Dio", "terra santa", per usare delle immagini. quale genitore non desidererebbe che il proprio pargolo fosse nelle mani di Dio, sottratto ad ogni influenza del maligno?
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Re: La Chiesa Cattolica e il battesimo dei neonati

Messaggioda Generale Specifico » sab mar 08, 2008 4:38 pm

Il fatto è che molti tendono a vedere il battesi più come una sorta di contratto stipulato tra l'uomo e Dio che non come quello che è: un segno della Grazia, un dono di Dio ai suoi figli.
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Re: La Chiesa Cattolica e il battesimo dei neonati

Messaggioda Giorgio1122 » ven nov 28, 2008 7:22 pm

- BATTESIMO

1. Perché i cattolici battezzano i bambini, se non hanno peccato ed ancora non hanno raggiunto l'uso della ragione? La Bibbia dice: «Chi crede e si battezza, si salverà» (Mc 16,16).
Per poter interpretare correttamente la Bibbia, bisogna vedere tutto quello che essa dice su un tema determinato. Ebbene, che dice la Bibbia sul battesimo?

a) Effetti del battesimo

l. Anche i bambini sono peccatori, perché nascono con il peccato originale, commesso da Adamo ed Eva. Perciò con il battesimo si cancella questo peccato.

Fin dalla nascita sono nella colpa, peccatore mi ha concepito mìa madre (Sal 51,7).
Per la disubbidienza di uno solo, tutti risultarono peccatori; per l'ubbidienza di uno solo, tutti sono accolti da Dio come suoi (Rm 5,19).

È importante notare come la Bibbia non dice che si possono battezzare solamente gli adulti. Parla in una forma generale di bambini e adulti, come anche di famiglie intere.

Gesù rispose: - Io ti assicuro che nessuno potrà entrare nel regno di Dio se non nasce da acqua e Spirito (Gv 3,5).
Essi risposero: - Credi nel Signore Gesù. Sarai salvato tu e la tua famiglia (At 16,31).

Secondo l'usanza di quel tempo, facevano parte della famiglia i genitori, i figli, i servitori e gli schiavi. Bastava la fede del padre di famiglia, perché tutti ricevessero il battesimo. La Bibbia presenta altri casi di battesimo per famiglie intere (Atti 16,15).

2. Il battesimo non serve solamente per togliere il peccato. Dà lo Spirito Santo. Se servisse soltanto per togliere i peccati. Gesù non l'avrebbe ricevuto, giacché non aveva peccato. Per questa ragione, il battesimo serve anche per i bambini, perché da loro lo Spirito Santo.

Io vi battezzo soltanto con acqua, lui invece vi battezzerà con lo Spirito Santo (Mc 1,8).
Mentre usciva dall'acqua. Gesù vide il cielo spalancarsi e lo Spirito Santo scendere su di lui come una colomba (Mc 1,10).

Come vediamo, il battesimo di Giovanni di per sé è un segno di pentimento e nient'altro. Il vero battesimo è quello di Gesù, nello Spirito Santo, di cui l'acqua e il fuoco sono simboli (Cfr Gv 3,5; Lc 3,16).

3. Infine, il battesimo è come una porta per entrare nella Chiesa. Altrimenti, perché San Pietro ordinò che si battezzassero Cornelio e la sua famiglia, se già avevano ricevuto lo Spirito Santo, per cui i loro peccati erano già stati perdonati? Mediante il battesimo, essi entrarono a far parte della Chiesa.

Come si può ancora impedire che siano battezzati con l'acqua questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo come noi? Allora ordinò di battezzarli nel nome di Gesù Cristo, Essi poi pregarono Pietro dì rimanere con loro per alcuni giorni (At 10,47-48).

b) Maniera di battezzare

2. Perché la Chiesa Cattolica non battezza in un fiume, dai momento che Gesù fu battezzato in un fiume?

Siamo obbligati a fare tutto quello che Gesù ha ordinato, non tutto quello che lui ha fatto. Altrimenti dovremmo vestire come lui, mangiare come lui, morire come lui su una croce, ecc.
Ebbene, riguardo al battesimo, Gesù non ha detto niente circa la maniera di realizzarlo. Ciò che troviamo nella Bibbia, sono maniere pratiche di realizzare il battesimo, ossia usanze, non leggi obbligatorie per lutti e per sempre.

- Lo stesso Gesù ricevette il battesimo fuori dell'acqua. come abbiamo già visto (Mc 1,10).

- Gli apostoli furono battezzati «nel fuoco», trovandosi nel Cenacolo, senz'acqua.

Allora videro qualcosa di simile a lingue di fuoco che si se paravano e si posavano sopra ciascuno di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e si misero a parlare in altre lingue come lo Spirito Santo concedeva loro di esprimersi (At 2,3-4).

- Il giorno di Pentecoste 3000 persone furono battezzate e sappiamo che in Gerusalemme non c'è nessun fiume, che permettesse un battesimo di immersione.

Alcuni ascoltarono le parole di Pietro e furono battezzali. Cosi, in quel giorno, circa tremila persone si aggiunsero al gruppo dei credenti (At 2,41).

- Il carceriere fu battezzato con tutta la famiglia nello stesso carcere. È possibile che nel carcere ci fosse una piscina o un fiume, per fare un battesimo dì immersione? No. Semplicemente si trattò di un battesimo di infusione.

Egli li prese in disparte in quella stessa ora della notte, e curò le loro piaghe. Subito si fece battezzare, lui e tutta la sua famiglia (At 16,33).

Quando la Bibbia presenta qualche battesimo di immersione, sta presentando una maniera pratica di battezzare, non una legge. Ciò che importa, è ricevere il battesimo. Secondo i tempi e i luoghi, si stabiliscono le maniere pratiche di realizzare il rito.

c) Uso della ragione

3. Perché sì battezzano i bambini, se ancora non hanno coscienza di quello che stanino ricevendo?

Per ciò che riguarda il fatto che i bambini non abbiano coscienza del battesimo, ricordiamo che nell'Antico Testamento la circoncisione rappresentava il rito di ammissione al Popolo di Dio. E questa si faceva l'ottavo giorno dalla nascita.
Lo stesso per il battesimo, È l'inizio della vita cristiana, non la conclusione. È un regalo. Sì cancella il peccato originale, si riceve Io Spirito Santo e si comincia a far parte della Chiesa. Perché non concederlo anche ai bambini, se ci sono certe garanzie di serietà da parte dei genitori?
Secondo i fratelli separati, il battesimo dei bambini non avrebbe valore perché non avrebbero piena coscienza dell'atto. Se questo fosse vero non varrebbe nemmeno la nazionalità che si acquisisce col nascere in un determinato paese. Prima di registrare un bambino in un municipio, si dovrebbe aspettare che arrivi all'età adulta e scelga la nazionalità. Il che è un assurdo. Se uno nasce in Italia, è italiano; se nasce in Francia, è francese, ecc.. Se, quando diventa adulto, vuoi cambiare nazionalità, è ben libero di farlo. Lo stesso succede per l'aspetto religioso. I genitori trasmettono ai figli la loro religione. Se domani vorranno cambiarla, è affare loro. Per intanto hanno fatto per loro il meglio che hanno potuto. Considerare invalido il battesimo dei bambini, solo perché non l'hanno chiesto personalmente, è un assurdo. Nello stesso modo non sarebbe valida la nazionalità acquisita, la lingua che si apprende, il latte che si beve, la medicina che si prende, ecc. Conclusione: tutto quello che si fa ai bambini, vale. Se un giorno sapranno rendersi degni e approfondire l'impegno battesimale, meglio per loro. Se al contrario lo ripudieranno, se ne assumeranno le conseguenze.
(dal libro la Chiesa Cattolica e le sette protestanti domande e risposte di Padre Amatulli)
NB: il libro è ristampato dalle offerte date dai fedeli e non ha diritti d'autore.
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