il Pane Eucaristico è Corpo di Cristo; in che senso?

Si suppone la conoscenza della Dottrina Cattolica in linea di massima. Qui si dà spazio al chiarimento di punti che rimanessero lacunosi per alcuni utenti.

Moderatore: berescitte

Re: il Pane Eucaristico è Corpo di Cristo; in che senso?

Messaggioda GrisAdmi » lun mar 10, 2008 2:25 am

hai spiegato chiaramente ( correggimi se sbaglio ) che non è che il corpo e sangue di Cristo entrano e "alloggiano" nel pane e vino; ma il pane e vino, nella sostanza, si trasformano, DIVENTANO il corpo e il sangue di Cristo ( e quindi anche di Dio e dello Spirito Santo ) .


Esatto e sbagliato. E’ esatto che la sostanza del pane e del vino mutano in quelle del corpo e del sangue di Cristo (con quel processo che si chiama transustanziazione), ma non è esatto che il corpo di Cristo è “anche” il corpo del Padre e dello Spirito Santo. Solo il Verbo si è incarnato, per cui solo il Verbo ha un corpo e nell’eucaristia è presente SOLO il corpo del Verbo e non quello delle altre persone della Santissima Trinità, le quali non si sono incarnate e quindi non hanno corpo.

parlare di capo, piedi, ossa nel senso letterale del termine mi sembra fuorviante; è vero che Cristo, dopo essere risorto, è apparso con quel corpo "materiale" e quindi "toccabile", cioè rinchiuso nello spazio e nel tempo; ma il suo "corpo" non è composto da ossa o muscoli o milza, ecc.; il corpo di Cristo è fuori dal tempo e dallo spazio ( è chiaro che ciò non esclude che possa entrare nello spazio e nel tempo a proprio piacimento ) .


Non è questa la fede della Chiesa. Il corpo di Cristo, in quanto risorto, è quel corpo stesso che Egli aveva quando era in vita, anche se glorificato (così come lo saranno i corpi di tutti i risorti). Del resto, la citazione

“Cristo dunque nell’Eucaristia ha il perfetto organismo, compatto nelle ossa e nei nervi, con tutte le potenze del corpo e tutte le operazioni e le passioni dell’anima come è in cielo”

non è farina del mio sacco, ma viene pari pari dalla Somma Teologica di San Tommaso d’Aquino, il cui insegnamento sulla materia è stato fatto proprio dalla Chiesa e compare in tutti i trattati antichi e moderni di Dogamtica.
Il corpo di Cristo risorto era (ed è) proprio quel corpo con cui lui era morto. Cristo stesso chiese a Tommaso di infilare la mano nel suo costato e le dita nei fori dei chiodi per verificarlo (se quello di Cristo non fosse stato lo stesso corpo che Egli aveva avuto in vita, ci troveremmo di fronte ad un inganno perpetrato dal medesimo verso i suoi discepoli). In più il corpo di Cristo era un corpo realissimo, fatto di ossa e di nervi, tanto che per dimostrare di non essere un “fantasma” Egli mangiò con i suoi discepoli.
Il corpo di Cristo risorto è come quello che avranno tutti i risorti, ed ecco le caratteristiche che a questo attribuisce Paolo (1 Cor. 15, 42-44):

1 – immortalità e impassibilità: “E’ seminato nella corruzione, risorgerà nella in corruzione”. A somiglianza del seme che gettato nel solco marcisce per trasformarsi nella spiga, così il corpo mortale dalla terra risorgerà, ma non più corruttibile. Esso resterà immortale e non potrà più patire.
2 – la bellezza, lo splendore e la integrità. “E’ seminato nella ignobiltà, risorgerà nella gloria”. I corpi risorgeranno gloriosi, corretti dai difetti organici o della età. Quindi nè la debolezza nè la piccolezza della infanzia, né la caducità della vecchiaia, ma tutti in una perenne pienezza di età, belli e splendidi, a somiglianza di Gesù risorto.
3 – l’agilità. “E’ seminato nella infermità, risorgerà nella potenza”. Non la stanchezza, ma la prontezza per potersi muovere senza nessun ostacolo, spostarsi rapidissimamente da un luogo all’altro come gli Angeli.
4 – la sottilità. “E’ seminato un corpo animale, risorgerà un corpo spirituale”. Così il corpo sarà pienamente soggetto all’anima e non potrà essere trattenuto da nessun ostacolo materiale, come Gesù risorto che entrò nel Cenacolo a porte chiuse.

il corpo di Cristo è fuori dal tempo e dallo spazio ( è chiaro che ciò non esclude che possa entrare nello spazio e nel tempo a proprio piacimento ) .


Se è un corpo, non può propriamente essere al di fuori del tempo e dello spazio, poiché tempo e spazio sono le dimensioni intrinseche agli enti materiali, ed il corpo di Cristo non è immateriale, altrimenti non sarebbe corpo. La differenza essenziale tra il corpo glorioso di Cristo e il suo corpo prima della Risurrezione consiste nel fatto che ora questo non è più “soggetto” al tempo ed allo spazio, nel senso che (nel suo splendore e nelle sua immortalità, impassibilità, bellezza, integrità, agilità e sottilità) non risente degli effetti (limitanti) che il tempo e lo spazio hanno invece sui nostri corpi mortali.

quindi, se non sbaglio, il pane e il vino diventano il corpo e il sangue di Cristo; assumono, come sostanza, la caratteristica di essere fuori dal tempo e dallo spazio e di dare alla nostra anima quella caratteristica?


L’anima (che è immateriale) è per sua natura al di fuori dal tempo e dallo spazio, anche se questi (come nel caso delle anime incarnate) possono esservi annessi.
Trianello

Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)
Avatar utente
GrisAdmi
Utente Veterano
 
Messaggi: 1136
Iscritto il: gio mar 23, 2006 7:24 am
Località: Roma

Precedente

Torna a Domande sulla 'Dottrina Cattolica'

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 7 ospiti