Maria madre di Dio

Si suppone la conoscenza della Dottrina Cattolica in linea di massima. Qui si dà spazio al chiarimento di punti che rimanessero lacunosi per alcuni utenti.

Moderatore: berescitte

Messaggioda GrisAdmi » gio gen 10, 2008 7:32 am

Qui si conclude la mia esposizione, spero che possa esserti stata utile.
Se hai delle domande da fare, sono a tua disposizione, così come gli altri utenti del Forum.
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Messaggioda Diego » gio gen 10, 2008 4:50 pm

Ti ringrazio molto, ora ho le idee più chiare al riguardo!
Ci sentiamo presto per le mie prossime domande :?: :)
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Messaggioda GrisAdmi » gio gen 10, 2008 11:20 pm

Sono felice di poterti essere stato utile. Mi accorgo però di non aver trattato del culto realtivo alla Madre di Dio. Posterò qualcosa domani a questo proposito.

Ti consiglio, poi, di seguire discussione

http://www.grisroma.org/forum/viewtopic.php?t=252

dove si parla dei "versetti cattolici", cioè di quei passi della Bibbia che diventano incomprensibili se si cerca di intepretarli prescindendo dalla Chiesa.
Ultima modifica di GrisAdmi il ven gen 11, 2008 5:45 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda GrisAdmi » ven gen 11, 2008 4:15 pm

La devozione a Maria e ai Santi

I Protestanti, e con loro i TdG (che nascono da una costola del Terzo Protestantesimo Fondamentalista Americano) come hanno negano il culto a Maria SS.ma così lo negano ai Santi, alle Immagini Sacre, alle Reliquie. Essi pongono tutto allo stesso livello, pensando che l’onore loro dato sia uguale a quello che dobbiamo solo a Dio. Quindi lo pensano un atto di idolatria. La Chiesa Cattolica invece vi pone una infinita distinzione. Infatti il culto di latria (adorazione), come suprema adorazione, si deve solo a Dio. Il culto che si deve ai santi è detto dulia (venerazione), mentre quello che si deve a Maria SS.ma è detto iperdulia (in quanto, tra le creature, Maria è, come ho scritto sopra, in una posizione superiore a tutti i santi e agli angeli). Il culto di iperdulia e di dulia non pone tutti sullo stesso piano, ma onora la Vergine come Madre, e i Santi come Servi e Amici di Dio, e da essi implora la valida intercessione.
Altra confusione viene dal non distinguere il culto assoluto (quello fatto direttamene alla persona) da quello relativo (cioè rivolta a cose che ci rappresentano e ci ricordano la persona, come le immagini o le Reliquie). Così gli Iconoclasti come Leone Isaurico nel sec. VIII che distruggevano le immagini, e i Protestanti che le tengono solo come ornamento. Alcuni di questi, oggi, hanno ripreso il culto al divino Crocefisso.

IL CULTO DEI SANTI - (Tra i santi, vanno inclusi anche gli angeli).
È di fede (vale a dire che è stato stabilito dogmaticamente) che debbano essere onorati con culto di dulia. Lo definisce il Concilio di Trento dicendo che “regnano in cielo con Cristo e offrono le loro orazioni per gli uomini, ed è cosa buona ed utile invocarli con la preghiera per impetrare benefici per Cristo N. S., ricorrere alla loro orazione, opera ed aiuto; e chi nega che si debbono invocare ha un sentimento empio”.
Nel culto dei Santi, senza dubbio un posto tutto particolare lo occupa S. Giuseppe, Sposo castissimo di M. Vergine. A Lui furono affidati in custodia Gesù e Maria, a Lui si fecero obbedienti. Come custodì Gesù facendogli le veci di Padre, così ora è il Custode del suo Corpo Mistico: la Chiesa. Grande perciò è la potenza del suo Patrocinio, e la sua protezione in vita e nel momento della nostra morte.

IL CULTO DELLE IMMAGINI. E’ un “culto relativo” che ci avvicina col pensiero alla persona rappresentata (un po’ come il bacio che un innamorato dà alla fotografia della sua fidanzata è un atto di amore relativo, in quanto non riferito all’immagine in sé, ma a colei che in essa è raffigurata). Le Immagini sono i codici dei popoli e i libri degli illetterati.
E di fede che si deve a queste un culto relativo. L’errore opposto fu condannato dai Concilii Niceno I e Costantinopolitano IV. Il Concilio di Trento stabilisce che si “dà ad essi onore che si riferisce ai Prototipi”.

IL CULTO DELLE RELIQUIE. - Sono Reliquie i Corpi dei Santi o le loro parti o le loro ceneri, come pure ciò che hanno usato o toccato come le loro vesti, ecc. Si deve loro un culto relativo e il Concilio di Trento condanna chi ne nega la venerazione (si ricordi il caso delle ossa del profeta Eliseo, al cui contatto un morto risuscitò, come si narra in 2 Re 13,20-21).
Alle Reliquie di Gesù, come qualche goccia di Sangue nella S. Sindone e molto più al Sangue sgorgato miracolosamente dalla SS. Eucaristia, si deve non un Culto assoluto, ma relativo poiché non fanno più parte della Unione Ipostatica e non si possono dire più parte della Umanità del Cristo.

IL CULTO DELLA S. CROCE. - Ad essa si deve il culto di latria, ma relativo per ragione di rappresentazione e di congiunzione al Cristo.
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Messaggioda Diego » sab gen 12, 2008 7:19 pm

Grazie anche per avermi dato questi ulteriori chiarimenti.
Anche se dei culti relativi più o meno ne avevo già un idea in quanto se n' era parlato in passato anche su InfotdG...
Alla prossima!
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Re: Maria madre di Dio

Messaggioda viola » ven feb 08, 2008 8:52 pm

Obiettano i geovisti: E' impossibile che Maria sia allo stesso tempo madre e figlia di Dio. Ella è figlia, non madre di Dio.

Si risponde:
a - Facciamo un paragone.
Supponiamo che una donna sia fìglia di una celebrità in medicina. Ella deve dirsi figlia del medico. Supponiamo ancora che sposi e abbia un figlio, che a sua volta diventi un medico celebre quanto il padre di sua madre. Nulla ci vieta di dire che quella donna è allo stesso tempo madre e figlìa del medico. Certo non fu lei a dare origine alla scienza medica del fìglio. Tuttavia noi non possiamo separare il medico dal fìglio. Sarebbe ridicolo. Noi diciamo che quella donna è figlia e madre del medico.
b - Per Dante Alighieri non era impossibile che Maria fosse madre e figlia di Gesù, la Parola di Dio, Creatrice di tutte le cose (cf. Giovanni 1, 3). Rivolto a Maria Dante disse: “Vergine Madre, figlia del tuo Figlio”. (Paradiso 33, 1).PS: di P.N.Tornese
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