Maria madre di Dio

Si suppone la conoscenza della Dottrina Cattolica in linea di massima. Qui si dà spazio al chiarimento di punti che rimanessero lacunosi per alcuni utenti.

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Maria madre di Dio

Messaggioda Diego » mar gen 08, 2008 5:30 pm

Come già premesso nella mia presentazione, mi interessava approfondire meglio il giusto approccio con la Madonna dal punto di vista Cattolico ovviamente.
Per chi non avesse letto la mia presentazione, io sono un ex tdG che sta cercando di riavvicinarsi al Cattolicesimo.
Vi ringrazio per tutte le info che sicuramente mi darete, partendo magari già da una spiegazione più precisa sulla sua verginità e sulla sua assunzione in cielo con il corpo, sul perchè rivolgersi anche lei in preghiera (e in che circostanze)...
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Messaggioda Diego » mar gen 08, 2008 5:45 pm

Premessa necessaria prima di ricevere le vostre risposte.
Non sono qui nel modo più assoluto per fare critica, anzi l' amico Trianello stesso mi ha invitato a partecipare a questa comunità ma, solo per capire una realtà a me del tutto quasi estranea come il Cattolicesimo.
Sono cresciuto in una famiglia di TdG che si sono convertiti alla setta quando io avevo circa cinque anni.
Ho ricevuto battesimo Cattolico appena nato, ma non ho mai avuto per ovvi motivi, ricevuto la Comunione con Cristo ne tanto meno la Cresima.
Sono stato abituato a ragionare con la Bibbia (ed è proprio per questo che mi hanno insegnato a fare, che ho abbandonato definitivamente la setta, visto che ho riscontrato nella loro teologia molte contraddizioni e manipolazioni del testo sacro) perciò per me è molto difficile accettare tutto ciò che è tradizione.
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Messaggioda GrisAdmi » mar gen 08, 2008 11:33 pm

Sono stato abituato a ragionare con la Bibbia (ed è proprio per questo che mi hanno insegnato a fare, che ho abbandonato definitivamente la setta, visto che ho riscontrato nella loro teologia molte contraddizioni e manipolazioni del testo sacro) perciò per me è molto difficile accettare tutto ciò che è tradizione.


Prima di addentrarci in quella branca della teologia cattolica che è detta Mariologia, è bene chiarire un punto. La Tradizione viva della Chiesa non è che “aggiunga” qualcosa alla Rivelazione contenuta nella Scrittura. Non ci sono due “fonti” della Rivelazione, ma una sola fonte, c’è un solo Deposito della Fede, incarnato nella Tradizone e nella Scrittura (et/et).
Per illustrare meglio la cosa, mi servirò di un paragone chiarificatore (per quanto, come tutti i paragoni, valido solo fino ad un certo punto). Un manuale di fisica classica (idealmente) conterrà tutto ciò che c’è da sapere sulla fisica classica, quindi, il tuo professore di fisica (che quella scienza, per così dire, “vive”) non ne saprà “più” del manuale, ma le nozioni presenti nella sua testa saranno le stesse che puoi trovare scritte nel manuale. La fisica classica, così come è “vissuta” dalla comunità dei fisici, è quella fisica classica che questi hanno “ricevuto” dai fisici (quella scienza che costoro hanno assorbito fin dal momento in cui hanno deciso di mettersi a studiare fisica e, quindi, sono entrati a far parte dei comunità dei cultori di questa scienza), sia per tramite dei manuali che hanno studiato, sia per tramite delle lezioni dei loro professori. Così, non è che Tradizione della Chiesa contenga qualcosa in più di quanto è Scritto, ma è semplicemente la Rivelazione così come questa è “trasmessa”, sin dal tempo degli Apostoli, all’interno della Chiesa. Ora, se è difficilissimo per qualcuno imparare la fisica (che pure è una scienza esatta, fatta di formule e definizioni precisissime) semplicemente studiandola su un manuale (senza cioè frequentare le lezioni di un professore di fisica), è semplicemente impossibile che qualcuno possa comprendere la Rivelazione solamente studiando la Bibbia (che contiene la Parola di Dio, ed è pertanto un testo di una ricchezza semantica praticamente infinita), senza cioè appoggiarsi al Magistero di quella Chiesa in cui è incarnata la Tradizione, senza far costante riferimento alla comprensione ecclesiale della Scrittura.
Tutta la Mariologia, quindi, è contenuta (esplicitamente ed implicitamente) nella Scrittura, se si è in grado di leggerla correttamente, vale a dire come fa la Chiesa (quella stessa Chiesa che ha stabilito il canone della Scrittura, trasmettendocela nei secoli fino ad oggi).
Ultima modifica di GrisAdmi il sab gen 12, 2008 4:49 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda GrisAdmi » mer gen 09, 2008 1:02 am

Mariologia

Nei manuali di dogmatica, generalmente, il trattato dedicato alla Mariologia si incontra in un punto piuttosto avanzato dei medesimi. Questo perché è impossibile cogliere alcune delle verità di fede concernenti la Madonna senza aver già chiare altre verità di fede di carattere, per così dire, più generale. Ad esempio, non è possibile comprendere in che senso la Chiesa dice Maria Madre di Dio se non è chiaro che il Verbo è Dio, anche se personalmente distinto dal Padre (da cui è generato), e che in Cristo, nell’unità della persona, coesistono la natura umana e quella divina nella loro pienezza (Cristo è pienamente Dio e pienamente uomo). Nei manuali, la Mariologia viene normalmente affrontata dopo la Cristologia e dopo la Soteriologia, come logico complemento e coronamento delle suddette branche della teologia dogmatica.
Nei disegni divini infatti, Dio si è voluto servire di Maria, per darci Gesù, il Redentore. Perciò essa è associata a Lui in un ordine tutto particolare. Secondo quanto Dio ha stabilito, non è possibile parlare di Gesù senza incontrare Maria, non è possibile incontrare Maria senza essere indirizzati a Gesù.

Cercherò di riassumere la materia con il numero minore di parole che mi sarà possibile, ma sarò comunque costretto ad inserire vari Post per completare la trattazione.
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Messaggioda GrisAdmi » mer gen 09, 2008 1:28 am

Maria Madre di Dio

Possiamo ben dire che il punto centrale attorno a cui ruota tutta la Mariologia è la divina Maternità di Maria, dalla quale derivano tutti i privilegi speciali di cui Costei gode.

Maria è vera Madre di Dio, così la ha definita il Concilio Ecumenico di Efeso (431), il quale si è espresso nel modo che segue: “Se alcuno non confessa che Dio è veramente Dio con noi e perciò la S. Vergine Madre di Dio, (in greco Teotokos) sia scomunicato.” Nello stesso senso si pronunciano i Concili di Costantinopoli II e III, i quali specificano che non è nato da Lei “un puro uomo, ma Dio Verbo Incarnato” “per opera dello Spirito Santo da Maria Vergine propriamente e veramente Madre di Dio, secondo l’umanità”.
A queste parole fanno riscontro le espressioni dei Simboli. Basti ricordare in quello Apostolico: “nacque da Maria Vergine”. La Liturgia poi ricorda questa verità in innumerevoli passi.

La Scrittura. Maria Madre del Signore, Madre del Cristo, che (come dimostra la Cristologia) è Dio fatto Uomo: “Ecco concepirai nel seno, e darai alla luce un figlio cui darai nome Gesù” (Lc. 1,31). I Magi “trovarono il fanciullo con Maria sua Madre” (Mt. 1,18 ). Elisabetta aveva detto a Maria: “Che cosa è mai questo che venga da me la Madre del mio Signore?” (Lc. 1,43). Fra i presenti al Calvario stava "presso la Croce di Gesù Maria sua Madre" (Gv. 19,25).
La Tradizione oltre ai passi citati in principio dai Concili e dai Simboli, porta il consenso unanime dei Padri.
S. Ignazio dice che “Dio era dato alla luce da Maria” (Ad. Eph. 7, 18 ).
S. Ireneo aggiunge: “Il Verbo esiste secondo la natura umana da Maria” (Ad. Haer. 3, 16, 6)
Tertulliano: “La Vergine concepì e diede alla luce l’Emmanuele, Dio con noi… Dio è nato” (De carne Christi 17).
Origene ha una simile espressione.
I Padri dei secoli successivi, parlando di Maria hanno familiare in Oriente la frase: “Theotocos” (Madre di Dio) e fra i Latini "Madre del Signore".
La ragione teologica conferma la tesi. E’ madre colei da cui per generazione nasce il figlio. E Maria, rimanendo sempre Vergine, concepisce Gesù per opera dello Spirito Santo. Da Lei Gesù nasce. Dunque è la vera Madre di Gesù.
Con questo non si deve intendere che genera la natura divina (sarebbe un’eresia). Genera la natura umana: genera il Cristo che è Figlio di Dio: dunque ugualmente è Madre di Dio. L’essere concepito e nascere non si ferma alla natura, ma risale alla persona. Anche nella nascita degli altri uomini la madre dà al suo figlio la carne e il sangue e non l’anima (che è creata direttamente da Dio ex-nihilo, dal nulla). Pure il nato è suo figlio interamente, appunto perchè è nata una persona. Il Verbo nasce due volte, una volta come Dio (ab aeterno), dal Padre, e una volta come uomo (nel tempo), da Maria Vergine.

Questo dono fatto a Maria di diventare la Madre del Verbo Incarnato supera ogni altra dignità eccetto l’Unione Ipostatica (vale a dire l’unione nella persona del Verbo della natura umana a quella divina). Dice S. Tommaso (1, q. 25 a. 6) “La Beata Vergine, per il fatto che è Madre di Dio ha una dignità in qualche modo infinita, dal bene infinito che è Dio”.
Infatti la dignità della divina Maternità appartiene prossimamente all’ordine della Unione Ipostatica. La Vergine SS. dando la materia per il Corpo SS.mo di Gesù, concependolo, dandolo alla luce, nutrendolo fu come la causa strumentale della Unione Ipostatica.
Così per i disegni divini, Maria non solo supera la dignità e la grandezza degli uomini ma ancora quella degli Angeli. Colla divina Maternità, Maria viene ad avere, non solo la consanguineità con Cristo, essendo sua vera Madre, ma ancora una affinità con tutta la SS. Trinità. (S. Th. 3, q. 103, a. 4). Questa Figlia, oltre ogni modo prediletta del Padre partecipa della sua fecondità: il Padre genera il Figlio nella eternità, Maria lo genera nella natura umana nel tempo.
E’ vera Madre del Figlio di Dio fatto Uomo e su di Lui acquista i diritti di amore e di riverenza. Questi volontariamente si fa a Lei obbediente. E’ Sposa dello Spirito Santo, non in un senso materiale, ma nel senso che per virtù di Lui, e non per opera umana, concepisce Gesù.
Essa viene chiamata ancora Complemento di tutta la Trinità per le opere ad extra, non certo perchè Dio abbia bisogno di qualche complemento, ma perchè di fatto Dio l’ha scelta come strumento per la Incarnazione. E strumento non inerte e passivo ma volontario perchè accetta liberamente la volontà di Dio su di Lei e diventa causa nel suo ordine cioè concausa con Dio della concezione e della generazione del Cristo per la sua Umanità.
La Predestinazione di Maria è unita in modo intimo alla predestinazione del Cristo. Dio predestinò per sua libera volontà e gratuitamente Maria ad esser la Madre del Verbo Incarnato e di conseguenza la predestinò alla grazia e alla gloria che seguono questo singolare privilegio.
Ultima modifica di GrisAdmi il mer gen 09, 2008 2:42 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda GrisAdmi » mer gen 09, 2008 2:01 am

I Privilegi di Maria

Come conseguenza della divina Maternità deriva che Dio adornò la Vergine SS.ma di singolari privilegi. Primo di tutti le diede una “santificazione negativa” per cui non permise che in Lei fosse mai nemmeno l’ombra del peccato; inoltre le diede una “santificazione positiva” facendola piena di grazia e ornandola di ogni virtù.


L’Immacolata Concezione

La Beata Vergine, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, fu preservata immune da qualsiasi macchia di peccato originale, fin dal primo istante della sua concezione per intuito dei meriti di Gesù Cristo, Salvatore del genere umano. Ciò è stato dogmaticamente stabilito dalla Bolla “Ineffabilis” (Pio IX, 8 dicembre 1854).
Questa verità, creduta costantemente dalla Chiesa nei sec. XII - XIV era rimasta oscurata presso alcuni Teologi latini. Vari scolastici pensarono che ammettendo l’immunità dal peccato fino dal primo istante del concepimento, sarebbero andati contro al dogma della universalità del peccato originale e della Redenzione.
La Chiesa nella sua definizione espressamente fa vedere che non vi è contrasto fra le due verità. Anche la Madonna è stata Redenta, ma in modo preservativo, vale a dire non dopo avere avuto il peccato originale; bensì ne viene preservata per intuito dei meriti di Gesù. Fino dai primo istante della sua Concezione, e cioè fino dal primo momento in cui Dio creava la sua anima e la infondeva nel suo corpo, vale a dire fino dal primo istante della sua esistenza. Mai perciò è stata macchiata dalla colpa.

La Scrittura, se rettamente intesa (vale a dire se compresa così come la comprende la Chiesa), ci attesta questa verità di fede. Nel cosiddetto Protoevangelo è scritto: “Porrò inimicizia fra te la donna, fra la tua discendenza e la discendenza di Lei, essa ti schiaccerà la testa” (Gn. 3-15). Il testo ebraico dice: “Egli” cioè Gesù ti schiaccerà. Ma sia che si prenda una traduzione o l’altra il senso è che la Vergine avrebbe schiacciato la testa al serpente diventando la Madre del Salvatore. Questa vittoria però non sarebbe stata completa se Maria anche per un solo istante fosse stata schiava del serpente per il peccato. La Bolla “Ineffabilis” afferma che con questo oracolo è apertamente annunziato il Redentore del genere umano.
Sono pure una dimostrazione le parole dell’Angelo: “Ave, o piena di grazia, il Signore è con te” (Lc. 1,28 ). Di questa grazia non ci sarebbe stata la pienezza e la completezza, se Maria non fosse stata immune dal peccato fino dal primo istante della sua Concezione. Che questo testo debba essere interpretato così, a differenza di altri testi simili, per es. “Stefano pieno di grazia” (Atti 6,8 ), ce lo dice la Chiesa nella stessa Bolla che “con questo singolare e solenne saluto non mai udito altra volta è mostrato che la Madre di Dio è stata la sede di tutte le grazie divine ed è stata adornata di tutti i carismi dello Spirito Divino anzi degli stessi carismi quasi infinito tesoro e abisso inenarrabile, cosicché non fu mai soggetta alla maledizione, partecipe insieme col Figlio dalla perpetua enedizione, sì da meritare di udire da Elisabetta, mossa dal divino Spirito: “Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del ventre tuo» (Lc. 1, 42)”. Dunque, anche questo ultimo testo dimostra l’Immacolata Concezione.

La Tradizione sia attraverso voce dei Padri, sia attraverso la Liturgia, come per tramite del comune senso dei fedeli ha sempre unanimemente e universalmente attestato questa verità.
S. Giustino (Dial. cum Tryph. 100 e 141), S. Ireneo (Adv. Haer. 1,3,22), Tertulliano (De carne Christi 17), S. Efrem (Serm. 4) fanno un confronto fra Eva e Maria dicendo che come l’una era senza peccato prima dell’incontro col serpente, così Maria è stata sempre senza peccato.
S. Ambrogio (In Ps. 118,36,42): “Maria è vergine incorrotta, vergine per la grazia, integra da ogni macchia di peccato”.
S. Agostino (De Nat. et gratia 36,42), afferma che appunto perchè Madre di Dio è “eccettuata dai peccati” e “consta che non ha mai avuto alcun peccato”.
Molti Padri parlano di Maria, la chiamano “purissima sotto tutti gli aspetti”; “Immacolata, illibata fondamentalmente; tutta Santa; pura da ogni macchia, sola santa, sola immacolata, più pura degli Angeli, sola innocente”.

La ragione teologica spiega la convenienza di questa verità. E’ celebre la frase di Guglielmo de Ware presunto maestro di Duns Scoto, il quale dimostra la possibilità e la convenienza dal punto di vista speculativo: “(Dio) lo potè, era conveniente, dunque lo fece”.
Era conveniente per l’affinità di Maria verso la SS. Trinità che aveva scelto Maria per Madre del Verbo e perciò l’aveva scelta tutta santa.
“Era conveniente - dice la “Ineffabilis” - che l’Unigenito… sulla terra avesse una Madre cui non fosse mancato mai lo splendore della santità». Inoltre Colei che sarebbe la Cooperatrice nella Redenzione non doveva mai essere stata soggetta al demonio.

Dal Dogma della Immacolata Concezione deriva come conseguenza che Maria fu immune dalla concupiscenza. Infatti tolta la causa viene tolto pure l’effetto, e la concupiscenza deriva dal peccato originale. Maria, essendone immune, era immune da questa. Così le stesse ragioni per cui Maria fu pura e Immacolata fino dalla sua Concezione, sono valide, perchè in Lei non fosse mai nemmeno nessuna macchia di peccato attuale, né mortale, né veniale.
Ultima modifica di GrisAdmi il mer gen 09, 2008 2:43 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda GrisAdmi » mer gen 09, 2008 2:39 am

La Verginità di Maria

Fra i privilegi prodigiosi di Maria, vi è senza dubbio, la sua Verginità.

Maria fu sempre Vergine, questo è insegnato dal Magistero ordinario universale della Chiesa.

La Scrittura attesta che Maria fu Vergine prima del parto, durante il parto e dopo il parto.
Prima del parto: S. Luca (1, 26-27) ci dice: “Fu mandato l’Angelo Gabriele da Dio, in una cittadina di Galilea di nome Nazareth, a una Vergine promessa sposa ad un uomo di nome Giuseppe della casa di David, e il nome della Vergine era Maria”. Alla domanda di Lei, l’Angelo le spiega: “Lo Spirito Santo sopravverrà in te e la virtù dell’Altissimo ti adombrerà” (Lc. 1,35)
Nel parto: Isaia (7-14) aveva annunciato: “Ecco che una Vergine concepirà e darà alla luce un figlio e chiamerà il suo nome Dio con noi”. Il Profeta indica questo ad Acaz non come un avvenimento naturale, ma come un segno prodigioso. Le stesse parole le richiama il Vangelo come un adempimento quando l’Angelo conforta Giuseppe che, «prima di vivere insieme» si accorge della sua maternità. Gli dice infatti: «ciò che in Essa è nato è dallo Spirito Santo» (Mt. 1, 18-20).
Dopo il parto: il profeta Ezechiele (44,2), aveva annunciato: “Questa porta sarà chiusa” e continua dicendo che nessuno uscirà di dove era uscito il Signore.
I Padri deducono pure dalle parole di Maria all’Angelo: “Come avverrà questo che non conosco uomo?” (Mt. 1, 19) che essa avesse fatto voto della sua verginità e certamente lo osservò fedelmente. E poi sulla Croce Gesù non la avrebbe affidata a Giovanni se ci fossero stati altri fratelli. Cade così anche l’obiezione di coloro che negano la verginità dopo il parto basandosi sulle parole: “diede alla luce il suo Figlio primogenito” (Lc. 2, 7) e le altre: “prima che vivessero insieme” (Mt. 1, 18 ).
“Primogenito” indica il primo figlio venuto alla luce. Anche oggi, appena nato il primo bambino in una famiglia si dice: è nato il “primogenito” pur essendo ancora l’unico figlio, e questa espressione era anche più usata dagli Ebrei per gli speciali diritti e doveri che aveva il primo figlio. Essa indicava semplicemente che nessun altro figlio era nato prima.
L’aver detto poi: “…prima che vivessero insieme”, non significava che successivamente convivessero in questa maniera, ma l’Evangelista vuol dimostrare che ciò non era avvenuto neppure quando si notarono in Maria i segni della Maternità.
Quando poi il Vangelo si riferisce ai “fratelli di Gesù”, è possibile che si riferisca a dei cugini o parenti prossimi di Gesù (così interpreta questa espressione S. Girolamo, seguito dagli esegeti latini) o ai figli che Giuseppe avrebbe avuto in un suo primo matrimonio (così leggono i Padri orientali).
La Tradizione, attraverso i Padri ci attesta ampiamente la Verginità perpetua di Maria. Innumerevoli, infatti, sono le testimonianze dei Padri e tutte si concentrano sulla parola: “aeipartenos” (= sempre vergine). Così S. Ignazio (Ad Sm. 1,1), Aristide (Apol. 15), S. Ireneo (Adv.Haer. 1,10), S. Efrem (Hymn. B. M. 18,20).
S. Ambrogio (De Incar. 6,54) afferma che “al dì sopra delle condizioni umane, Vergine concepì, Vergine generò”.
S. Epifanio (Adv. Haer. 78,6) dice che non si può pronunciare il nome di Maria senza aggiungerci “Vergine”, né mai si potrà cambiare.
S. Agostino (Serm. 168) la chiama: “Vergine concependo, Vergine dando alla luce… Vergine sempre”.

La ragione teologica, con S. Tommaso (S. Th. 3 q. 28 a. 1), indica la convenienza della perpetua Verginità della Madre di Dio per la dignità del Padre, che è solo Padre del Verbo; per la impeccabilità e dignità del Cristo, generato nel tempo senza nessuna imperfezione.
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Messaggioda GrisAdmi » mer gen 09, 2008 2:51 am

Assunzione di Maria

Per quanto cecerne questa dottrina, puoi leggere direttamente la Costituizione di Pio XII "Munificentissimus Deus" che ne diede la definzione dogmatica:

http://www.vatican.va/holy_father/pius_ ... us_it.html

Si tratta di un testo completissimo e di lettura assai agile.
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Messaggioda GrisAdmi » mer gen 09, 2008 2:51 am

Il resto lo posto domani, perché si è fatto davvero tardi. :)
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Messaggioda Diego » mer gen 09, 2008 9:58 am

Grazie, hai scritto molto più di quanto immaginavo, mi dispiace che ti ho fatto fare tardi...
Sei stato anche molto chiaro nell' esprimere i concetti, attendo allora il seguito... :D
Diego
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Messaggioda GrisAdmi » mer gen 09, 2008 11:47 pm

Spero che tu abbia premiato i miei sforzi leggendo tutto quello che ho scritto. :)

Ti segnalo anche la

COSTITUZIONE DOGMATICA SULLA DIVINA RIVELAZIONE DEI VERBUM del Concilio Vaticano II.

http://www.vatican.va/archive/hist_coun ... um_it.html

Dalla quale potrai apprendere come la Chiesa legge la Scrittura e quale rapporto c'è tra questa e la Sacra Tradizione.
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Messaggioda GrisAdmi » gio gen 10, 2008 7:06 am

La Maternità Spirituale di Maria

Maria è madre spirituale di tutti gli uomini, sia per motivo della sua divina Maternità, sia per positiva ordinazione di Dio. Figlio, infatti, è colui che riceve la vita da altri. Gli uomini hanno ricevuto la vita della grazia per la Redenzione operata da Gesù. Egli solo ne è la causa principale. Però Maria è Colei che è stata scelta da Dio per darci il Cristo. Dunque è causa della nostra rigenerazione, sia pure dipendentemente da Cristo, quindi causa secondaria ed esemplare. Cristo ci ha meritato de condigno e cioè per diritto, Maria ci ha meritato de congruo e cioè per convenienza fatta di Lei da Dio.

Ciò si desume:
1) Per la Dottrina del Corpo Mistico. Maria divenendo vera Madre di Dio, Madre del Capo del Corpo Mistico, è Madre pure di tutte le Membra.
S. Pio X, nella Enc. “Ad diem illum” (2 Febbr. 1904): dopo aver ricordato che tutti siamo una sola cosa nel Cristo e che la Vergine concepì il Figlio non solo perchè fosse fatto Uomo prendendo da Lei la natura umana, ma ancora per essere, per mezzo di quella natura assunta, Salvatore degli uomini, conclude: “Nell’unico e medesimo seno della castissima Madre di Cristo e assunse per sè la carne e aggiunse insieme il corpo spirituale, cioè accresciuto da quelli che avrebbero creduto in Lui… È perciò, per ragione spirituale e mistica che noi ci diciamo figli di Maria ed Essa è Madre di noi tutti”.
2) Per la donazione fatta sulla Croce. Gesù morendo aveva detto a Giovanni: “Ecco tua Madre”. La Chiesa ritiene, per Tradizione, che queste parole si estendano a tutti gli uomini. Quindi, si tratta di una precisa disposizione di Gesù per Maria, donataci come Madre.
3) Per il parallelo fatto fra Eva e Maria. Questo argomento si collega strettamente a quello del “Corpo Mistico”. Come la disobbedienza di Eva procura la morte in tutti i discendenti, così l’obbedienza di Maria col suo “fiat” il giorno della Incarnazione ci ridona la vita. Eva è la madre dei morti, Maria è la madre dei viventi. “Come in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti rivivono di nuovo” (1 Cor. 15,52). Ma Adamo ha avuto in Eva la cooperatrice al suo peccato; Gesù ha in Maria Colei che gli dà umana carne per essere il nostro Salvatore.
Ultima modifica di GrisAdmi il gio gen 10, 2008 7:55 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda GrisAdmi » gio gen 10, 2008 7:17 am

Maria Corredentrice

Su questo titolo molto hanno discusso i Teologi. Oggi, però, è entrato pienamente nell’uso dei documenti del Magistero. E’ necessario, comunque, determinarne con precisione il significato, onde evitare spiacevoli fraintendimenti.
Maria è Corredentrice, e cioè, Cooperatrice nella Redenzione di Cristo.
Anche per questo titolo dobbiamo dire subito che Maria ha cooperato alla Redenzione degli uomini in modo secondario e dipendentemente da Cristo. Egli ha soddisfatto e meritato de condigno; Maria de congruo, come ho specificato nel Post precedente.
Maria stessa è stata redenta in modo preservativo, in previsione dei meriti di Gesù (Dio è al di là del tempo, è bene sempre ricordarlo).

L’argomento desunto dalla Scrittura si può riassumere in due punti:
1) L’accettazione di Maria a divenire Madre del Salvatore. Quando Maria ebbe saputo dall’Angelo che doveva diventare Madre di Gesù, cioè del Salvatore, diede il suo assenso associandosi così alla sua opera redentiva: “Ecco l’Ancella del Signore, si faccia dì me secondo la tua parola” (Lc. 1,38 ). Ovviamente, Dio avrebbe potuto salvarci in modo differente, senza servirsi dell’opera di Maria, ma sta il fatto che nei disegni eterni, “in un unico e medesimo decreto” ha voluto il Figlio e la Madre. Nella presente economia abbiamo Gesù perché è nato da Maria, che liberamente acconsentì di diventare Madre. La sua consociazione col Figlio è evidente nel Protoevangelo, nella Profezia di Isaia, e nella Annunciazione.
2) La sua offerta sul Calvario. Qui viene associata all’opera redentiva coi suoi dolori secondo la profezia di Simeone “la tua stessa anima sarà trafitta dalla spada” (Lc. 2,35). Ancora volontariamente stando ai piedi della Croce rinnova il suo consenso e la sua offerta, perchè il Figlio si immoli per la Redenzione degli uomini, e insieme offre se stessa, come vittima unita e dipendente dal Cristo, per la nostra salvezza.

La Tradizione, si collega a questi due concetti. S. Ireneo (Adv. Haer, 3,22,4) dice che come Eva “disobbedendo si è fatta per sé e per tutto il genere umano causa di morte, così Maria.., obbedendo si è fatta per sè e per tutto il genere umano causa di salvezza”.
S. Agostino (De agone Christiano, 122,24) argomenta che come per causa di una donna era venuta la morte, così per una donna la vita “affinché da tutte e due le nature, femminile e maschile il diavolo fosse tormentato, vinto”.
S. Girolamo (De Cust. Virg. 208,4) dice: “la morte per Eva, la vita per Maria”.
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Maria Mediatrice

All’argomento precedente è strettamente legato quello di Maria Mediatrice universale di ogni grazia.
Gesù è “l’unico Mediatore” (!!!!!!); Maria è Mediatrice secondaria e a Lui subordinata.
Maria, come vera Madre di Cristo Mediatore, è Mediatrice tra Dio e gli uomini, ma secondaria, cioè subordinata a Cristo e dispensatrice di tutte le grazie.

Nella Scrittura oltre ai testi citati per la Corredenzione, si vede in pratica la potenza della sua intercessione nella visita a S. Elisabetta, alle nozze di Cana, nel Cenacolo alla discesa dello Spirito Santo.
La Tradizione anche qui parla per bocca dei Padri, i quali esplicitamente La chiamano Mediatrice. S. Efrem (Or. ad SS. Matrem): “Dopo il Mediatore, Mediatrice di tutto il mondo”.
S. Germano (or. 9) dichiara: “Nessuno se non per te, o santissima, consegue la salvezza, nessuno.., se non per te è liberato dai mali… nessuno se non per te… ha il dono della grazia”.
S. Bernardo (Sermo de aqued. 6): “Così è la volontà di Lui, che ha voluto che tutto lo abbiamo per Maria”.
In tempi più recenti, S. Alfonso De’ Liguori (Glorie di Maria) dice che Dio per Maria ci ha dato Gesù Autore della grazia, così le grazie che sono meno del suo Autore ci vengono date per Maria. Dunque Maria poiché è “Mater Christi” è Madre della Grazia divina non in quanto la produca (ciò appartiene a Dio solo), ma in quanto la impetra da Dio efficacemente. Essa è “la Mediatrice presso il Mediatore” e tutte le grazie ci vengono per mezzo di Lei.
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Messaggioda GrisAdmi » gio gen 10, 2008 7:31 am

Maria Regina

Questo titolo è il coronamento delle verità mariane fin qui esposte.
Sul tema, puoi leggere la bellissima Enciclica di Papa Pio XII Ad caeli reginam

http://www.totustuus.biz/users/magistero/p12adcae.htm
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