Pagina 1 di 1

Intimità nel Matrimonio

MessaggioInviato: gio giu 14, 2012 10:29 am
da Nicola 72
Non riesco a capire che differenza c'è tra metodi naturali (Billdings,ecc) e il coito interrotto :oops: visto che in tutte e due i casi c'è una volonta di non apertura alla vita cioe si programma nello stesso modo di non avere figli. E poi mi viene da pensare, se Dio voleva farci avere rapporti solo per cooperare alla vita, non c'erano di questi problemi,la verita e che un dono che ci ha dato e come tale bisogna pensarlo, certo non in modo disordinato ma quando e fatto con amore e morale penso che e bene.

Re: Intimità nel Matrimonio

MessaggioInviato: gio giu 14, 2012 11:24 am
da Hermes
Nicola 72 ha scritto:Non riesco a capire che differenza c'è tra metodi naturali (Billdings,ecc) e il coito interrotto :oops: visto che in tutte e due i casi c'è una volonta di non apertura alla vita ...

Con i metodi naturali, secondo la chiesa, bisogna mantenere una certa disciplina perché bisogna rispettare i ritmi dell'altro, avere una conoscenza del metabolismo, dei suoi ritmi... insomma c'è bisogno di una maggiore consapevolezza, riflessione e impegno e non ci si può lasciare andare agli istinti.

Re: Intimità nel Matrimonio

MessaggioInviato: ven giu 15, 2012 12:10 am
da Armando
Beh la differenza è che il coito interrotto non è un rapporto completo e naturale, col metodo billings invece si conoscono solo meglio i ritmi di fertilità, ma i rapporti sono sempre gli stessi. Questo è il modo ordinato perchè rispetta la fisiologia umana naturale creata da Dio, suo dono.

Re: Intimità nel Matrimonio

MessaggioInviato: lun giu 18, 2012 1:42 pm
da GrisAdmi
In un manuale di etica sessuale lessi una volta che la differnza tra i due metodi contraccettivi indicati è un po' come quella tra lo stringere la mano ad un'altra persona con un guanto perché, in quel momento specifico, si stava indossando già un guanto e lo stringere la mano alla stessa persona essendosi infilati il guanto proprio al fine di fare ciò. L'analogia è un po' traballante, ma rende bene l'idea, credo.

Re: Intimità nel Matrimonio

MessaggioInviato: lun giu 18, 2012 4:42 pm
da Nicola 72
Capisco che volete dire ma ancora non mi riesco a rendere conto,forse sono io, ma per me c'è sempre la stessa intenzione, lo stesso scopo, di non prochreare. Di come e fatto un metabolismo lo hanno capito gli uomini cioe voglio dire il fatto che una donna puo avere periodi fecondi o meno e sempre una scoperta che l'uomo ha fatto non e una rivelazione che Dio ci ha dato, non so se ho reso l'idea magari se sbaglio correggetemi :wink:

Re: Intimità nel Matrimonio

MessaggioInviato: sab apr 20, 2013 9:08 am
da berescitte
la Chiesa, interpretando la voce di Dio in questo come in altri problemi morali, precisa che l'atto unitivo degli sposi non deve essere disgiunto da quello naturalmente procreativo. L'adoperare un contraccettivo "non naturale" rende l'atto artificialmente disgiunto dalla possibilità naturale della procreazione. Il metodo Billings non è su questo piano perché non adopera nulla di artificioso, ma sfrutta le leggi di natura, rispettandole. Può però farlo indiscriminatamente, perennemente?

No, perché va aggiunto che anche tali coniugi sarebbero chiusi alla procreazione e perciò colpevoli se adoperassero tale metodo costantemente con il proposito di non aver figli. Anzi, in tale situazione sarebbero colpevoli anche coniugi (abbastanza strani ma tant'è!) che, una volta sposati decidessero di non stare mai assieme appunto per evitare anche il più lontano "pericolo" di incorrere in una non voluta gravidanza.
Tale rifiuto-esclusione assoluto, sia esso attuato con condom & Co. o con il metodo Billings sarebbe tale, se deciso prima del matrimonio, da rendere nulla la celebrazione sacramentale.
Naturalmente al laico che ci ride sopra dovremmo ricordare che in questo la morale cattolica (non mi pronuncio per altri cristiani) è decisamente eroica, ed insieme molto misericordiosa per le defezioni a cui il "tira tira" della natura induce. Altro però è imparare a disciplinarsi (che è virtù), altro lasciarsi andare a un atteggiamento che predilige il piacere alla scuola di santità alla quale lo stato coniugale invita i coniugi.