Joseph Smith e il mormonismo.

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Joseph Smith e il mormonismo.

Messaggioda GrisAdmi » mer nov 29, 2006 2:54 am

Tratto dal sito http://www.eresie.it


Smith, Joseph jr. (1805-1844) e mormonismo


I primi anni

Il fondatore del mormonismo, Joseph Smith jr. nacque il 23 dicembre 1805 a Sharon, nello stato americano del Vermont, quintogenito degli undici figli di Joseph Smith Sr. (1771-1840) e di Lucy Mack (1775-1856), due sfortunati contadini del New England, che dovettero spesso cambiare residenza a causa di carestie o di investimenti sbagliati (tra cui uno fallimentare nel gingseng del Vermont per il mercato cinese!).
Intorno al 1820, gli Smith posero la loro abitazione a Palmyra, nella parte occidentale dello stato di New York: questa regione degli Stati Uniti fu conosciuta, nella prima metà dell'Ottocento, come Burned over District o Burnt District (distretto bruciato), secondo un termine coniato dall'evangelista Charles Grandison Finney (1792-1875), perché c'erano state così tante conversioni religiose in occasione dei moltissimi revival che si tennero nella zona durante il Second Great Awakening (Secondo grande risveglio) da non avere più combustibile da bruciare, cioè una maniera simbolica per dire che non c'erano più potenziali fedeli da convertire! Infatti, qui (a parte i mormoni) nacquero diverse altre nuove denominazioni religiose come i Milleriti, gli Shakers, la Comunità di Oneida e la setta di Jemina Wilkinson, e apparvero noti spiritisti come le sorelle Fox - fondatrici del movimento spiritualista americano - che nel 1848 affermarono di parlare con i morti.
La famiglia di S., benché fosse stato influenzato dalle idee universaliste del nonno paterno di Joseph jr., non aderì formalmente ad alcuna confessione religiosa cristiana.


Le visioni

Nel 1820, o perlomeno in un momento non meglio precisato tra il 1819 ed il 1821, S. ebbe la sua prima visione: gli apparvero Dio Padre e Gesù Cristo, che gli intimarono di non entrare a far parte di nessuna chiesa esistente e di attendere ulteriori rivelazioni. Il fratello di S., William (1811-1893), riferì che S. ebbe questa visione, dopo aver ascoltato un sermone del predicatore metodista George Lane sul passo dell'epistola di San Giacomo (1,5): Se qualcuno di voi manca di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti generosamente e senza rinfacciare, e gli sarà data.
Tre anni dopo, egli ebbe una seconda visione e, tra la notte del 21 settembre 1823 e la mattina del 22, gli apparve per ben quattro volte - nella sua stanza da letto - un angelo luminoso di nome Moroni (o, secondo le prime fonti, Nephi). Quest'ultimo gli comunicò dell'esistenza di un libro, scritto su tavole d'oro, che narrava dell'origine dei precedenti abitanti del continente americano e che era sepolto sotto la collina di Chumora, presso Manchester (nello stato di New York).
S. si recò nel sito segnalato e riportò alla luce un antico pettorale, delle piastre (o tavole) d'oro sulle quali quattro personaggi (Ether, Mormon, Lehi e Nephi) avevano aggiunto parti inedite della storia della Bibbia; delle tavole di bronzo sulle quali un altro autore, Laban, aveva riportato passi dell'Antico Testamento ed alcune genealogie; e due pietre divinatorie (gli “urim” e “thummim” citati nei Numeri 27,21 e nel primo libro di Samuele 28,6) con le quali era possibile decifrare le precedenti scritte. Tuttavia, lo stesso S. raccontò di aver visitato la collina di Chumora nel 1824, 1825 e 1826, senza aver avuto il permesso di portare via le tavole fino al 22 settembre 1827, data in cui visitò la collina in compagnia della moglie Emma.


Le pietre magiche e la chiaroveggenza

All'onor del vero, bisogna però precisare che, proprio in quel periodo, S. e la sua famiglia si dedicavano, come molti altri, all'attività del money-digging, cioè della ricerca di tesori nascosti, non necessariamente per motivi di solo lucro, ma anche con finalità archeologiche, folcloristiche, magiche o divinatorie. Si racconta che, nel 1819 o nel 1822, S. ed il padre avessero riportato alla luce una pietra molto particolare, che, egli disse, permetteva fenomeni di chiaroveggenza, e che questa pietra fosse stata decisiva per il ritrovamento delle piastre d'oro, di cui sopra.
La sua fama di “poter discernere le cose invisibili ad occhio nudo” si sparse e nel 1825, S. fu avvicinato da un cercatore di tesori, tale Josiah Stowell, che si accompagnava con un chiaroveggente, Isaac Hale. S. e suo padre furono convinti di collaborare con i due alla ricerca di una favolosa miniera spagnola abbandonata, dalle parti di Harmony, nella Pennsylvania. La miniera non fu ritrovata e la società si sciolse ben presto, ma, in compenso, S. s'innamorò della figlia di Hale, Emma (1804-1879), che sposò il 18 gennaio 1827 a South Bainbridge.


La decifrazione delle tavole e la pubblicazione del Libro di Mormon

A questo punto, nel 1828, S. si accinse a “tradurre” le tavole, che, a parere del Prof. Charles Anton (il quale, successivamente, negò quest'affermazione) della Columbia College, erano scritte in geroglifici egiziani “riformati” (sic!). Non esiste un tale alfabeto e, del resto, solo pochi anni prima, Jean-François Champollion (1790-1832) aveva provveduto alla prima autentica traduzione dei geroglifici egiziani (la prima edizione del suo Sommario del sistema geroglifico, in francese, era del 1824), mentre, nel corso dei secoli precedenti, svariati studiosi, come il famoso gesuita tedesco Athanasius Kircher (1602-1680), si erano cimentati in “traduzioni”, più o meno fantasiose, dei testi egiziani.
A sua volta, S. adottò un suo metodo alquanto originale: separato da una tenda dai propri trascrittori [sua moglie Emma, il cognato Rueben oppure l'amico Martin Harris (1783-1875)], S. si poneva di fronte alla tavola da tradurre e metteva le pietre della chiaroveggenza nel suo cappello, infilava il cappello sul viso per creare il buio, nel quale egli visualizzava il testo e sotto la sua traduzione in inglese.
Purtroppo, agli inizi della traduzione, successe un grave contrattempo: Harris chiese ed ottenne di far vedere il manoscritto, denominato Libro di Lehi, fino a quel momento tradotto (116 pagine), alla sua scettica moglie Lucy. Il testo andò perso per sempre: s'ipotizza che Lucy Harris - che subodorava una colossale “bufala” - lo abbia intenzionalmente nascosto, per poter confrontare la traduzione già eseguita, e sbugiardare eventuali incongruenze, con quella nuova, compiuta da S. Tuttavia il boicottaggio della donna non ebbe altro effetto che rompere l'amicizia di Harris con S., il quale riprese nel 1829 la decifrazione con un altro trascrittore, Oliver Cowdery (1806-1850). Prima che le piastre fossero definitivamente restituite all'angelo Moroni, undici persone, tutte della famiglia o della stretta cerchia degli amici di S., asserirono di aver avuto l'opportunità di vederle o, perlomeno, di toccarle, ricoperte da una pesante tela, e firmarono una dichiarazione della loro autenticità divina.
Il 26 marzo 1830 fu finalmente pubblicata la traduzione del testo, dal titolo Libro di Mormon, che raccontava le vicende, secondo lo stile biblico, di tre popoli scomparsi che avevano veleggiato dalla Palestina in America:

I primi emigrati, dopo la distruzione della Torre di Babele, furono i Giarediti, discendenti diretti delle antiche tribù perdute d'Israele,

Nel 600 a.C., un secondo gruppo di emigrati si divise nei virtuosi Nefiti, presso i quali si sarebbe trasferito Gesù Cristo, dopo la sua ascensione, e

Nei dissoluti Lamaniti, che distrussero i Nefiti in una battaglia vicino a Palmyra nel 421 A.D., ed erano i progenitori degli indiani d'America.
Moroni era il figlio del generale nefita Mormon ed aveva, lui stesso, seppellito le tavole d'oro con la storia di queste vicende.
Da quel momento, si accesero le polemiche tra coloro che mostrarono un certo interesse in questo testo e gli scettici, che cercavano di capire da quali fonti, escludendo quella divina, S. avesse tratto le sue ispirazioni e la successiva teologia. Tuttora non esiste una risposta totalmente soddisfacente a questo quesito: senz'altro si nota un'influenza dal libro, pubblicato nel 1819, View of the Hebrews (Visione degli Ebrei) di Ethan Smith (1762-1849), uno dei vari scrittori che consideravano una possibile discendenza degli indiani d'America dalle tribù perdute d'Israele. Questo concetto era già stato precedentemente ipotizzato da Cotton Mather, Roger Williams e William Penn ed ebbe un curioso sviluppo nell'anglo-israelismo (secondo il quale le tribù perdute si erano installate in Inghilterra), tema caro ad ambienti avventisti del XIX secolo. Si notano altresì le idee universaliste e unitariane del nonno di S., temi gnostici, influenze massoniche [il fratello di S., Hyrum (1800-1844) era un massone, e lo stesso S. lo sarebbe diventato nel 1842], ed elementi dello spirito messianico degli americani, dai tempi dei puritani sempre convinti d'essere il popolo eletto.


Fondazione della nuova chiesa

Il 15 maggio 1829, S. e Cowdery affermarono di aver avuto una visione di San Giovanni Battista, che li ordinava ministri del “Sacerdozio d'Aronne” (Aaronic priesthood) e, poco dopo, tre santi (Pietro, Giacomo e Giovanni) estesero quest'ordinazione al “Sacerdozio di Melchizedek”. Era la premessa per la fondazione della Church of Christ (Chiesa di Cristo) da parte di S. e di altri cinque amici a Fayette (nello stato di New York), il 6 aprile 1830. Il nome fu, successivamente, modificato (nel 1834) in Church of the Latter Day Saints (Chiesa dei Santi degli ultimi giorni), poi (nel 1838) nel difinitivo Church of Jesus Christ of the Latter Day Saints (Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni), spesso abbreviato nella sigla LDS.
Le regole e le dottrine furono dettate, negli anni successivi, da S. durante le sue continue visioni e rivelazioni, e raccolte in The Doctrine and Covenants of the Church of Jesus Christ of Latter-day Saints (Dottrina e alleanze della chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni) e in The Pearl of Great Price (La perla di gran prezzo), che contiene anche gli articoli di fede della Chiesa.
Intorno ad alcune figure contenute in The Pearl of Great Price, sono sorte delle polemiche, in merito ad una “traduzione” che S. effettuò su un papiro, che gli era stato venduto da un venditore ambulante di reperti archeologici egiziani, tale Michael Chandler (ca. 1807-ca. 1878) di Philadelphia. Dal papiro S. copiò e commentò tre disegni, inserendoli in The Pearl of Great Price come parte di un Libro di Abramo, in cui i disegni raffiguravano, a suo dire, scene della vita del patriarca. Il papiro, ancora esistente e di proprietà del Metropolitan Museum di New York (che lo offrì alla Chiesa di Gesù Cristo nel 1967), mostra invece scene del noto ed antico testo egiziano Libro dei Morti e le immagini, ricopiate da S., in realtà raffigurano Anubis e Osiride!
Un duro colpo all'attendibilità “interpretativa” di S., secondo i suoi detrattori, o il “profeta” aveva semplicemente usato questi disegni per rafforzare le sue rivelazioni, senza dover soffermarsi sul senso letterale del testo (come spesso succede anche per la Bibbia), come affermano invece i docenti dell'università mormone di Salt Lake City?


Persecuzioni nell'Ohio e nel Missouri

I primi passi delle comunità teocratiche, aderenti alla chiesa di S. e sorte per sua iniziativa, non furono certo facili: perseguitato negli stati di New York e di Pennsylvania, S. dovette trasferire i suoi seguaci (ormai chiamati mormoni, dal titolo del libro “tradotto” da S.) a Kirtland, nell'Ohio (dove fu costruita il primo tempio dei mormoni), e nella contea di Jackson, nel Missouri.
A Hiram, nell'Ohio, il 24 marzo 1832, a S. fu quasi fatale un tentativo di linciaggio subito da parte della folla, dopo un sermone tenuto dal suo braccio destro, il campbellita, convertito al mormonismo, Sidney Rigdon: i due furono picchiati, incatramati e ricoperti di piume, inoltre S. fu minacciato di morte e di castrazione, e gli fu infine spaccato un dente nel vano tentativo di fargli bere del veleno.
Non che nel Missouri andasse molto meglio: dopo che S. aveva identificato come Sion (il luogo per la parusìa, vale a dire la seconda venuta di Gesù Cristo) la zona intorno alla città di Independence, una massiccia migrazione di mormoni dal New England mise in minoranza i residenti, che vedevano i seguaci di S. come una concreta minaccia religiosa e politica (i mormoni, rispetto ad altre confessioni religiose, come ad esempio i Testimoni di Geova, partecipavano attivamente alla vita politica locale). Inoltre essi erano in prevalenza nordisti, quindi abolizionisti, in uno stato economicamente legato allo schiavismo. Le persecuzioni, che ne seguirono, provocarono una violenta reazione da parte dei mormoni, con la formazione dei gruppi di vigilantes denominati Daniti e comandati da Sampson Avard (1803-1862), in seguito scomunicato. L'alone di leggendaria ferocia dei daniti e il dibattuto tema della poligamia (vedi scheda su Brigham Young) tra i mormoni ispirò, alla fine del XIX secolo, diversi noti romanzieri europei, come Arthur Conan Doyle (1859-1930 con il famoso romanzo Uno studio in rosso (il primo con protagonista Sherlock Holmes), Robert Louis Stevenson (1850-1894) con il racconto La storia dell'angelo distruttore, Jules Verne (1828-1905) che cita i mormoni nel noto Il giro del mondo in 80 giorni, e Albert Robida (1848-1926) nel suo I viaggi straordinari di Saturnino Farandola.
Gli episodi d'intolleranza in quel periodo sono innumerevoli, soprattutto nel 1838 con lo scoppio della cosiddetta guerra mormonica, la battaglia presso il Crooked River tra mormoni e truppe dello stato del Missouri, l'ordine d'espulsione - noto come Extermination Order (ordine di sterminio) - emanato il 27 ottobre di quel fatidico anno (e revocato solo nel 1976), da parte del governatore del Missouri, Lilburn Boggs, il successivo massacro di 17 coloni mormoni a Haun's Mill, l'incarceramento di S. e dei suoi collaboratori e l'espulsione degli altri mormoni nell'inverno 1838-1839.


La fondazione di Nauvoo e i rapporti con “gentili” e massoni

I mormoni espulsi si trasferirono, allora, in una zona paludosa sulle rive del fiume Mississippi, vicino alla città di Commerce, nell'Illinois, dove iniziarono a costruire la loro città, da S. ribattezzata Nauvoo (una parola in ebraico, tratta dal libro d'Isaia 52,7 e che significa “la bella”). A Nauvoo confluirono migliaia di mormoni da tutta l'America, portando la sua popolazione ad almeno 12.000 (secondo altre fonti, 20.000) abitanti e rivaleggiando con Chicago, che a quei tempi contava circa 15.000 anime.
Neppure qui, i mormoni erano destinati a vivere in pace: la prosperità economica e l'autonomia gestionale di Nauvoo, le ambizioni politiche di S. che intendeva candidarsi a presidente degli Stati Uniti (con un programma molto radicale basato, per esempio, sulla nazionalizzazione delle banche), la presenza di un esercito privato (la legione Nauvoo) e le notizie, sempre più insistenti, sulla pratica della poligamia, fecero salire alle stelle la tensione con i “gentili” (così sono chiamati i non-mormoni).
Perfino nell'ambiente - senz'altro più tollerante - della massoneria (i cui principi, come si è detto, avevano avuto una certa influenza sull'evoluzione del pensiero di S.), i mormoni non riuscirono a farsi accettare completamente: nel 1841, era stato fondata una loggia a Nauvoo, nella quale S. era stato iniziato nel marzo 1842, ma poi i mormoni della zona vi erano confluiti così in massa da arrivare, in meno di un anno, al numero di ben 1366 nuovi massoni! La Gran Loggia dell'Illinois, timorosa per una possibile svolta teocratica della loggia Nauvoo, la sospese per accertamenti: i rapporti in USA tra mormoni e massoni si deteriorano rapidamente fino alla totale rottura nel 1844 (la normalizzazione sarebbe avvenuta solo nel 1984).


La morte di Joseph e Hyrum Smith

Nel 1844, la situazione a Nauvoo precipitò con la pubblicazione di The Nauvoo Expositor, un giornale ostile ai mormoni e gestito da ex-mormoni dissidenti: S., sindaco di Nauvoo, ordinò la chiusura della redazione, che però sfociò in un vero e proprio raid punitivo, terminato con la distruzione della tipografia. S. fu arrestato con suo fratello Hyrum e condotto a Carthage (sede del tribunale centrale dell'Illinois) per essere giudicato, ma, il 27 giugno 1844, una banda di 200 facinorosi assalì la prigione locale e uccise a colpi d'arma da fuoco i due fratelli.


Teologia del mormonismo

Le dottrine, qui citate, sono seguite dal filone di gran lunga maggioritario dei seguaci di S., vale a dire la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (LDS), trasferita nel 1846-47 dal nuovo presidente Brigham Young nell'Utah (a quei tempi parte del Messico), ma esse non sono necessariamente accettate in toto dalle altre confessioni mormoni minoritarie.
La teologia mormone si definisce cristiana ed è indubbiamente restituzionista (vale a dire, mira, similmente alla Chiesa Cattolica Apostolica di Edward Irving, a restaurare la Chiesa Cristiana delle origini, inquinata dalla successiva “Grande Apostasia”, quella corruzione, secondo i mormoni, della dottrina cristiana da parte della filosofia neo-platonica, del realismo platonico e dell'ascetismo), anche se contiene molti elementi di spiccata originalità:

Dio Padre ha un corpo perfetto e tangibile, fatto di carne e ossa.

Dio Padre, Gesù Cristo e lo Spirito Santo sono in realtà tre entità separate, unite solo nel cuore e nell'intendimento.

Dio Padre coesiste dall'eternità con una serie di spiriti in Cielo, figli di “genitori celesti”, il cui primogenito è Gesù Cristo. Dio ha deciso di far incarnare sulla terra questi spiriti, offrendo loro la possibilità di progredire con la scelta terrena fra bene e male (libero arbitrio). Tuttavia alcuni si smarriscono, seguendo Satana e tentando continuamente gli uomini.

I mormoni rifiutano il peccato originale: la trasgressione di Adamo (che in Cielo era l'arcangelo Michele) è stata voluta da Dio, perché tutto il piano potesse svolgersi.

E' altresì vero però che gli uomini (incarnazione di questi spiriti) sono peccatori e bisognosi di redenzione: quindi essi possono essere salvati tramite la fede in Gesù Cristo (e accettando il valore salvifico del sua morte e resurrezione, ma curiosamente non il simbolo della Croce, del tutto assente nel templi mormoni, dove invece è spesso presente la statua dell'angelo Moroni), il pentimento [i mormoni confessano a Dio i peccati meno gravi, ma agli anziani della Chiesa quelli più seri (come l'adulterio e il furto)] e una vita perfetta (praticando le ordinanze e seguendo i precetti: vedi sotto). Risorgendo, gli uomini finalmente riceveranno un perfetto corpo fisico e godranno della gloria celeste, in pratica una forma di teosi (vale a dire la divinizzazione, o deificazione, degli uomini) il cui grado di progressione più elevato si denomina esaltazione, in cui essi sono, per l'appunto, paragonabili a Dio. Infatti, riprendendo un detto mormone: Quello che Dio era, noi siamo; quello che Dio è, noi saremo.

Le ordinanze sono:
Il battesimo, per la remissione dei peccati, che è obbligatorio e avviene per immersione, all'età di otto anni.
L'imposizione delle mani, da parte degli anziani della Chiesa, che permette di ricevere il dono dello Spirito Santo. Questo potrebbe manifestarsi sotto forma di profezie, di glossolalia (il parlare lingue sconosciute), di guarigioni e miracoli (caratteristico anche della dottrina pentecostale e carismatica).
La Santa Cena, celebrata in ricordo di Gesù Cristo, per mezzo del quale si è rinnovata l'alleanza tra Dio e il Suo popolo.
L'investitura (endowment), che comprende, in tempi diversi, abluzioni, unzioni, ed il matrimonio celeste, con cui gli sposi si promettono non solo per questa vita, ma per l'eternità. Parti della cerimonia, inclusi la formula del giuramento, l'uso di un grembiulino bianco, la segretezza sulla cerimonia, i segni di riconoscimento riconducono ad una chiara derivazione massonica.

Il lungo elenco di precetti comprende: la santificazione della domenica, il digiuno periodico (almeno una volta al mese), la beneficenza, la decima per la propria chiesa, l'attività missionaria, ed infine la cosiddetta “Parola di Saggezza” di S., il precetto di astenersi da vino, alcolici, tabacco, tè, caffè, dai rapporti sessuali pre ed extra matrimoniali, e di moderare il consumo di carne, oltre ad una serie di consigli dietetici, che ricordano un po' quelli degli avventisti del Settimo Giorno.

Coloro che, in vita, non hanno avuto la possibilità di conoscere e accettare gli insegnamenti di S., potranno lo stesso impararlo dai fedeli viventi e accedere così alla gloria celeste. Per questo motivo i mormoni credono nel battesimo (e nell'eventuale - successivo - matrimonio e investitura per procura) per i propri antenati morti, nell'identificazione dei quali, essi sono noti per le accuratissime ricerche genealogiche, disponibili per tutti su Internet.

Dopo la parusìa (seconda venuta di Cristo), ci sarà la resurrezione dei giusti e il regno millenario di Cristo in terra, seguito dal giudizio finale, quando gli uomini saranno divisi in quattro categorie: i malvagi che moriranno in un “lago di fuoco e zolfo”, i colpevoli che avranno una modesta gloria “teleste”, gli onorevoli (ma non convertiti) che avranno una gloria “terrestre” e gli eletti alla gloria “celeste”.

Non esiste il sacerdozio, nel senso tradizionale inteso da altre confessioni cristiane: a tutti i maschi mormoni giudicati degni, dall'età di dodici anni, vengono man mano impartiti i gradi di diacono, insegnante, sacerdote, anziano e sommo sacerdote. I mormoni svolgono quest'attività di sacerdozio su base volontaria.

I testi ufficiali sono la Bibbia (secondo la “Versione del Re Giacomo” del 1611 con note e commenti di S., il quale aveva iniziato, senza finirlo per la sopraggiunta morte, una sua versione della Bibbia), il Libro di Mormon, la Dottrina e Alleanze, e la Perla di Gran Prezzo, ma va anche posto l'accento sul carattere, mai conclusivo, del canone mormone: in uno degli articoli di fede, S. precisò che “Dio deve ancora rivelare altre cose”, quindi qualsiasi rivelazione, ufficialmente proclamata da uno dei profeti-presidenti (vale a dire i successori di S.), diventa parte integrante delle scritture accettate.


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Messaggioda GrisAdmi » sab dic 02, 2006 2:36 am

Sempre dal sito http://www.eresie.it

Young, Brigham (1801-1877) e Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni



I primi anni

Brigham Young nacque il primo giugno 1801 a Whitingham, nel Vermont. Nono di undici figli, all'età di tre anni si trasferì con la famiglia nello stato di New York. Dopo la morte della madre, avvenuta nel 1815, Y. lasciò la famiglia con una minima educazione scolastica, per intraprendere diverse attività lavorative, tra cui il falegname ambulante, fabbro, pittore e giardiniere, e, benché egli lavorasse in una regione nota per il gran fervore religioso, vale a dire la parte occidentale dello stato di New York, conosiuta come Burned over District o Burnt District (distretto bruciato), egli non fece parte di nessuna confessione religiosa fino al 1823, quando aderì alla Chiesa metodista.
Nel 1824 Y. sposò Miriam Works (1806-1832), da cui ebbe due figlie e a Mendon, nello stato di New York, venne a contatto con il mormonismo nel 1830, dopo aver letto il Libro di Mormon, pubblicato in quello stesso anno. Tuttavia egli non espresse il desiderio di essere battezzato mormone fino al 14 aprile 1832, data in cui anche gli altri membri della sua famiglia si convertirono alla fede della Chiesa di Cristo, come si denominava a quei tempi il movimento di Joseph Smith Jr.
Y. s'impegnò a fondo per il suo nuovo credo religioso: fece il missionario in Canada e partecipò attivamente alla crescita della giovane Chiesa, di cui occupò ben presto posti di responsabilità. Divenne, infatti, apostolo e, il 14 febbraio 1835, fu nominato membro del Quorum (o Consiglio) dei Dodici Apostoli. Già dai tempi della comunità mormone in Kirtland, nell'Ohio egli condivise il destino dei suoi confratelli, perdendo tutti i suoi beni durante le successive persecuzioni contro i mormoni nel Missouri. Dopo la “guerra mormone” del 1838, Y. organizzò il trasferimento delle comunità del Missouri verso l'Illinois, dove fu tra i fondatori della città di Nauvoo.
Nel biennio 1840-1841 Y. viaggiò in Inghilterra come missionario della Chiesa e, al suo rientro in patria, dopo un'iniziale resistenza, nel 1842 aderì pienamente alla contestata pratica mormone della poligamia. A quel tempo, egli era sposato (dal 1834) solo con la seconda moglie, Mary Angel, dopo la morte di Miriam Works, avvenuta nel 1833: nei trent'anni successivi (1842-1872) egli avrebbe sposato 50 donne (o, secondo altre fonti, 53) ed avuto 56 (o 57) figli in tutto. Va, in ogni caso, precisato che questi matrimoni non avevano alcun valore legale secondo le leggi statunitensi e che la poligamia sarebbe stata, come si vedrà, il principale punto di confronto, anche aspro, con le autorità americane.


La lotta per la successione a Joseph Smith

Il 27 giugno 1844, il presidente e fondatore della Chiesa, Joseph Smith Jr., e suo fratello Hyrum furono uccisi da una banda di facinorosi nella prigione di Carthage (sede del tribunale centrale dell'Illinois), dove erano detenuti per essere giudicati in merito alla devastazione della redazione e tipografia di The Nauvoo Expositor, un giornale ostile ai mormoni e gestito da ex-mormoni dissidenti.
Non avendo Smith designato il suo successore, subito si accese la lotta tra i probabili candidati, che erano:
Sidney Rigdon, un'ex campbellita, collaboratore della prima ora di Joseph Smith, con il quale aveva subito un mancato linciaggio nell'Ohio nel 1832, e uno dei tre membri della Prima Presidenza (gli altri due erano i fratelli Joseph e Hyrum Smith). Egli rifiutava la teoria dell'esodo in massa, proposta da Y. e riunì un piccolo gruppo di fedeli, dispersi dopo la sua morte nel 1876. Le sue idee furono perpetuate dalla Chiesa di Gesù Cristo (Bickertonita), fondata nel 1862 da William Bickerton (1815-1905): una delle poche chiese mormoni “di frangia” presenti in Italia.
Joseph Smith III, figlio - all'epoca minorenne - del fondatore e sostenuto dai fedeli capeggiati dalla madre Emma Hale Smith (1804-1879, oppositrice a Y. e alla dottrina della poligamia, benché sia oramai storicamente accertato che anche il marito la praticasse): il gruppo, con presidente Joseph Smith III dal 1860, diede luogo alla formazione della Chiesa riorganizzata di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni, che, dal 2000, si denomina Comunità di Cristo.
James Jesse Strang, auto proclamatosi - per rivelazione - successore di Joseph Smith Jr.: capo del secondo gruppo più numeroso di mormoni, organizzò, anche lui, un esodo, ma verso l'Isola Beaver sul lago Michigan, dove si proclamò “re” della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (Strangita). Dopo il suo assassinio nel 1856, i fedeli della Chiesa si dispersero e furono riassorbiti dal gruppo di Joseph Smith III.
Alpheus Cutler (1784-1864), anziano della Chiesa, che proclamò di essere stato nominato, durante una riunione segreta, successore di Joseph Smith Jr., nel caso di prematura morte di quest'ultimo. Fondò la propria colonia a Manti, nell'Iowa, e nel 1853 fondò la Chiesa di Gesù Cristo (Cutlerita). I suoi seguaci, poco prima della sua morte nel 1864, si trasferirono a Clitherall, nel Minnesota. Comunque, la maggior parte dei fedeli fu riassorbita dalla Chiesa riorganizzata di Joseph Smith III, mentre un ultimo gruppo di irriducibili risiede attualmente a Independence, nel Missouri (sito ufficiale http://www.cutlerite.org). Una curiosità: i cutleriti considerano come “giorni del Signore” (quando si astengono totalmente dalle attività lavorative) tutto il periodo fra Natale e Capodanno
Infine, lo stesso Brigham Young, presidente del Quorum dei Dodici Apostoli, il quale sostenne con forza, che, in assenza di un successore designato, la guida avrebbe dovuto passare a questo Consiglio, la cui autorità era pari a quella della stessa presidenza. Durante la conferenza tenuta l'otto agosto 1844, nonostante la strenua resistenza di Rigdon, Y. convinse gli ultimi dubbiosi, che videro in lui la trasfigurazione dello stesso fondatore Joseph Smith Jr., e lo elessero presidente della Chiesa.


Il trasferimento nell'Utah

Una volta presidente della Chiesa mormone, Y. dovette gestire la difficilissima situazione delle crescenti persecuzioni nell'Illinois contro i suoi seguaci. Per questo motivo, nel 1846, prese la storica decisione di organizzare una massiccia migrazione dei mormoni verso ovest, in maniera da interporre parecchie centinaia di chilometri tra loro e i più vicini insediamenti bianchi. Nel febbraio dello stesso anno, i primi 1700 mormoni, che avevano aderito all'idea di Y., partirono da Nauvoo, e, dopo un'epica marcia, di 2100 chilometri, guidata da Y. stesso (soprannominato, per questo, il “Mosè americano”), nell'estate 1847 giunsero nella valle del Grande Lago Salato, nell'attuale stato americano dell'Utah, ma ai tempi parte del territorio del Messico.
Non tutti i mormoni accettarono questo trasferimento: alcuni gruppi ritenevano che la città di Independence, nel Missouri, fosse la Sion profetizzata da Joseph Smith e, nel 1867, vi si trasferirono, sotto la guida di Granville Hedrick (1814-1881), per formare la Church of Christ (Temple Lot) [Chiesa di Cristo (Temple Lot, in inglese lotto, o appezzamento, del tempio, il terreno dove doveva sorgere il tempio della “Nuova Gerusalemme”, secondo Joseph Smith)]. Questa piccola formazione, tuttora esistente, ha, in seguito, dato luogo a vari scismi, di cui il più rilevante è la Church of Christ with the Elijah Message (Chiesa di Cristo con il messaggio d'Elia).
Tornando ai mormoni dell'Utah, a questo piccolo nucleo iniziale si aggiunsero nei successivi quarant'anni (1847-1887) altri 80.000 fedeli (200.000, secondo fonti alternative), soprattutto inglesi e scandinavi (ma anche circa cinquanta ex-valdesi italiani), grazie all'azione delle missioni mormoni in Europa e della Perpetual Emigrating Fund Company (Compagnia del fondo per l'emigrazione definitiva), creata ad hoc.
Nel 1850 Y. fu nominato governatore del territorio dell'Utah (in precedenza “Stato del Deseret”), associato agli Stati Uniti. Egli organizzò il territorio in senso teocratico (la “legge della consacrazione”, una specie di comunismo religioso, stabilisce che gli adepti consegnino le loro proprietà alla Chiesa) e cooperativistico [il sistema delle cooperative autosufficienti si denominava United Order of Enoch (Ordine unito di Enoch)], fondò il Partito del Popolo (che controllava la politica dello Utah) e s'impegnò in diverse opere pubbliche, come la costruzione di alcune linee telegrafiche nella zona, nell'assistenza per il completamento della linea ferroviaria statunitense transcontinentale, e nella fondazione dell'università dell'Utah (chiamato poi, in suo onore, Brigham Young University).
Dal punto di vista dottrinale, Y. propugnò tre controversi dogmi:
La cosiddetta “espiazione di sangue” (Blood atonement), una discussa dottrina, secondo la quale per certi peccati gravi, come l'omicidio, è necessario che l'omicida sparga il suo sangue sulla terra, ed, in effetti, va ricordato che lo Stato dell'Utah, solo nel 2004, ha abolito la fucilazione come metodo (alternativo) di esecuzione dei condannati a morte, e che lo Stato dell'Idaho (l'altro stato a forte componente mormone) tuttora la mantiene.
La “Maledizione di Caino” (The Curse of Cain), dottrina istituita da Y. nel 1847, una giustificazione, su base biblica, sul motivo perché i neri fossero esclusi dal sacerdozio mormone.
La dottrina di Adamo-Dio, che “è nostro Padre e Dio, e l'unico Dio con cui avremo a che fare”.
Le prime due dottrine furono abolite nel 1978, sotto la presidenza di Spencer W. Kimball (1895-1985), che ricusò anche la terza nel 1976, sebbene questa non sia, in ogni caso, mai stata adottata dalla chiesa mormone maggioritaria, ma solo da frange fondamentaliste.


La questione della poligamia

Nello stesso tempo, i rapporti con i (sempre più) vicini americani si deteriorarono con l'accettazione ufficiale, nel 1852, dell'usanza della poligamia (o, meglio, poliginia, poiché solo gli uomini potevano avere tante mogli, e non viceversa) da parte della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.
Nel 1857 scoppiò la cosiddetta “Guerra dell'Utah”: una spedizione militare americana si risolse in un nulla di fatto, perché le milizie di Y. si limitarono a farsi inseguire per le montagne senza ingaggiare battaglia. Purtroppo la guerra fu caratterizzata da un terribile fatto di sangue: il massacro di Mountain Meadows. L'undici settembre 1857, infatti, un gruppo di mormoni e alcuni indiani Paiutes [ma alcuni autori, tra cui il noto scrittore Mark Twain (1835-1910), affermarono che questi ultimi erano mormoni travestiti] massacrarono tutti i 120 membri di una carovana di pionieri dell'Arkansas, risparmiando solo 17 bambini sotto i 10 anni. Il capo del gruppo mormone, John Doyle Lee (1812-1877), dopo vent'anni di latitanza, fu infine arrestato e condannato a morte, ma rimane il dubbio di una grave responsabilità morale di Y. per questo massacro.
Durante la Guerra Civile Americana (1861-1865), il governo dell'Unione riprese le ostilità militari e legislative nei confronti dei mormoni: nel 1862, fece occupare militarmente la capitale dell'Utah, Salt Lake City, ed emanò la legge Morrell contro la bigamia, rinforzata dalla legge Poland del 1874 e dal provvedimento Edmunds-Tucker del 1887, che dichiarò sciolta la Chiesa e sequestrati i relativi beni. Y. stesso fu posto agli arresti domiciliari nel 1872 e imprigionato brevemente nel marzo 1875.
Finalmente, nel 1890, nonostante vari tentativi di resistere con appelli alla Corte Suprema e con la clandestinità dei fedeli poligami, il nuovo presidente dei mormoni, Wilford Woodruff (1807-1898), con un manifesto pubblico, noto come Grande Accomodamento, invitò finalmente i fedeli mormoni a rispettare le leggi americane in materia di divieto della poligamia, e questo spianò la strada per l'entrata dell'Utah negli Stati Uniti nel 1896. La decisione di Woodruff fu poi rinforzata da un secondo manifesto del 1904, che scomunicava i fedeli che persistevano nella pratica della poligamia e che provocò la formazione di diversi gruppi scismatici di mormoni “fondamentalisti”, la cui consistenza è valutabile, oggigiorno, in circa 60.000 fedeli. Tuttora, a Bountiful, nella Columbia Britannica, in Canada, esiste un gruppo mormone che pratica, abbastanza indisturbata, la poligamia.


La Chiesa dopo la morte di Y.

Y. morì a Salt Lake City il 29 agosto 1877 per le complicazioni sorte in seguito ad un'appendicite acuta: a lui si sono succeduti 13 presidenti della Chiesa fino all'attuale, in carica dal 1995, Gordon B. Hinckley (n. 1910).
Tra loro si può segnalare Ezra Taft Benson (1899-1994), presidente dal 1985 al 1994 e Segretario (in altre parole, Ministro) per l'Agricoltura, sotto la presidenza di Dwight D. Eisenhower (1953-1961), un tipico esempio di convivenza tra fede mormone e carriera politica, un'attività da sempre incoraggiata dalla Chiesa LDS. Altri politici mormoni, assurti fino al livello di ministri, sono stati David Matthew Kennedy (1905-1996) e George W. Romney (1907-1995) rispettivamente Ministro del Tesoro e delle Abitazioni, sotto la presidenza di Richard Nixon (1969-1974).
Gli ultimi 130 anni di storia mormone (fino alle Olimpiadi invernali del 2002 a Salt Lake City) hanno visto non solo l'impegno politico a livello nazionale, ma anche l'abbandono del Partito del Popolo e dell'Ordine Unito di Enoch (vale a dire del metodo economico cooperativistico), e una modifica dei rapporti con le altre razze umane. A riguardo si ricorda, a parte la riammissione nel 1978 al sacerdozio dei fedeli afro-americani (ma quest'ostracismo non si è mai applicato, per esempio, ai polinesiani o maori di pelle scura), il rapporto privilegiato con gli indiani d'America, discendenti diretti dei Lamaniti secondo il Libro di Mormon, legame che s'interruppe dopo la rivolta indiana anti-americana del 1890, contraddistinta dal movimento della Ghost Dance e dalla definitiva soppressione, con il massacro di Wounded Knee, di qualsiasi speranza d'autonomia degli indiani. I rapporti dei mormoni con gli indiani sono ripresi solo dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Invece, in tema di diritti delle donne e degli omosessuali, la posizione della Chiesa mormone è senz'altro più controversa, vale a dire rigorosamente anti-femminista (le donne non possono accedere al sacerdozio) e omofobica.


La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi giorni oggi

Oggigiorno la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi giorni è presente soprattutto in Stati Uniti, America Latina, Asia ed Europa, mentre solo la recente abolizione del divieto del sacerdozio per i neri ha permesso la penetrazione in Africa. I mormoni nel mondo sono circa 12.300.000, di cui quasi la metà risiede in Stati Uniti (è la 5° confessione religiosa americana per numero di membri) e ben 1,5 milioni nell'Utah. Infatti, il 71% dei residenti in questo stato si dichiara mormone, e questa fede ha la maggioranza relativa (con il 27%) nella vicina Idaho. Gli altri paesi, dove la Chiesa ha avuto successo grazie ad un'intensa attività di missionariato, sono il Messico (600.000 fedeli), il Brasile (350.000), il Cile (300.000), le Filippine (250.000).
L'organizzazione centrale della Chiesa è gerarchica, con al vertice un presidente (con il dono della profezia), due consiglieri (i tre formano la Prima Presidenza) e dodici apostoli. Gli apostoli sono sostituiti solo alla loro morte, mentre il presidente, alla morte o dimissioni del precedente, è l'apostolo con maggiore anzianità.
L'organizzazione mondiale è divisa in 29 aree, a loro volta organizzate in pali (come le diocesi cattoliche), e ogni palo in rioni (le singole chiese). Nei paesi ad attività missionaria i pali si definiscono distretti e i rioni rami. Ogni palo è guidato da una gerarchia molto simile a quella centrale, vale a dire una presidenza, composta da tre persone, e da un sommo consiglio di dodici persone, mentre i rioni sono coordinati dai “vescovi” (simili ai parroci).
Per la teologia, le ordinanze e i precetti riferirsi alla scheda su Joseph Smith Jr.
L'intenso programma di incontri per i fedeli comprende:
Servizi religiosi domenicali nelle cappelle (luoghi di culto più modesti dei templi), dove ai fedeli viene offerto il Sacramento (pane e acqua consacrata), in una cerimonia simile all'Eucaristia, vengono ascoltate dei sermoni e cantati gli inni.
Cerimonie più solenni, come il battesimo dei morti, l'investitura, i matrimoni perenni, che sono tenute nei templi.
Scuole domenicali di dottrina evangelica e simili argomenti,
Classi di sacerdozio per i maschi dall'età di 12 anni,
Incontri infrasettimanali su vari temi.
Serate familiari di preghiera e discussione.
Da qui non ci si stupisce del fatto che, come riportarono nel 1978 gli storici Leonard J. Arrington e David Bitton, un adolescente mormone sia occupato per ben quattordici ore settimanali nelle attività della Chiesa.
Il sito ufficiale è http://www.lds.org, un altro è http://www.Mormon.org, mentre il sito per le ricerche genealogiche è http://www.FamilySearch.org.


I mormoni in Italia

I primi missionari mormoni, tra cui il futuro presidente Lorenzo Snow (1814-1901), sbarcarono a Genova nel giugno 1850 e convertirono un centinaio di ex-valdesi della Val Pellice (il primo fu Jean Antoine Box), dei quali circa cinquanta si trasferirono, come si è già detto, successivamente nell'Utah.
Tuttavia questo rimase, assieme ad altri, un esempio isolato fino al 1966, quando fu riaperta la missione italiana. Il primo palo italiano fu creato a Milano nel 1981 ed oggi la Chiesa mormone (riconosciuta, con un DPR, nel 1993 come ente di culto) ha 3 pali, 16 rioni, 111 rami, 4 missioni e quasi 20.000 membri.
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Messaggioda GrisAdmi » sab dic 02, 2006 2:41 am

Smith, Joseph III (1832-1914) e Chiesa riorganizzata di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (ora Comunità di Cristo)


La vita

Joseph Smith nacque a Kirtland, Ohio, il 6 novembre 1832, primogenito del fondatore del mormonismo, Joseph Smith Jr e della moglie Emma Hale Smith (1804-1879). All'età di cinque anni, egli si trasferì, con i genitori, nel Missouri, dove, in seguito alla guerra mormone del 1838, il padre fu incarcerato e fu durante questo periodo di detenzione che il giovane Joseph, visitando il padre, fu da questi nominato suo successore mediante l'imposizione delle mani.
Questa cerimonia fu ripetuta a Nauvoo, sempre nel Missouri, quando, a detta di alcuni testimoni, Joseph Jr. unse la testa del figlio e pronunciò una benedizione, che a molti parve una conferma dell'intenzione di nominare Joseph III come suo successore.
Tuttavia, pochi anni dopo, il 27 giugno 1844, Joseph Smith Jr., e suo fratello Hyrum furono uccisi da una banda di facinorosi nella prigione di Carthage (sede del tribunale centrale dell'Illinois), dove erano detenuti per essere giudicati in merito alla devastazione della redazione e tipografia di The Nauvoo Expositor, un giornale ostile ai mormoni e gestito da ex-mormoni dissidenti.
A quel tempo Joseph III era ancora minorenne (aveva a malapena 11 anni) e quindi, non avendo il padre designato il suo successore, subito si accese la lotta tra i probabili candidati, che erano Sidney Rigdon, James Jesse Strang, Alpheus Cutler (1784-1864) e Brigham Young. La candidatura di Joseph III fu sostenuta dai fedeli capeggiati dalla madre Emma Hale Smith (1804-1879, oppositrice a Young e alla dottrina della poligamia, benché sia oramai storicamente accertato che anche il marito la praticasse), ma, alla fine, Young, presidente dell'influente Quorum dei Dodici Apostoli, la spuntò e durante la conferenza tenuta l'otto agosto 1844, nonostante la strenua resistenza di Rigdon, convinse gli ultimi dubbiosi, che videro in lui la trasfigurazione dello stesso fondatore Joseph Smith Jr., e lo elessero presidente della Chiesa.
Dopo l'esodo in massa per l'Utah della maggioranza dei mormoni, guidati da Young, nel 1846, Emma Hale Smith cercò di migliorare le magre entrate familiari, affittando le camere della loro casa, ma poi, nel 1847, sposò un certo Lewis Bidamon. Il figlio, nel frattempo, iniziò a studiare legge e a praticare come avvocato, e, nel 1856, sposò Emmeline Griswold (1838-1869).


La riorganizzazione della Chiesa mormone

Alla fine degli anni `50 un gruppo di mormoni, che erano rimasti nel Midwest, chiesero a Joseph III di diventare il loro leader, ma egli rifiutò, premettendo che avrebbe accettato solamente in seguito ad un'ispirazione divina. Questa giunse finalmente il 6 aprile 1860 ed egli diventò il capo del gruppo, che si sarebbe chiamato Chiesa riorganizzata di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Nel 1866 egli trasferì la Chiesa da Nauvoo a Plano, nell'Illinois e fece entrare nell'organizzazione i suoi fratelli Frederick G. W., Alexander Hale (1838-1909) e David Hyrum Smith.
In seguito, alcuni membri della Chiesa riorganizzata, che desideravano mettere in pratica l'Ordine unito di Enoch, vale a dire il sistema economico basato su cooperative autosufficienti (già applicato dai mormoni dell'Utah), fondarono la città di Lamoni, nello Iowa occidentale: nel 1881 Joseph III vi trasferì il quartiere generale della sua chiesa, ma 25 anni dopo, nel 1906, egli andò a vivere ad Independence, nel Missouri, dove la sua Chiesa aveva inutilmente cercato, nel 1890, di acquisire (anche andando per vie legali) il Temple Lot, l'appezzamento di terreno, dove, secondo una profezia di Joseph Smith Jr., doveva sorgere il tempio della “Nuova Gerusalemme”, nell'attesa della parusìa (la seconda venuta di Cristo). Il terreno rimase proprietà della piccola chiesa mormone, la cui denominazione è proprio Church of Christ (Temple Lot).
Ad Independence, in ogni caso S. si ritirò in pensione, lasciando il comando al figlio Frederick Madison Smith (1874-1946), sebbene quest'ultimo divenne, a tutti gli effetti, capo della Chiesa riorganizzata solo nel 1914, dopo che il padre morì il 10 dicembre per un attacco cardiaco.


La Chiesa riorganizzata dopo la morte di Joseph Smith III

Dopo la morte di Joseph Smith III, la presidenza della Chiesa è rimasta fino al 1996 un affare di famiglia: sono succeduti al padre, infatti, uno dopo l'altro, i tre figli di Joseph III, vale a dire il già citato Frederick Madison, Israel Alexander (1876-1958) presidente dal 1946 al 1958, William Wallace (1900-1989, figlio della seconda moglie di Joseph III, Ada Clark) presidente dal 1958 al 1978. Essi furono seguiti dal figlio di William, Wallace B. (n. 1929) dal 1978 al 1996, ultimo degli Smith e ritiratosi nel 1996: infatti, gli ultimi due presidenti, dal 1996 al 2004 W. Grant McMurray (che propose il cambio di denominazione all'attuale Comunità di Cristo) e Steven M. Veazey dal 2005, non sono neppure lontanamente imparentati con la famiglia.


Teologia della Chiesa mormone riorganizzata

La Chiesa mormone riorganizzata (Comunità di Cristo) rappresenta l'ala moderata della teologia mormone. Infatti, essa accetta la dottrina della Trinità, rifiuta decisamente la poligamia e il battesimo per i morti, accetta che non mormoni possano entrare nel tempio storico del mormonismo a Kirtland, nell'Ohio, durante le cerimonie religiose, ha sempre ammesso i neri al sacerdozio e dal 1984 vi ha ammesso anche le donne, sebbene quest'ultima decisione ha portato ad un'emorragia di membri a favore di gruppi fondamentalisti.
La Comunità di Cristo pratica inoltre otto sacramenti: battesimo, cresima, benedizione dei bambini, cena del Signore, matrimonio, somministrazione della comunione ai malati, ordinazione e benedizione dell'evangelista.
Venendo ai testi sacri, la Chiesa riorganizzata non accetta la Perla di Gran Prezzo, ed aggiunge al Libro di Mormon, la versione della Bibbia, detta di Re Giacomo, rivista e corretta da Joseph Smith Jr. (nota come Traduzione Ispirata), che rimase di proprietà della famiglia Smith, dopo la tragica morte del fondatore del mormonismo. La Dottrina e Alleanze fa sempre parte dei testi sacri, ma la versione utilizzata è ben diversa da quella dei “cugini” dell'Utah, giacché incorpora tutte le rivelazioni fornite in questi anni dai profeti-presidenti della Chiesa riorganizzata.


La Comunità di Cristo (o Chiesa riorganizzata di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni) oggi

Oggigiorno la Comunità di Cristo conta circa 200.000 fedeli, soprattutto in Stati Uniti. In Europa essi sono presenti in dieci paesi, ma non in Italia, nonostante gli sforzi totalmente vani per creare, fin dal 1873, delle congregazioni.
Il sito Internet è http://www.cofchrist.org
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Messaggioda GrisAdmi » gio dic 20, 2007 2:17 pm

Rigdon, Sidney (1793-1876), Bickerton, William (1815-1905) e Chiesa di Gesù Cristo (bickertonita)


Il riformatore religioso Sidney Rigdon, nacque il 19 febbraio 1793 a St. Clair, nella Pennsylvania, ultimogenito di William Rigdon (1761-1810) e Nancy Gallagher (1759-1819). All'età di 24 anni, divenne un battista regolare, esercitando come ministro di culto. Dopo la morte di ambedue i genitori, nel 1919 R. si trasferì nell'Ohio, dove si sposò con Phebe Brooks, dacui ebbe undici figli.
In seguito andò ad abitare a Pittsburgh, entrando così in contato con il riformatore Alexander Campbell e diventando, ben presto, un predicatore campbellita molto popolare nell'Ohio occidentale negli anni '20 del XIX secolo.
Uno dei membri della sua comunità, Parley Parker Pratt (1807-1857), fu convertito alla religione mormone e battezzato nel settembre 1830: parlandone con R., egli stimolò la curiosità del predicatore, che volle leggere il Libro di Mormon, appena uscito nel marzo dello stesso anno. R. ne fu conquistato, fu quindi battezzato e, a sua volta, convertì e battezzò centinaia di fedeli della sua stessa comunità campbellita. Tuttavia, solo pochi mesi dopo, egli poté conoscere Joseph Smith Jr., che, colpito dalla sua capacità oratoria, gli propose di diventare il portavoce della costituenda chiesa mormone.
I primi passi delle comunità teocratiche, aderenti alla chiesa mormone di Smith e sorte per sua iniziativa, non furono certo facili: perseguitato negli stati di New York e di Pennsylvania, egli dovette trasferire i suoi seguaci a Kirtland, nell'Ohio, facendoli associare con la comunità di R. Un episodio delle difficili situazioni, in cui R. e Smith operavano, avvenne a Hiram, nell'Ohio, il 24 marzo 1832: un sermone, particolarmente vigoroso di R. non fu gradito dalla folla, che tentò di linciare il predicatore e Smith, e i due furono picchiati, incatramati e ricoperti di piume.
Negli anni successivi, R. seguì il destino e le vicissitudini della chiesa mormone, incluse le persecuzioni nel Missouri e la "guerra mormone" del 1838, in seguito alla quale fu incarcerato. Una volta liberato, R. si recò nell'Illinois, dove in una zona paludosa sulle rive del fiume Mississippi, vicino alla città di Commerce, i fedeli mormoni stavano costruendo la città di Nauvoo.
R. rimase sempre uno stretto collaboratore di Smith e membro della Prima Presidenza mormone, assieme ai fratelli Joseph e Hyrum Smith, oltre che portavoce ufficiale della Chiesa, perciò, dopo la tragica morte a Carthage dei fratelli Smith, a R. parve naturale proporre, come unico superstite della Prima Presidenza, la propria candidatura alla guida della Chiesa. Tuttavia le cose non erano così semplici: diverse fazioni si contrapponevano, tra cui quello favorevole ad una successione "dinastica" del figlio minorenne del fondatore della Chiesa, Joseph Smith III, ed il gruppo capeggiato dall'influente presidente del Quorum (o Comitato) dei Dodici Apostoli, Brigham Young.
Durante la conferenza tenuta l'otto agosto 1844, nonostante la strenua resistenza di R., Young convinse gli ultimi dubbiosi, che videro in lui la trasfigurazione dello stesso fondatore Joseph Smith Jr., e lo elessero presidente della Chiesa.
In seguito, R. fu talmente critico nei confronti del neopresidente (per esempio, era assolutamente contrario alla poligamia, propugnato invece da Young) da essere scomunicato: decise quindi di trasferirsi da Nauvoo a Pittsburgh, in Pennsylvania, dove organizzò il suo gruppo di mormoni e da dove lanciò la scomunica contro Young. La Chiesa di Pittsburgh ebbe, tuttavia, un momento di gloria molto breve ed entro il 1847, la maggior parte dei fedeli l'aveva già abbandonata.
R. visse ancora per diversi anni in Pennsylvania e nello stato di New York, dove, a Friendship, morì il 14 luglio 1876.
Tra i fedeli della Chiesa di R. a Pittsburgh, vi era l'inglese -emigrato in USA - William Bickerton, nato il 15 gennaio 1815 nel Lancastershire, terzogenito di Thomas Bickerton (1780-dopo 1820) e Isabel Hope (1781-1857): dopo aver seguito R. nel suo scisma dal gruppo di Young, Bickerton si trovò abbastanza isolato e senza punti di riferimento. Decise quindi di aderire alla corrente maggioritaria di Young, ma ne uscì quasi subito per dissidi su diversi punti dottrinali. Egli, infatti, rifiutava la poligamia, la dottrina del battesimo per i morti e del matrimonio perenne, e la credenza che Joseph Smith fosse il "Veggente Prescelto", citato dal Libro di Mormon.
Dopo una visione divina, Bickerton fondò, nel luglio 1862, una sua nuova chiesa mormone, denominata Chiesa di Gesù Cristo, a Green Oak, in Pennsylvania, dove confluirono diversi gruppi di seguaci di R., sparsi in Pennsylvania, Ohio e Virginia. Nel 1875 Bickerton si trasferì in Kansas, ma tra le due congregazioni ci furono dei dissidi, aggravate dalle accuse d'adulterio nei confronti del fondatore, che fu escluso dalla sua stessa chiesa fino al 1902. Tre anni dopo la sua riammissione, il 17 febbraio 1905, Bickerton morì a St. John, sempre nel Kansas.
Oggi, la Church of Jesus Christ (Bickertonite) [Chiesa di Gesù Cristo (Bickertonita)], che, per la verità, preferisce la chilometrica dicitura di The Church of Jesus Christ with Headquarters in Monongahela, Pennsylvania (Chiesa di Gesù Cristo con quartiere generale in Monongahela, Pennsylvania), è, nonostante vari scismi, la terza formazione mormone per consistenza di fedeli. Ha, infatti, circa 15.000 aderenti, sparsi in tutto il mondo (soprattutto in USA, Canada, Messico, America meridionale, India e Africa) ed un sito Internet:

http://www.thechurchofjesuschrist.com/

L'organizzazione comprende un Presidente, che è anche capo del Quorum dei Dodici Apostoli, due consiglieri (i tre formano la presidenza della Chiesa) e il Quorum dei Settanta Evangelisti.
Dal punto di vista dottrinale, essa differisce, come si diceva, per il rifiuto della poligamia, della dottrina del battesimo per i morti e del matrimonio perenne, e per il rifiuto parziale del libro Dottrina e Alleanze, di cui solo alcune parti del testo sono considerate accettabili. Riguardo alle rivelazioni, i bickertoniti ritengono che esse possono giungere da qualsiasi membro della Chiesa e non pensano che Joseph Smith sia stato il "Veggente Prescelto", citato dal Libro di Mormon, poiché il testo fa un preciso riferimento ad un discendente dei Lamaniti, sarebbe a dire, quindi, un indiano d'America.
Le ordinanze comprendono il battesimo per immersione, la Cena del Signore (settimanale) con il pane ed il vino (non acqua come usano altri gruppi mormoni), la lavanda dei piedi, la preghiera per la guarigione dei malati e il bacio della pace.
Attraverso alcuni emigrati italo-americani (come Dominic Todaro), la Chiesa bickertonita (unico caso di confessione mormone che abbia avuto successo in Italia, a parte, ovviamente, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni) ha potuto fondare alcune missioni in Italia dopo il 1945, soprattutto in Calabria (Villa San Giuseppe e San Demetrio Corone), Sardegna (Cala Gonone) e Lazio (Ponza): il totale dei fedeli in Italia ammonta a circa 70, più circa 200 simpatizzanti.
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