Di casa in casa

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Messaggioda opepo » dom giu 26, 2011 1:52 pm

i tdg amano sottolineare che la predicazione in maniera capillare è una loro prerogativa..anche questo dimostrerebbe quale è la vera religione.

I tdg non amano sottolineare che... nella Chiesa cattolica... già nei primi mesi di vita ...durante il battesimo...con questa formula

A voi, genitori, e a voi, padrini e madrine,
è affidato questo segno pasquale,
fiamma che sempre dovete alimentare.

Abbiate cura che i vostri bambini, illuminati da Cristo,
vivano sempre come figli della luce;
e perseverando nella fede,

vadano incontro al Signore che viene,
con tutti i santi, nel regno dei cieli.


vi è un impegno preso affichè il nuovo nascituro sia portato a conoscere e vivere da cristiano modello e che... è obbligatorio un corso di catechismo...gratuito...per poter accedere alla Santa Comunione..nonchè un corso di catechismo ...sempre obbligatorio e Gratiuto ...per potrer accedere al sacramento della cresima.

Nel caso quel nascituro abbia intenzione di sposarsi sarà obbligatorio un corso ...Gratuito...per poter anche qui accedere al sacramento del matrimonio.

Visto che ogni cristiano è tenuto ...attraverso il suo comportamento...a testimoniare il CRISTO.....diventa basilare il suonare ad ogni porta per portare la buona novella?
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Re: Di casa in casa

Messaggioda berescitte » mar giu 28, 2011 5:21 am

No, non è basilare che lo si vada a trovare in poltrona. E' suo dovere recarsi dove la sua Chiesa ha predisposto lo svolgimento dei relativi servizi di catechesi.

Ma - fatto interessante - anche presso la Congregazione geovista il criterio da seguire è che ogni TG si rechi alla Sala del regno per avere il servizio di istruzione nella fede.
I TG che vanno casa per casa fanno i missionari perché bussano solo a case di "increduli" o di "membri della cristianità", non già a case di altri TG per istruirli.
Quindi il loro vanto, da cui vorrebbero trarre il rimprovero per noi che non andiamo di casa di casa, è fasullo. Neanche loro vanno di casa in casa a istruire i loro fratelli di fede. Perché mai dovremmo farlo noi se, come fa la struttura geovista, per i nostri fratelli di fede abbiamo approntato strutture di insegnamento fuori delle case?
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Re: Di casa in casa

Messaggioda Generale Specifico » gio giu 30, 2011 12:47 pm

Infatti, la Chiesa cattolica continua a mandare missionari in tutti il mondo, al fine di far conoscere il Vangelo a chi ancora lo ignora. Generalmente, poi, i missionari cattolici non si limitano a parlare di Gesù, ma lo testimoniano con la loro stessa esistenza, mettendosi al servizio, anche materiale, dei più poveri (allestendo scuole, ospedali, mense, ecc.). Ovviamente, mandare missionari in una terra che è cristiana da 2000 anni non ha molto senso, se non per chi, come i TdG, pensa che quello che la gente ha creduto fosse il Cristianesimo per tutti questi secoli in realtà non era altro che l'astuta opera di satana.
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Re: Di casa in casa

Messaggioda Citocromo » lun feb 13, 2012 3:03 pm

Due tdg sono venuti a bussare alle porte degli appartamenti nel mio condominio. Mi ha colpito la risposta data da una mia vicina: "Ma perchè venite sempre a bussare nelle case!". La proclamatrice ha detto: "Signora, noi facciamo cio che ha detto Gesù nel vangelo di Matteo 10:7,14". Scusate tanto, ma Gesù nel passo citato afferma che i suoi discepoli devono andare a predicare di casa in casa, o meglio di porta in porta? Leggiamo il brano:
"E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l'operaio ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi".

Nel passo citato, Gesù dice ai dicepoli di andare nei villaggi o nelle città e di fermarsi fino alla loro partenza per un'altra località in una casa. E sappiamo da Matteo e da altri evangelisti che Gesù si spostava e predicava in città, villaggi, sinagoghe, Tempio di Gerusalemme, rive del mare, luoghi deserti, montagne di Israele, ma non andava di porta in porta. Quando veniva invitato in una casa, quest'ultima era sempre piena di gente che accorreva ad ascoltarlo ed essere guarita. Ora, leggiamo cosa riporta Luca 10,1-7:
"Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. [...] In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. [...] Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa [testo greco: ἐξ οἰκίας εἰς οἰκίαν]". Perchè ho riportato il testo greco? Ve lo spiego, partendo da un altro passo scritto dallo stesso evangelista negli Atti degli Apostoli. Come sappiamo, la WT traduce At 5,42 nella NM: “Ogni giorno, nel tempio e di casa in casa [testo greco: κατ’οἴκον], continuavano senza posa a insegnare e a dichiarare la buona notizia intorno al Cristo, Gesù”.
La WT scrive nelle sue pubblicazioni che in Atti 5,42 (cito a senso) "katà è usato in senso distributivo". Innanzitutto, bisogna considerare che il valore distributivo è una delle diverse accezioni della preposizione κατά (+ accusativo) e che il valore distributivo non indica automaticamente che la predicazione era "distribuita" di porta in porta. Infatti, san Paolo afferma di aver predicato nel tempio e nelle case dove veniva invitato (e la CEI traduce "nel tempio e a casa", che è la traduzione più corretta).Quindi, Paolo distingue tra la predicazione fatta in pubblico (tempio) e quella fatta per le case dove veniva invitato o alloggiava. Ma ciò non significa che andasse di porta in porta come gli agenti pubblicitari.
Ora, veniamo alle 2 diverse espressioni greche. Luca, autore del vangelo e di Atti, sa perfettamente che in greco c'è un modo preciso per dire "di casa in casa" e questo è "ἐξ οἰκίας εἰς οἰκίαν". In Atti non usa quel modo, ma l'espressione κατ’οἴκον e un motivo ci sarà. Se poi consideriamo i fatti narrati nel libro degli Atti, vediamo che Paolo parla per tre mesi nella sinagoga di Efeso (At 19), poi pronuncia ogni giorno discorsi nella scuola di Tiranno. Quando anche in At 20 si distingue l'insegnamento pubblico da quello privato, si intende proprio questo: l'insegnamento pubblico è quello visto in precedenza (sinagoga), invece quello privato veniva fatto nelle case, in cui Paolo veniva a trovarsi in quanto ospite, ma non risulta che andasse di porta in porta. E come avrebbe potuto, proprio l'apostolo imitatore di Cristo, trasgredire il comando del Signore riportato da Luca 10,7? Ricordiamo che Luca era discepolo di Paolo. Detto questo, i versetti biblici, riportati nelle riviste dalla WT a sostegno del metodo di predicazione caratteristico dei tdg, non dimostrano un bel niente. Sia i discepoli sia i primi cristiani non andavano a predicare di porta in porta.
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Re: Di casa in casa

Messaggioda Citocromo » mar feb 14, 2012 1:51 pm

Nella wp12 03/01-I, di cui potete vedere la copertina nel 3D dei commenti all'analisi della TORRE di Berescitte, a p. 8 si legge:
"L’esempio dei primi cristiani: I discepoli si misero subito a fare quello che Gesù aveva detto loro: “Ogni giorno, nel tempio e di casa in casa, continuavano senza posa a insegnare e a dichiarare la buona notizia intorno al Cristo”. (Atti 5:42)"

Nel capoverso precedente la WT cita Lc 8 e 10, ma non riporta in modo completo Lc 10,1-7, citando solo Lc 10:1. Nel post predente ho riportato i versetti del vangelo di Luca e abbiamo visto che Gesù comanda ai 72 discepoli di non passare di casa in casa. Detto questo, come è possibile che i discepoli si misero "a fare ciò che Gesù aveva detto loro", intendendo con questo la predicazione di casa in casa (di porta in porta)? Le espressioni κατ’οἴκον di At 5,42 e κατ’οἴκοuς di At 20,20 indicano la modalità privata dell'insegnamento, che avveniva anche in pubblico (ad esempio, il tempio): gli apostoli annunciano il Vangelo non solo nell'ambito del tempio, ma anche nelle case private. Il passo dice semplicemente questo. La predicazione "per le case" o "nelle case" (κατ’οἴκοuς) non è quella che fanno oggi i tdg, ma quella che faceva Gesù, quando veniva ospitato da qualcuno. Pensiamo, ad esempio, alla folla che andava ad ascoltarlo e ad essere guarita, quando egli si trovava in casa di Simone e di Andrea (episodio che leggiamo nelle prime pagine di Marco), dove soggiornò per un certo tempo, e agli inviti a pranzo da parte di farisei (Lc 7 e 14). In altre occasioni Gesù stava in riva al mare, vicino al lago, nel tempio, nelle sinagoghe, sulla montagna, in territorio pianeggiante, in luoghi deserti...
Inoltre, non dimentichiamo che nelle case avveniva la "frazione del pane" (si veda Atti), quindi in questa occasione ci si riuniva insieme per mangiare la Cena del Signore (cfr. 1Cor 11): in questa occasione non veniva anche annunciata la Parola? Concludo dicendo che nella Bibbia non ci sono episodi che giustifichino la predicazione di porta in porta.
Sempre a pag. 8 scrivono:
In un suo libro il prof. Jean Bernardi ha scritto che i cristiani dovevano “partire per parlare dappertutto e a tutti. Lungo le strade e nelle città, sulle piazze e nelle case. A tempo e fuori tempo.... Fino alle estremità della terra”.*

Anche in questo caso interpretare quel "nelle case" come fa la WT è una forzatura del pensiero dell'autore citato. Io non trovo niente di strano in questa citazione. Dire che i cristiani predicavano nelle case non significa che andavano di porta in porta.
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Re: Di casa in casa

Messaggioda Citocromo » mar feb 14, 2012 5:34 pm

Per concludere il discorso, vorrei richiamare l'attenzione dei foristi su un particolare. La WT, a sostegno della predicazione di casa in casa, cita sempre dalla propria traduzione (NM) At 5,42 e At 20,20, che ho analizzato precedentemente, ma si guarda bene dal citare un altro versetto, cioè At 2,46.
Consideriamo il testo greco di questo versetto:
καθ̕̕̕̕ ἡμέραν τε προσκαρτεροῦντες ὁμοθυμαδὸν ἐν τῷ ἱερῷ κλῶντές τε κατ’οἴκον ἄρτον
(CEI)Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa
(NM)E di giorno in giorno erano con costanza assidui nel tempio, di comune accordo, e prendevano i loro pasti nelle case private

A parte il fatto che la traduzione NM traduce male "prendevano i pasti", vorrei evidenziare l'espressione κατ’οἴκον. In questo versetto la WT traduce "nelle case private". La domanda è: perchè qui la WT traduce in questo modo l'espressione κατ’οἴκον, mentre altrove traduce "di casa in casa"? Qui, secondo me, è usato il criterio del "doppio peso e doppia misura", in quanto la WT traduce questi tre versetti come le fa comodo, senza usare un unico criterio. Nei versetti visti sopra traduce "di casa in casa" per dare ai tdg la "prova scritturale" del loro modo di predicare, qui, invece, per non cadere in ridicolo e per evitare problemi che protrebbero suscitare i lettori del testo, si permette di tradurre correttamente. E - ancora - traduce in quel modo per dare (e mantenere) all'espressione "di casa in casa" dei versetti precedenti (5,20 e 20,20) il significato "di porta in porta". Infatti, cosa direbbero i lettori se leggessero che "di giorno in giorno erano con costanza assidui nel tempio, di comune accordo, e prendevano i loro pasti" di casa in casa, cioè passando da una casa all'altra della strada?
Inoltre, se prendiamo la KIT(Interlineare), in At 2,46 c'è una nota in calce, che dice: "or from house to house". Perchè questa nota? Per far vedere che sono coerenti con la traduzione che hanno fatto in At 5,42 e 20,20? Lascio il giudizio ai foristi, ribandendo le conclusioni dei due post precedenti: Gesù, gli apostoli e i primi cristiani non predicavano di casa in casa o di porta in porta.
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Re: Di casa in casa

Messaggioda GrisAdmi » mer feb 15, 2012 4:23 pm

Un grazie a Citocromo per i suoi contributi sempre così lucidi ed esaurienti.
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