Profezie

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Profezie

Messaggioda SanSebastian » ven giu 02, 2006 8:31 pm

Già profezie...nella dottrina dei tdg mi sembrano avere molta importanza, forse troppa a volte.

Una di quelle che più mi ha incuriosito è quella delle settanta settimane, che francamente non ho mai compreso a pieno.
Non so bene se c'entri qualcosa anche con l'insediamento di Gresù Cristo come Re e capo della congregazione dei tdg avvenuta, secondo loro, in maniera invisibile (chi l'ha vista...ma non doveva venire tra le nubi del cielo ecc... mah :roll: ) nel 1914.

Aspetto delucidazioni da voi sicuri esperti in materia...più di me sicuro. 8)

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70 settimane + Rivelazione/Apocalisse: un ginepraio!

Messaggioda berescitte » mar giu 13, 2006 9:17 am

Il ragionamento intorno alla profezia del regno di Dio è così contorto che difficilmente si trovano TG capaci di darne una spiegazione che non contenga qualche smagliatura, o perdita di tassello del mosaico. Essa viene imbastita sulla profezia delle 70 settimane di Daniele e su un valore del tempo ricavato da Rivelazione/Apocalisse.
Chi vuole seguire tutto il tragitto lo può apprendere nel capitolo 16 del libro “Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca”.

In sintesi si può dire che:
- Si assegna al regno di Dio l’immagine di Nabucodonosor re di Babilonia perché a quel tempo era “il più alto governante umano” (p. 138) “perciò… questo albero alto fino ai cieli viene a rappresentare il supremo dominio di Dio” (p. 139);

- Poi, con uno scarto immaginativo sorprendente, si fa capire che invece il regno di Dio sarebbe «il regno di Giuda istituito da Geova» che «divenne così corrotto che Geova permise al re Nabucodonosor di distruggerlo, di abbatterlo». Quindi Nabucodonosor (Nabucco per gli amici) sarebbe in realtà il distruttore del regno di Dio e colui che ne prende/usurpa il posto. «Questo – proseguen il testo - avvenne nell’anno 607 a.E.V.» (p. 139) «Perciò il dominio di Dio, rappresentato dall’albero, fu abbattuto nel 607 a.E.V.» (l’albero che abbatte se stesso? Secondo la logica geovista è possibile!) «Non ci fu più un governo che rappresentasse sulla terra il dominio di Dio. Nel 607 a.E.V. iniziò quindi un periodo di tempo che in seguito Gesù chiamò “i fissati tempi delle nazioni”, o “tempi dei gentili”.» (p. 140)

- Alla fine di quei fissati tempi doveva essere istaurato il regno di Dio ad opera di Cristo; (p. 140)

- I “fissati tempi delle nazioni sarebbero durati 2520 anni (grazie a un rompicapo stiracchiato che più non si può) (p. 141);

- Perciò, partendo dal 607 AC (a.E.V. che sta per “ante Era Volgare” è l’uso geovese per togliere a Cristo la supremazia sui secoli) i TG tolgono 606 anni (perché non 607?) e arrivano all’anno zero/1 della nostra epoca; ciò che rimane dei 2520 anni in dote porterebbe al 1914 come termine di detti tempi dei gentili. «questo significa che nel 1914 Gesù Cristo ha cominciato a dominare come re del celeste governo di Dio» (p. 141)



Commento
Oltre le varie osservazioni sugli stiracchiamenti che il ragionamento comporta (il regno di Dio identificato nel regno di Giuda, Nabucco che fa da albero-rappresentante e abbattitore dell’albero; il calcolo degli anni in 360 giorni e perciò i mesi tutti di 30 giorni mentre gli ebrei seguivano il mese lunare) la cosa più grossa che si deve contestare a questo calcolo è che tutte le testimonianze storiche relative alla prima distruzione di Gerusalemme, che sarebbe la conquista di Nabucco-abbattitore dell’albero, avvenne nel 586/7 A.C. e non nel 607.
E perciò si deve accusare che la WT fa il discorso alla rovescia. Parte cioè dal 1914 (immaginata, sa lei perché, come data della fine dei tempi) e da lì va a ritroso di 2520 anni. Per questo arriva al 607 cioè a una data sbagliata.

E sarà interessante ricordare in proposito che - come racconta R. Franz di cui il libro “Crisi di coscienza” è stato riedito nel 2005 dalle Dehoniane - il CD lo incaricò dapprima di trovare prove a sostegno del 607; e, quando egli tornò dicendo che non ve n’erano, fu incaricato di trovare documenti (non prove ma documenti, anche l’affermazione di uno scritto geovista fa documento!) che screditassero l’attendibilità della data storica del 586/7.
Non riuscendo Franz neanche a trovare queste prove a sfavore, il CD si è asserragliato dietro la scusante universale di tutti i suoi intoppi: Satana! Esso dice di aver totale fiducia nella storicità delle date bibliche (così come sono da lui stesso capite e spiegate!) e che in questo preciso contesto la WT non segue ciò che fonti secolari dicono circa la distruzione di Gerusalemme.
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Re: Profezie

Messaggioda gandhi » sab giu 24, 2006 9:40 am

SanSebastian ha scritto:Già profezie...nella dottrina dei tdg mi sembrano avere molta importanza, forse troppa a volte.

Una di quelle che più mi ha incuriosito è quella delle settanta settimane, che francamente non ho mai compreso a pieno.
Non so bene se c'entri qualcosa anche con l'insediamento di Gresù Cristo come Re e capo della congregazione dei tdg avvenuta, secondo loro, in maniera invisibile (chi l'ha vista...ma non doveva venire tra le nubi del cielo ecc... mah :roll: ) nel 1914.

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Un saluto,David.

Allora, non facciamo confusione sulle due profezie, una è quella delle 70 settimane, riguardo all'arrivo di Gesù come messia.

L'altra è quella del termine dei tempi dei gentili, spiegata da Bere, che profetizza il 1914.

Sono 2 profezie ben distinte per i tdg, che non hanno niente a che fare l'una con l'altra.

gandhi
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Messaggioda gandhi » sab giu 24, 2006 9:57 am

Riguardo al 607, le pubblicazioni della wts danno questa spiegazione:
Tutta la scrittura ispirata pag. 282:
28 Data fondamentale per le Scritture Ebraiche. Un famoso avvenimento ricordato sia dalla storia biblica che da quella secolare è la caduta della città di Babilonia per mano dei medi e dei persiani guidati da Ciro. La Bibbia narra questo avvenimento in Daniele 5:30. Varie fonti storiche (fra cui Diodoro Siculo, Sesto Giulio Africano, Eusebio, Tolomeo e le tavolette babilonesi) indicano il 539 a.E.V. come anno in cui Ciro conquistò Babilonia. La Cronaca di Nabonedo menziona il mese e il giorno della caduta della città (l’anno manca). I cronografi secolari hanno quindi stabilito come data della caduta di Babilonia l’11 ottobre del 539 a.E.V., secondo il calendario giuliano, o il 5 ottobre secondo il calendario gregoriano.

29 Dopo la caduta di Babilonia, e durante il suo primo anno come governante della conquistata Babilonia, Ciro emanò il suo famoso editto che autorizzava gli ebrei a tornare a Gerusalemme. Alla luce del racconto biblico, il decreto fu probabilmente emanato alla fine del 538 a.E.V. o verso la primavera del 537 a.E.V. Questo avrebbe dato agli ebrei ampia opportunità di reinsediarsi nella loro patria e di salire a Gerusalemme per ripristinarvi l’adorazione di Geova nel “settimo mese”, tishri, o verso il 1° ottobre del 537 a.E.V. — Esd. 1:1-4; 3:1-6.


Altra fonte autorevole il libro perspiacia 1 a pag. 498:
Il decreto di Ciro per il ritorno dall’esilio. Decretando la fine dell’esilio degli ebrei, Ciro assolse il suo incarico di ‘unto pastore’ di Geova a favore di Israele. (2Cr 36:22, 23; Esd 1:1-4) Il proclama fu emanato “nel primo anno di Ciro re di Persia”, cioè nel suo primo anno di regno sulla conquistata Babilonia. In Daniele 9:1 la Bibbia parla del “primo anno di Dario”, anno che può essere intercorso fra la caduta di Babilonia e il “primo anno di Ciro” su Babilonia. Se così fu, questo significherebbe che secondo lo scrittore l’inizio del primo anno di Ciro era forse da collocarsi verso la fine del 538 a.E.V. Se invece si considera la posizione di Dario simile a quella di un viceré, e il suo regno contemporaneo a quello di Ciro, secondo l’usanza babilonese il primo anno di regno di Ciro andrebbe dal nisan del 538 al nisan del 537 a.E.V.

In base a quanto dice la Bibbia, il decreto di Ciro che permetteva agli ebrei di tornare a Gerusalemme fu probabilmente emanato alla fine del 538 o all’inizio del 537 a.E.V. Così gli ebrei esiliati avrebbero avuto il tempo di prepararsi a partire da Babilonia, compiere il lungo viaggio fino in Giuda e Gerusalemme (viaggio che secondo Esd 7:9 poteva richiedere quattro mesi circa) e sistemarsi in Giuda “nelle loro città” entro il “settimo mese” (tishri) del 537 a.E.V. (Esd 3:1, 6) Questo segnò la fine dei predetti 70 anni di desolazione di Giuda iniziati nello stesso mese di tishri del 607 a.E.V. — 2Re 25:22-26; 2Cr 36:20, 21.


Il tutto quindi è da ricondurre alla data fondamentale così considerata dalla wts del 537 a. E.V., anno in cui gli ebrei in esilio tornarono a ripristinare la pura adorazione, se togliamo i 70 anni di esilio menzionati dai profeti, ecco che appare il 607a .E.V.

Nessun storico sostiene questa data, ma bensì il 586-587 a. E.V.
Anche se per le persone normalmente questi aspetti sono del tutto privi di importanza e noiosi, per il tdg è questione di vita o di morte, perchè se cade il 607, cade il 1914, non solo come anno in cui Gesù inizio a regnare, ma anno in cui inizio l'ispezione da parte di Geova verso il suo popolo.
Questa,tramite altre profezie incrociate fa apparire l'incarcerazione dell'allora Corpo Direttivo come una prova e la seguita liberazione come la dimostrazione che Dio aveva dato loro appoggio.

gandhi
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Dice Gandhi...

Messaggioda berescitte » gio lug 06, 2006 3:37 am

>Anche se per le persone normalmente questi aspetti sono del tutto privi di importanza e noiosi, per il tdg è questione di vita o di morte, perchè se cade il 607, cade il 1914, non solo come anno in cui Gesù inizio a regnare, ma anno in cui inizio l'ispezione da parte di Geova verso il suo popolo.

R- Concordo ma solo se il TG è davvero "bereano", cioè senza inibizioni che gli facciano temere di "dar luogo a Satana coltivando il "pensiero indipendente" o il "pensiero apostata".
Per chi non lo è può succedere anche che cada una data senza che cada l'altra, con tanti saluti alla coerenza.
Infatti, come detto altrove, nel 1995 il CD ha messo in dubbio e "aggiornato" il concetto di "questa generazione" cambiandolo in "generazione malvagia" così da togliere il riferimento cronologico del massimo della durata della vita umana per calcolare la data della fine del mondo, che prima andava collegata all'invecchiamento di coloro che nel 1914 erano già abbastanza grandi da rendersi conto dello sconquasso creato da Satana con la prima guerra mondiale.

E, insieme a "questa generazione" (mi pare qualche mese prima) la Torre di Guardia aveva già cambiato un altro punto di riferimento importante: quello della divisione tra pecore e capri sulla base della predicazione geovista accettata o no, cioè l'opera di giudizio "oltre" il popolo di Geova. Opera di "vagliatura" che fu spostata al millennio del dopo Armaghedon.

Nulla toglie al CD la possibilità, ruminando ruminando, di rivedere anche il parametro dell'ispezine al suo popolo da te ricordata, che sarebbe avvenuta nel 1918 e definita "purificazione del santuario" (nella realtà epurazione dei dissidenti fedeli a Russell da parte del successore Rutherford) insieme alla resurrezione degli antichi Unti di cui parleremo all'occasione.
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