PREGHIERA e PROVVIDENZA (Il caso di coscienza della Binetti.

Segnalazioni di giornali, riviste, trasmissioni radio-televisive che riguardino i Movimenti Religiosi Alternativi e le tematiche a questi connesse.

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PREGHIERA e PROVVIDENZA (Il caso di coscienza della Binetti.

Messaggioda Leonardo » lun gen 07, 2008 9:46 pm

Caro Polito, c’è una teologia della storia che ci sorprende continuamente.

Al direttore - Il dibattito politico di questi
ultimi giorni si è interrogato spesso sul tema
della laicità, per cercare di comprendere come
possano convivere autonomia personale
e appartenenza politica. Due sono i nodi critici:
il rapporto tra un parlamentare e il suo
partito e il rapporto tra chiesa e stato. Polito
sul Foglio di ieri ha posto però un problema
ancor più difficile, che ha poco a che vedere
con la politica e le sue leggi. Si è interrogato
sul rapporto dell’uomo con la Provvidenza,
anche in merito a possibili interventi dello
Spirito Santo, e sul rapporto tra preghiera e
libertà personale. Il senatore ricorda infatti
che per venire a capo di un disegno di legge
che non mi sentivo di condividere, dopo una
faticosa e inefficace negoziazione, avevo pregato
e sperato che lo Spirito Santo scendesse
sulla aula del Senato. Dopo aver cercato
di parlare con tutti, non sapevo che altro fare.
Polito si chiede in che modo la preghiera
possa influire sugli eventi e sulle persone,
senza far loro violenza.
La norma, che non condividevo e per cui
non ho votato la fiducia, non è decaduta per
il mio dissenso, ma per il pasticcio di una formulazione
che contiene riferimenti erronei.
Nessuno sa chi ha formulato in quel modo
l’emendamento, né chi lo ha inserito materialmente
nel disegno di legge. Il presidente
Napolitano in ogni caso si è rifiutato di firmare
una legge mal documentata. Come tanti
altri, neppure io sono in grado di capire cosa
sia realmente accaduto negli uffici quel
giorno, chi abbia materialmente battuto l’emendamento,
chi lo abbia approvato e fatto
inserire nel ddl. Posso solo rallegrarmi che
quella formulazione non sia passata e come
credente posso confermare la mia convinzio-
TEODEM, NEODEM E LA PROVVIDENZA
ne sul valore della preghiera. Quando desideriamo
intensamente qualcosa, mettiamo
in gioco tutti i mezzi a nostra disposizione e
lo facciamo con grinta e con determinazione.
E’ la dimensione laica del nostro impegno
umano e professionale, che ci spinge a non
lasciare nulla di intentato. Concentriamo la
nostra professionalità, le nostre qualità umane,
la nostra sensibilità verso problemi che
toccano realtà e persone in difficoltà: il contrasto
alla povertà, le ingiustizie, il dolore e
la malattia, ma anche l’amore alla ricerca,
Caro Polito, c’è una teologia della storia che ci sorprende continuamente
l’interesse per le nuove generazioni, la promozione
della famiglia, la tutela della vita,
ecc. E la politica offre mille occasioni per
combattere questa guerra di pace e di solidarietà,
in scienza e coscienza: tutti insieme,
laici e cattolici, credenti e non credenti. Ma
il credente guarda anche oltre, cerca l’aiuto
soprannaturale della Grazia, legato alla misericordia
di Dio, se vuole può rivolgersi a
Dio con la preghiera e in piena libertà. Dio
rispetta la libertà dell’uomo, tanto da incoraggiarci
a chiedere le cose di cui abbiamo
bisogno: con umiltà, con fede, con una certa
insistenza. E’ la prima forma di preghiera
che si insegna ai bambini, quella a cui tutti
ricorriamo nei momenti di bisogno, sperando
nella misericordia del Signore, ma sapendo
che non c’è nessun automatismo. Dio non
si lascia condizionare, ma può venirci incontro
se crede che ciò che chiediamo sia bene
per noi e per gli altri. Solo che i tempi di Dio
sono molto diversi dai nostri e la sua interpretazione
di ciò che è bene non sempre collima
con la nostra. Però ci hanno insegnato
che in un modo o nell’altro la preghiera è
sempre efficace e per questo abitualmente ci
provo, senza pretese. Qualche volta va bene,
anche se non si capisce né cosa sia successo
né come sia successo. Semplicemente è accaduto.
La storia, penso a quella del 900, è piena
di eventi la cui dinamica sfugge alla nostra
comprensione: c’è una teologia della storia
che ci sorprende e ci spiazza continuamente.
E questo è tutto caro Polito, ti invito
solo a provarci, soprattutto quando sperimenti
che da solo non ce la fai, provaci anche
se pensi di non avere abbastanza fede:
questo è l’anno della Speranza.
- Paola Binetti, senatrice del Pd

Da “IL FOGLIO”
http://www.ilfoglio.it/pdfdwl/11828000_2.pdf 22 Dic.2007l
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Leonardo
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