Cammino Neocatecumenale

In questa sezione gli utenti potranno segnalare i loro dubbi e le loro perplessità su realtà religiose con cui sono a vario titolo venuti in contatto.

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cammino Neocatecumenale : l'anno di un catecumeno

Messaggioda alenis » dom dic 23, 2007 5:01 pm

nota: questi post li scrissi un paio d'anni fa e quindi... non sono aggiornati con date e altro; li sto copiando e incollando; però non credo che in questi due anni il Cammino sia cambiato molto.

mi sono dimenticato un'altra figura all'interno del cammino:
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lettore:

esce fuori dopo alcuni anni di cammino; è colui che legge sistematicamente le letture nelle celebrazioni; ve ne sono mediamente 3 per comunità. Nei primi anni di cammino, leggono gli elementi del gruppo che, a turno, preparano la parola; nei successivi, saltano fuori questi che sono fissi.
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tutte queste figure (tranne quella dell'ostiario) vengono. o elette dai catechisti, o su votazione dei fratelli di comunità. L'ostiario invece no; chi si sente, si autoelegge tale.

c'è da aggiungere che vale il detto :"paese che vai, usanza che trovi." in altre comunità di altre città le cose cose potrebbero essere diverse (io ho sentito dire di tutto, di più; ma solo per sentito dire).

un'altra figura è quella del
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sacerdote itinerante:

segue le coppie di catechisti itineranti nell'evangelizzazione (ogni due o tre anni cambia coppia); ogni equipè di itineranti DEVE averne uno (perchè deve essere figura della Chiesa Cattolica).
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in generale un'equipè di itineranti è composta da

- una coppia di catechisti itineranti

- un sacerdote itinerante

e (facoltativo ma consigliato)

- un ragazzo itinerante e/o un seminarista del Redemptoris Mater (i cui studenti hanno come obbligo all'interno del proprio percorso di formazione, un anno di itineranza)


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oltre agli incontri del martedì, del sabato e le convivenze
di un giorno, esistono degli altri incontri che hanno funzioni diverse; alcuni di questi sono per tutti catecumeni, altri solo per alcuni; alcuni sono periodici (cioè si organizzano sistematicamente durante particolari periodi dell'anno), altri no. Cominciamo da quelli periodici. Seguirò l'ordine cronologico, cioè cosa avviene ad una comunità durante un anno e che
non faccia tappe in quell'anno (nel caso di tappe si aggiungerebbero altre convivenze ed incontri).
Si comincia da SETTEMBRE (come gli anni scolastici)
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CONVIVENZA D'INIZIO CORSO

Kiko fa una convivenza d'inizio corso con tutti i catechisti itineranti che parte dal giovedì sera e finisce domenica. Durante questo ritiro ci sono sempre e sistematicamente una "penitenziale" (cioè liturgia della parola che porta poi
alle confessioni; la descriverò più avanti) durante il venerdì, con digiuno; il digiuno in realtà si riduce a non pranzare il venerdì (colazione e cena invece ci sono); è ovvio che dal digiuno è esonerato chi ha problemi di salute. C'è sempre l'eucarestia. Durante questi giorni vengono portati vari argomenti biblici, attuali, sul come ci si rapporta col mondo, su quello che pensa la Chiesa Cattolica (infatti c'è sempre una catechesi che fa il sacerdote tratta dal magistero della Chiesa). Ci sono anni in cui si parla della sessualità, altri di come va il cammino e del suo senso, altri di come la secolarizzazione sta distruggendo la spiritualità, ecc.

finita questa convivenza, i catechisti itineranti sono chiamati a riportarla tale e quale ai loro catecumeni; come? fanno una convivenza identica a quella fatta da Kiko, alle quali sono invitati solo i catechisti e i responsabili e corresponsabili delle comunità che seguono (si chiamano infatti, convivenze dei catechisti, o convivenze regionali; e si incontrano infatti fratelli di più comunità riunite); questi ultimi, poi ne faranno un'altra, con i propri fratelli di comunità, ai quali ne riporteranno i contenuti della precedente; questa trasmissione finisce quando tutte le comunità hanno fatto questa convivenza. Tempo fa era sconsigliato registrarle o prendere appunti perchè bisognava coglierne più lo spirito che i contenuti; poi si cominciò a prendere l'abitudine di registrarle e di stamparle in modo che le catechesi ce le potessero avere tutti. Cmq nel giro di un paio di mesi, tutte le comunità avranno ascoltato le catechesi; i catechisti e i corresponsabili, ovviamente faranno più di una convivenza (una per ascoltarla; una da riportare ai propri fratelli di comunità ).

alle convivenze regionali, alla fine, c'è la famosa "CHIAMATA"; cosa è? ci si mette tutti in preghiera e, alla fine, chi conduce la convivenza fa le seguenti domande all'assemblea (l'ordine esatto non lo ricordo) :

- se c'è qualche sacerdote che vuole partire per l'itineranza si alzi ora;

l'assemblea attende e vede se accade qualcosa; se si alza qualcuno gli fa l'applauso, se no niente e si passa (comunque) alle domande successive (che seguono la stessa modalità)

- se c'è qualche coppia se vuole partire per l'itineranza, si alzi ora; (prima si poteva alzare chiunque; ultimamente invece si può alzare solo chi sta alla tappa della "Traditio" (tappa molto avanzata di cui parlerò avanti) e figli con età non superiore ai 12 anni)

- coppie per la missione

- qualche ragazzo che vuole entrare in seminario

- qualche ragazzo che non sa se è chiamato al matrimonio o al sacerdozio si può alzare per l'itineranza

- qualche ragazza che vuole o entrare in convento o aiutare le coppie di itineranti

- altre a seconda delle esigenze (per es qualche signora grande e sola che voglia cucinare alla Domus Galileae o nei Redemptoris Mater) del momento

queste chiamate si ripetono, a volte, anche nelle convivenze di riporto alle singole comunità. Spiegherò dopo quali sono le procedure adottate per quelli che si alzano.
Una condizione per i ragazzi però per essere accettati è che devono aver già fatto il servizio militare (o esserne esonerati) e terminato il proprio ciclo di studi (es: se stai alle scuole superiori devi prima diplomarti)

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--------------------NOTA------------------------
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Un tempo questi scritti erano "segreti" (almeno dalle mie parti; e si; dovete sapere che, spesso, in ogni zona c'erano "usanze diverse"), cioè solo i catechisti sapevano della loro esistenza; i fratelli di comunità non dovevano sapere che erano state scritte; la motivazione era che, essendo solo cose dette, non ufficiali, (sebbene ciò che diceva Kiko dovesse essere considerato proveniente da Dio), qualcuno poteva travisarne il senso; Kiko, infatti, a volte diceva in modo poco chiaro anche un concetto buono; per esempio quando lui dice che il convertirsi non è pentirsi, ma andare avanti e cambiare vita; io ho sempre inteso che volesse dire che il convertirsi non è "SOLO" pentirsi, ma "ANCHE" andare avanti e cambiare vita; come potete notare, cambia molto la cosa; uno può dire :"ma qua è scritto che..."; io posso rispondere :"no! non è uno scritto ufficiale; è una registrazione scritta; e quando lui predica, in quel contesto, in quella predicazione, dal tono della voce e da tutta l'atmosfera, probabilmente si è potuto esprimere male." Non è come nelle pubblicazioni della WTS in cui puoi effettivamente dire :"ha scritto ufficialmente questo!"
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---------------FINE NOTA-------------------
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ANNUNCIO DELL'AVVENTO (verso novembre)

Kiko fa una catechesi di un paio d'ore a tutti i catechisti
itineranti riguardo all'Avvento e al Natale; tale catechesi si riporterà a tutte le comunità nella medesima modalità con cui è avvenuto con la convivenza d'inizio corso. In questo periodo, le comunità più anziane sono chiamate ad alzarsi la notte per pregare (non per tutto il periodo dell'Avvento) e ad andare (ove sia possibile) alle lodi mattutine in parrocchia (ma possono farlo anche quelle più giovani) fino al 23 Dicembre più o meno.

c'è poi la normale Veglia della Vigilia di Natale in parrocchia insieme ai parrocchiani;nell'ultimo dell'anno c'è la messa sempre in parrocchia;
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NATALE CON I FIGLI

non so come è ora ma il cammino diceva (parlo di un anno fa però) che:

- L'albero di Natale è pagano; quindi se lo vogliamo fare, lo possiamo fare ma piccolo.

- Il Presepe è cristiano.

- Babbo Natale e la Befana sono pagani; i regali li possiamo dare ai figli ma quelli
piccoli

- I Re Magi portano i regali GROSSI (come quando portarono i regali a Gesù : Oro, Incenso e Mirra); quindi all'Epifania (non la Befana) si danno i regali grossi.

infatti, prima dell'epifania, i didascali organizzano un "recital" con i bambini (e qualche adulto) del cammino
in cui ci sono i Re Magi che prendono le lettere dei bambini. In realtà è la stessa cosa che si fa con Babbo Natale.

I bambini vengono quindi educati al fatto che in realtà Babbo Natale non esiste; ma i Re Magi si! (io direi :"una bugia sostituita da un'altra bugia"; immagino già le liti tra i bambini catecumeni e non catecumeni :"Babbo Natale non esiste! esistono i Re Magi.." io non ho mai condiviso il mettere così, un bambino, contro il mondo)
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ANNUNCIO DELLA QUARESIMA

simile a quello dell'avvento
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ANNUNCIO DELLA PASQUA

come sopra
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durante la Quaresima, come in Avvento, le comunità più anziane sono chiamate a fare le lodi in parrocchia tutte le mattine; (vale sempre il detto: "paese che vai usanza che trovi")
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iniziamo ora con le celebrazioni DELLA SETTIMANA SANTA DI PASQUA.
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-----------------------------SETTIMANA SANTA DI PASQUA---------------------------------

all'inizio della Quaresima e poco prima della Pasqua, il martedì o il mercoledì, spesso a comunità riunite si fa una:

LITURGIA PENITENZIALE:

è tale e quale alla normale celebrazione del martedì ma con questa differenza:

c'è uno spazio dedicato alle confessioni individuali: A un certo momento della celebrazione, dopo l'omelia del sacerdote, tutti i catecumeni vanno a confessarsi individualmente; di solito, in queste celebrazioni, ci sono più preti per poter dare una mano; (vi immaginate un prete che si mette a confessare in una serata 60 e più persone?). I preti si dispongono in vari punti della Sala e i catecumeni vanno a confessarsi da loro; nel frattempo, il resto dell'assemblea, canta per pregare e per coprire le voci
del confessore e del confessando. Questa celebrazione si fa anche in altri periodi, a discrezione dei responsabili e catechisti.
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Il giovedì Santo c'è la

LAVANDA DEI PIEDI (per tutte le comunità anche le più giovani):

è una celebrazione della parola normale ma con la differenza che:



- le letture sono quelle del Giovedì Santo

- si celebra a casa di un fratello di comunità (le celebrazioni fatte in casa dei fratelli si chiamano : CELEBRAZIONI DOMESTICHE)

- c'è la lavanda dei piedi ovvero:

i fratelli si devono lavare i piedi l'un l'altro, cioè ognuno è a servizio di un altro. il responsabile li deve lavare a tutti. Gli altri fanno come si sentono; l'orientamento del cammino è che un fratello dovrebbe lavarli a quello con cui ha più divergenze rispetto agli altri. Se capita però che un fratello è particolarmente antipatico al resto della comunità, può capitare che vadano tutti da lui (nella mia è successo) e quindi ci può
rimanere male (penserebbe infatti :"ma ce l'hanno tutti con me?"); l'orientamento del cammino qui, è quindi di cercare di limitare di ... lavarlo troppo; cioè se da questo ce ne sono già andati 5 o 6, è meglio non infierire ulteriormente.

le comunità più anziane devono andare ad assistervi anche in parrocchia
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Il venerdì Santo c'è:

L'ADORAZIONE DELLA CROCE

le comunità più piccole si ritrovano in casa come il giovedi Santo e fanno la normale adorazione della Croce che tutti i cattolici conoscono.

le comunità più anziane invece la fanno direttamente in parrocchia.

NOTA: dal venerdì, dopo pranzo alle 15, fino a domenica mattina i catecumeni si mettono a digiuno; si possono ingerire solo liquidi; ovviamente è esonerato chi ha problemi di salute.
è il periodo di tempo in cui Cristo è negli inferi; il senso è quello di attesa della Resurrezione e di condivisione del dolore.
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SABATO ALL'ORA PRANZO

tutti i gruppi di preparazione si riuniscono nelle varie case per leggere le letture della veglia notturna pasquale che si terrà il
sabato notte; si leggono le letture su una tavola imbandita ma senza cibo; il senso è che si mangia la parola di Dio e che essa è il vero cibo di vita eterna.(ovviamente in tutti gli incontri domestici ci sono sempre invocazioni, preghiere, abbracci della pace, un Padre Nostro e benedizioni iniziali e finali; cioè sono sempre celebrazioni)
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VEGLIA DI SABATO NOTTE (O VEGLIONE, O EUCARESTIA DELLE EUCARESTIE)

è la celebrazione più importante

nella parrocchia c'è la veglia pasquale: una celebrazione notturna che dura un paio d'ore.

ma i catecumeni ne hanno una loro; è la celebrazione più bella di tutte, la più pesante, ma ... ne vale la pena.

è una Eucarestia che comincia tra le 23 e mezzanotte e finisce verso le ... 6 di mattina.

si celebra a comunità riunite vi sono ben 9 letture (quelle della Pasqua della parrocchia) con risonanze, canti. nella sala oltre ai segni ordinari come il quadro di Maria, il crocifisso, l'ambone (o leggio), il cero pasquale c'è un fonte battesimale (vasca ottagonale bianca, piena d'acqua calda con dentro una pietra nera che è segno dei peccati che rimangono in acqua dopo che uno si è battezzato; perchè chi si battezza viene lavato da essi.). Durante la celebrazione ci sono altri spazi come

- il battesimo dei neonati; molti catecumeni attendono la veglia per poter battezzare i propri neonati; qui il battesimo è per immersione; il sacerdote prende il neonato immergendolo 3 volte e battezzandolo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

- domande dei bambini; i bambini possono a piacere, rivolegere delle domande, davanti a tutti i fratelli, ai propri genitori (abbastanza spesso le domande sono preparate dai didascali); prima che facciano queste domande, essi (i bambini) fanno dei canti.

una credenza ricorrente dei catecumeni è che il giorno del giudizio avverrà in una notte di queste; e se noi vi saremo, saremo trasformati direttamente senza sperimentare la morte.
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AGAPE AL RISTORANTE

finita la veglia (di solito alle 6 di mattina), il digiuno finisce e si va a festeggiare mangiando al ristorante (precedentemnte prenotato) e si fa AGAPE; cioè stare con i fratelli; nonostante l'orario, un giorno e mezzo di digiuno si fa sentire e quindi si mangia; nel menù non dovrebbero mancare cibi significativi come erbe amare e agnello perchè ricordano la cena dell'Esodo e l'ultima cena di Gesù.

----------------------------FINE SETTIMANA SANTA DI PASQUA----------------------------
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UNA NOTA SULL'AGAPE:

spesso, dopo una penitenziale (o alla fine di altri incontri di cui parlerò dopo) si fa AGAPE; non al ristorante però (quella è rarissima); in pratica, tutti i fratelli portano ciascuno, qualcosa da mangiare da casa (o fatto in casa o comprato); si mette tutto insieme e si mangia (di solito in una delle sale della parrocchia)

inizia ora il periodo di Pentecoste.
si arriva così alla
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VEGLIA DI PENTECOSTE

è una eucarestia di 5-6 letture (non ricordo) che sono quelle della Pentecoste della Chiesa Cattolica; dopo c'è Agape (non al ristorante)
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dopo arriva l'estate e le comunità si assottigliano (dato che se ne vanno tutti in vacanza); accade quindi che si celebra a comunità riunite per fare numero. Se le comunità sono molto distanti tra loro come tappe e anzianità, si fanno, durante
questo periodo, le preparazioni e le celebrazioni che fanno all'inizio le comunità più giovani (ho detto prima infatti, che molte celebrazioni cambiano per quelle che stanno più avanti).

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PELLEGRINAGGIO VOCAZIONALE ESTIVO PER I GIOVANI

nel cammino, per "giovane" si intende : "chiunque non sia sposato o consacrato".

ogni 2-3 anni il papa organizza, nel mondo, un raduno mondiale di giovani.

quest'anno (2005) sarà in Germania.

nel 2002 fu in Canada

nel 2000 il Giubileo a Roma (ma a marzo anche in Israele ed ci sono stato)

nel 1997 a Parigi

nel 1995 nelle Filippine (se mi ricordo bene) e a Loreto

nel 1993 a Denver (si scrive così?) in America

nel 1991 in Polonia

nel 1989 in Spagna

e poi non mi ricordo.

il cammino, in occasione di questi incontri, organizza pellegrinaggi per "giovani" catecumeni perchè Dio possa rivelare loro, la propria vocazione. I giovani si preparano, fanno un pellegrinaggio di più giorni che culmina nell'incontro col papa.
Il giorno dopo quello del discorso del papa, c'è quello con Kiko
(a volte lo fa lo stesso giorno ma nel pomeriggio, dopo quello del papa). Alla fine dell'incontro c'è la CHIAMATA: la stessa che c'è nelle convivenze regionali, ma con la differenza che, essendo un incontro orientato ai "giovani" le uniche chiamate sono per

-ragazzo in seminario

-ragazza in convento o consacrata

(non so perchè ma non c'è di solito quella per il ragazzo itinerante; forse perchè non è ritenuta una vera e propria vocazione)

quelli che si alzano vanno sul palco dove Kiko ha tenuto la catechesi e vengono benedetti. ricordo che a Israele, sul monte delle Beatitudini si alzarono, se non ricordo male, su 50.000 catecumeni, 3.000 ragazzi e 3.000 ragazze.
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e questo è l'anno di un normale catecumeno.
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incontri particolari e ... modi di pensare dei catecumeni

Messaggioda alenis » dom dic 23, 2007 5:04 pm

in questo post parlerò di incontri e/o convivenze supplementari che hanno i neocatecumeni; o meglio di due classi di incontri:

1) quelli per "alcuni" catecumeni ma che ci sono periodicamente.

2) quelli per "tutti" i catecumeni ma che non sono organizzati secondo una data
precisa e/o ordine cronologico.
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parto dai primi:

ci sono quelli dei

cantori

didascali

ostiari


catechisti : in questi in particolare, si parla ai catechisti superiori di come stanno andando le comunità, di quale tappa far fare e a quali comunità, dove chiedere le catechesi, ecc. se ci sono dei catecumeni che hanno problemi seri si chiede e si discute su cosa fare o come consigliarli.
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ecco i secondi

parlo degli incontri CON i propri catechisti:

cioè, periodicamente (2 o 3 volte l'anno), i catechisti vengono una sera
a trovare le proprie comunità a vedere come stanno; se ci sono problemi
spirituali, o di comunità, o personali, ecc. i catechisti possono anche decidere se fare una convivenza di un giorno intero se vogliono avere la possibilità di ascoltare tutti i fratelli. in questi incontri i catechisti vedono come la comunità sta camminando e se può essere pronta per affrontare la tappa successiva.

le tappe:

le tappe (che descriverò più avanti) sono delle convivenze di più giorni, portate avanti dai catechisti (di solito partono dal venerdì sera per poi terminare domenica), di solito seguite da incontri serali condotti sempre da loro. In questi incontri i catechisti fanno delle catechesi aggiuntive e di approfondimento; inoltre scrutano i catecumeni per vedere se sono pronti per superare la tappa. Più si va avanti nelle tappe e più si entra nella vita privata dei fratelli; spesso quindi escono fatti molto intimi del fratello di fronte a tutti i catecumeni; quello però che accade o esce fuori durante questi incontri nei quali si scrutano i fratelli (non per nulla questi incontri si chiamano "SCRUTINI") NON deve uscire
fuori dalla comunità! neanche i familiari che non fanno parte della stessa comunità di quel fratello che è stato scrutato NON devono sapere. Se, durante gli scrutini, un fratello ha un problema che non si sente di esporre di fronte agli altri fratelli, ma lo vuole esporre solo davanti ai catechisti, lo può fare; ma la cosa non è vista di buon occhio perchè vuol dire che non è in reale comunione con i fratelli. I catechisti poi diranno al catecumeno cosa deve fare se vuole superare un problema. ma del rapporto catecumeno-catechista parlerò più avanti. E' fondamentale sapere quanto più possibile cosa c'è nel cuore del catecumeno
perchè farlo accedere ad uno stadio troppo duro per lui significa rovinarlo (come far passare un ragazzo dalla 1° media alla 2° senza che lui sia pronto.) In questi momenti diventa fondamentale avere la massima fiducia nei catechisti e in Dio; è necessario che essi inoltre siano veramente illuminati dallo Spirito Santo.
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alcuni modi di pensare dei catecumeni; questo che scrivo è frutto del modo di pensare del cammino che ho vissuto io, nella mia realtà; non nego che altrove possa essere diverso, ma io ho visto questo; i miei catechisti inoltre sono "itineranti", cioè non sono dei catechisti qualunque: sono quelli che sono i più vicini alla fonte ufficiale del fondatore.
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la verità vi farà liberi!

la verità va detta sempre! nel modo più chiaro possibile; non importa se esso ferisce il fratello! va detta se no, non solo lui non si salva, ma viene condannato anche chi, pur sapendola, non gliela dice. quindi se un fratello è superbo o ipocrita, gli deve essere detto: ma per la sua salvezza. Se non l'accetta e, invece di ringraziarti si ribella, vuol dire che è un ribelle ed un superbo; è inutile continuare a correggerlo: si arrabbia e basta! "non dare le perle ai porci", "NON correggere lo stolto; il saggio si lascia correggere"
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chi va non vuole ammonire per timidezza è un superbo

cioè chi non vuole andare sul leggio ad ammonire le letture perchè si vergogna o perchè ha paura di fare brutta figura vuol dire che non vuole mettersi in gioco e rischiare di essere umiliato; quindi è fondamentalmente un superbo; come? vuoi essere cristiano, imparare ad essere coraggioso per gli altri, dare la vita al nemico, ed hai paura di metterti in gioco in mezzo ai tuoi fratelli? e come farai fuori?
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chi, avendo problemi di memoria, si porta un foglietto di appunti quando va a fare le ammonizioni per ricordarsi meglio è un superbo...

... perchè? perchè quando vai a fare l'ammonizione ti devi affidare a Dio (non alle tue forze); è lui che col suo Spirito ti parla e ti suggerisce cosa dire; non importa se l'ammonizione viene bene o male, ma è più importante che tu impari ad affidarti a Dio; anche se l'ammonizione viene male è Dio che predica attraverso di te, non tu. Devo infatti ammettere che spesso, anche quando ai catechisti non usciva la catechesi, quelli che ascoltavano rimanevano comunque molto colpiti. Mi ricordo una sorella che mi disse :"non fui colpita dal contenuto delle catechesi iniziali, ma dalle pause del predicatore... quando cercava di ricordare... in mezzo a noi sconosciuti... vedevo la sua sofferenza...". infatti neanche nelle catechesi si possono usare schemi o appunti; si prepara a casa, ma là, durante la predicazione, devi "buttarti". Mi ricordo quando ad un catechista, la catechesi uscì malissimo; non disse quasi nulla; il sacerdote stava andando per rimproverarlo quando uno dell'assemblea andò da lui (dal prete) e gli disse contentissimo: "è stata una bellissima catechesi!"; il prete rimase interdetto, confuso, e disse :"allora è vero! è Dio che predica" e non rimproverò più il catechista.
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Il presupposto da cui si parte è questo : dato che hai iniziato il cammino, e sei all'inizio, vuol dire che non hai fede, che non ami nessuno (oppure, se ami, ami solo a livello umano); quindi tu forse credi di amare, ma non ami; devi prima diventare consapevole di non essere in grado di amare; forse tu vai in Chiesa o fai del bene perchè vuoi avere il tuo "certificato di buona condotta" di fronte a Dio, agli altri e a te stesso; cioè non fai le cose per amore; in fondo sai di essere un peccatore ma vuoi "vederti" buono; non sopporteresti mai di essere un peccatore, perchè se tu lo sei, sei costretto a vederti inferiore a quelli più buoni di te; è poichè sei superbo, non puoi accettare di essere peggiore di altri; magari vedi un lussurioso e dici "non vorrei mai essere come lui"; oppure vedi una donna di facili costumi che fa a pezzi i cuori degli altri e dici "io non sono come lei"; eppure non ci si chiede "come mai loro hanno questa schiavitù?" li si accusa e basta.
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Il cammino non è un corso di "perfezionamento morale", per diventare più buoni; è un cammino che porta a scoprire il tuo peccato, che per ipocrisia nascondi (ma non perchè sei cattivo, ma perchè sei così schiavo del peccato che non puoi fare a meno di fare così); una volta scoperto il tuo peccato, accettarlo e sentire l'amore di Dio; questo ti cambierà e ti darà Fede.

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Dio non è qui per risolverti i problemi, ma per darti la forza di affrontarli; come Cristo che cammina sulle acque in tempesta; non è la tempesta a placarsi ma sei tu, che, guardando a Cristo, vi cammini.
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i catecumeni più giovani NON devono sapere cosa avviene nelle tappe successive; perchè potrebbero rimanere scandalizzati; immaginate cosa avviene quando ci sono in famiglia,quando ci sono familiari in tappe diverse l'uno dall'altro; non dovrebbero neanche conoscerne i nomi. Io ero entrato prima di mio padre; immaginate il disagio che avevo nel non potergli dire cosa si faceva nelle tappe successive quando lui mi chiedeva
(giustamente perchè preoccupato; e non solo per curiosità).

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il perdono

se uno ti ha fatto un torto e poi si scusa con te, lui è ... più santo di te; dovevi andare tu prima andare a riconciliarti con lui chiedendogli perdono perchè, forse, sei stato tu scandalo per lui. Il perdono implica che quel tuo fratello è COME se non ti avesse MAI fatto il torto; anzi! non l'ha mai fatto! se tu ricordi quel peccato vuol dire che non lo hai perdonato davvero! ragazzi non sto scherzando! ho chiesto per chiarire caso mai avevo capito male ma mi è stato confermato tutto.
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i testi e le catechesi

tutte le catechesi sono scritte su testi chiamati "mamotetri" (non so che vuol dire); in realtà sono registrazioni scritte, non corrette, di predicazioni di Kiko, Carmen e Padre Mario. Fino a pochi anni fa SOLO i catechisti dovevano sapere dell'esistenza di questi testi; io, infatti, per anni, pure quando alcuni miei fratelli di comunità lo divennero, io venni a sapere dopo molto tempo della loro esistenza (direi:"altro che comunione! i fatti personali SI e queste cose no!"); ma perchè questo? non essendo testi ufficiali, e a volte espressi male, potevano essere travisati; cioè non è come le riviste edite dalla WTS (la società dei Testimoni di Geova) che si pongono come voce ufficiale della società che rappresentano; nel caso dei catecumeni esse sono predicazioni messe là, sul momento; la predicazione infatti è una creazione di Dio, NON un discorso imparato a memoria; infatti anche se la base è quella, le catechesi che ne vengono fuori sono spesso molto diverse da quello che è scritto (sebbene l'orientamento sia quello di cercare di essere quanto più fedele possibili ai contenuti). Durante la catechesi il catechista deve guardare l'assemblea ed affidarsi a Dio; è lo spirito della catechesi che conta; quando un catechista la prepara, deve prima farla a se stesso e viverla su di sè (interiormente, come se qualcuno la facesse a lui), e poi la può portarla; portare una catechesi significa portare Cristo, non se stessi.
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se un catecumeno o un catechista ti fa un torto e chiedi giustizia ...

...dietro ogni pretesa di giustizia c'è il demonio.

non resistere al male (eppure la Chiesa Cattolica ammette la legittima difesa, anzi, la reputa un dovere in certi casi)

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il catecumeno NON sciopera (eppure la Chiesa Cattolica ammette casi in cui si può scioperare); se nel suo stato ci sono delle leggi ingiuste egli deve accettarle e obbedire

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obbedienza


il vero peccato di Adamo fu la disobbedienza; come il demonio; il demonio sa fare
tutto tranne due cose : obbedire ed umiliarsi. secondo me, invece, il demonio le sa fare entrambe se lo vuole; semmai non sa AMARE (o cmq ha scelto di non farlo). e cmq la disobbedienza di Adamo, secondo me (e non solo; Origene mi dà ragione), fu il risultato di un cuore già da prima contaminato; se il cuore di Adamo fosse stato puro, egli non sarebbe caduto; un realtà già da tempo Adamo non amava Dio ed il suo peccato è stato il decidere di non amare più Dio; ecco perchè il serpente ha trovato terreno fertile per il suo inganno.
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obbedienza e ragione

Cristo non capiva il senso del suo sacrificio; in quel momento, nel Getsemani, ha rinunciato alla ragione; ha circonciso la mente (la corona di spine ha quel significato) cioè l'intelligenza affidandosi al Padre; così i catecumeni devono obbedire ai catechisti. (io credo che la "circoncisione" della testa fosse un voler amare Dio con tutta la mente e non una rinuncia alla ragione) S.Paolo parla del fatto che la stoltezza e la follia della predicazione sono superiori alla grande sapienza umana; i catechisti con questo discorso ci dicono di annullare la propria ragione per obbedire a loro; (io penso che invece Paolo (e Cristo) sono stati si dei folli, ma per amore; sapevano perfettamente quello che facevano; come un ragazzo innamorato: sa ciò che fa; come una madre che dona la vita per un figlio: è folle? è irrazionale?no! è una follia d'amore.la stoltezza di cui si parla, credo, è nel fatto che è da folli amare fino a dare la propria vita;ma non c'entra nulla con "l'annullare la propria ragione nel senso che mi possono dire quello che vogliono ed io lo faccio senza capire nulla!")

Maria non capì quando l'angelo le fece l'annuncio, ma accettò; (invece quel passo è la sintesi di Fede E Ragione; NON la Fede SENZA la Ragione.)
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i bambini ed il rapporto tra catecumeni e catechisti

Messaggioda alenis » dom dic 23, 2007 5:05 pm

i bambini e l'apertura alla vita;


i catecumeni (come ho detto tempo fa) NON usano contraccettivi che non siano approvati dalla Chiesa Cattolica; ma... mentre la CC almeno consente la paternità responsabile, tra i catecumeni vice il detto "Dio provvede"; effettivamente devo dire che molti ce la fanno ad andare avanti; ma vedo anche molti fratelli in difficoltà che sono distrutti e stanno male perchè sentono molto la precarietà materiale; i catechisti dicono allora che non hanno Fede; perchè Dio nella precarietà ti aiuta (come il Israele nei 40 anni nel deserto). In effetti sono malvisti quelli con pochi figli.


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rapporto catechista - catecumeno

Qua parlerò di alcune delle fondamenta del Cammino.
È nelle direttive del Cammino, tutti i fratelli lo sanno, non c'è possibilità di equivoco, è innegabile: il CN si fonda sull'obbedienza ai Catechisti! Il catecumeno medio è convinto (perché è la stessa struttura del CN ad affermarlo) che Dio parli per bocca dei catechisti quando questi sono riuniti insieme in equipe insieme ad almeno un sacerdote (o presbitero) e vanno a trovare le comunità per vedere come stanno. Il CN afferma che, in questa situazione (cioè quando l'equipe è completa, con sacerdote e si è riuniti presso una comunità) che:

· I catechisti hanno un discernimento di natura divina; lo Spirito Santo ispira loro cosa dire in quel momento al singolo fedele.

· Catechisti e sacerdoti non fanno errori (o comunque molto raramente) anche nella guida spirituale; è quasi infallibilmente vero e/o buono e/o adeguato al fedele, ciò che dicono. Lo Spirito Santo parla bene sempre attraverso di loro e chi non lo capisce bene è perché non ha l'orecchio pronto o il cuore indurito.

· Gli eventuali errori dei catechisti e sacerdoti non rimangono tali; eventuali affermazioni o consigli falsi e cattivi sono trasformati dallo Spirito Santo in modo tale che il fedele li ascolti come veri e buoni.

· Se il catechista ti dà un ordine fuori ogni logica, vuol dire che Dio, anche se neanche lui sa quel che dice, ha un disegno buono sul fedele e sta usando anche quel consiglio cattivo, per saggiare quanto tu ti fidi di lui o per chissà quale divino disegno di provvidenza (e comunque il fedele ci guadagna la vita eterna visto che ha obbedito fino ad annullare la propria ragione).

· gli errori dei catechisti non hanno conseguenze realmente negative, non possono essere per il prossimo occasione di rovina spirituale, scandalo, peccato. Il fedele, anche obbedendo ad un consiglio cattivo, ne trarrà, per ciò stesso, un bene spirituale.

· Il fedele deve obbedire al catechista ciecamente, cioè anche quando le motivazioni di ciò che gli è chiesto sono ignote o contro ragione. Nell'obbedienza bisogna "sacrificare" cioè annullare la propria ragione. Nessuno ha il diritto di accertarsi della liceità di ogni atto che stia per compiere (significherebbe mettere in dubbio il divino discernimento dei catechisti (e quindi di Dio) ed essere tentato dal demonio); o meglio, può disobbedire, è libero; ma se lo fa disobbedisce a Dio.

· Catechisti e sacerdoti hanno una grazia di stato tale da poter conoscere completamente e profondamente l'animo e le intenzioni del fedele a loro affidato. Hanno il discernimento per giudicare la moralità degli atti di qualcuno prima ancora di conoscere adeguatamente intenzioni, oggetti e circostanze di quegli atti.

· Rifiuta Cristo o commette peccato chi non obbedisce al catechista per un motivo che reputa lecito ed è conforme alla Scrittura e al Magistero.

· Il fedele è libero di disobbedire al catechista come è libero di disobbedire a Dio (ecco il libero arbitrio); ma chi disobbedisce al catechista disobbedisce a Dio; chi non segue il consiglio del catechista, non segue il consiglio di Dio (anche nei casi di coscienza, cioè anche dove non ci sia peccato).

· Nell'obbedienza al catechista il fedele è sempre affrancato dalla sua coscienza e dalla sua responsabilità (a meno che non ci sia un peccato esplicito).

· L'interpretazione (o intendimento) esatta della Bibbia ce l'ha l'equipe dei catechisti (in quanto loro sono mandati dal parroco e dal vescovo, quindi da Dio) e quindi se un fedele cita un versetto della Bibbia che sembra contraddire quello che il catechista in quel momento sta dicendo, egli (il fedele) la sta interpretando male perché, in quel preciso contesto, è il catechista ad avere discernimento sul fedele e ad avere la vera interpretazione di quel passo; non il contrario. Anche il demonio può interpretare la Scrittura (in modo perverso ovviamente), ecco perché sono necessari i catechisti: perché loro hanno quella corretta.

· Non è necessaria una particolare preparazione teologica e psicologica (se non quella data dal Cammino stesso) per poter fare il catechista; se è mandato da Dio, egli sarà guidato dallo Spirito Santo che gli suggerirà cosa dire di volta in volta; anche se sugli statuti del Cammino è scritto che comunque egli sarebbe tenuto ad integrare la propria preparazione su altri testi, di fatto, non è obbligatorio.

· Lasciare il Cammino significa lasciare la Chiesa; si è marchiati a fuoco; una volta conosciuta la verità presentata dal Cammino, non si può più tornare indietro (questo è ufficiale in quanto si trova nelle catechesi dell'Iniziazione alla Preghiera) alienandosi nel mondo.

· Se il catechista ha dei seri peccati e non è di esempio alle sue pecorelle, il fedele deve seguire l'ordine scritturale "fate come dicono, non fate come fanno."; il catechista non è tenuto a essere da esempio agli altri; Dio si serve dei peggiori e dei più peccatori per predicare; inoltre, solo chi ha davvero sperimentato seriamente il peccato può sperimentare la misericordia; Dio si serve di angeli (inviati in questo senso) per portare la sua Parola, ma non dice nulla riguardo alle qualità di costoro: non dice che devono essere alti o belli o con la barba o senza. Anzi ci sono due tipi di fede: quella infantile (cioè quella in cui credi più al predicatore che a Dio perché credi che lui sia un santo o chissà che cosa) e quella adulta (cioè sai che il catechista è una persona fragile come te e quindi gli credi non per le sue qualità ma perché è mandato da Dio). Tutte queste direttive valgono solo se i catechisti sono in equipe e con almeno un sacerdote al loro fianco. È vero anche che, spesso, secondo la mia esperienza, questa obbedienza mi ha dato molto; molte volte loro sono stati illuminanti, spesso vedevano dove io non vedevo e sembrava davvero che c'era qualcosa di esterno al loro che li illuminava. Questi sono, in sintesi, alcuni dei cardini fondamentali sui quali poggia il CN; credo che qualunque catecumeno si trovi almeno al Secondo Passaggio, possa tranquillamente confermare la veridicità di ciò che ho detto su come la pensa il cammino.
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emblematici sono questi due esempi:

il primo mi capitò su internet quando chiesi ad un catecumeno :

IO : "ma se il catechista ti dice (o consiglia) di lasciare la ragazza tu che fai?
LUI: "non farmi domande infantili!"
IO : "Ok; è una domanda infantile; ma rispondimi! se tu non la lasci, disobbedisci a Dio?"
LUI: "Beh... se me lo chiede, vuol dire che un disegno c'è."

il secondo quando annunciai a tutta la comunità ed i miei catechisti che mi sarei allontanato per riflettere; forse sarei tornato, ma solo se avessi condiviso questo livello di obbedienza ai catechisti. Il catechista (itinerante) mi disse: "dici bene; non puoi fare il cammino se non hai estrema fiducia in noi;e se il tuo problema non è con noi in particolare, ma con il cammino in quanto struttura, non serve neanche cambiare parrocchia; a volte diamo consigli; ma noi abbiamo visto i frutti dell'obbedienza; e dici che chi disobbedisce a noi, disobbedisce a Dio; è vero; hai ragione."
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aneddoto ricorrente:

c'erano due che volevano diventare frati ed andarono in un convento; il frate superiore disse: "se lo volete diventare dovete obbedire a tutto"; e loro: "ok, cosa dobbiamo fare" e lui :"andate nel campo e piantate le carote a testa in giù"; uno obbedì alla lettera e l'altro invece, pensando che il frate si fosse spiegato male, le pianto dalla parte giusta; alla fine fu preso il primo dei due (quello che le piantò a testa in giù).
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posizione della Chiesa Cattolica

Messaggioda alenis » dom dic 23, 2007 5:06 pm

Il CN in quanto afferma di essere sottomesso all'autorità della Chiesa Cattolica, deve tenerne conto; non può non farlo. Cosa dice la CC riguardo al problema dell'obbedienza? Dove vedere per essere più precisi? Sulla Bibbia stessa? Ma con l'interpretazione (o intendimento) di chi? Se i catechisti affermano di averla loro l'interpretazione? Visto che da qualunque versetto si può tirare fuori di tutto? Dove sta scritta? Ad un ateo o ad un religioso che non usa la Bibbia, dovrei dimostrarglielo che l'interpretazione giusta ce l'ha la CC; lo stesso dicasi per quelle confessioni religiose che si basano su queste stesse Scritture ma che hanno rigettato l'insegnamento della CC; ma un catecumeno è un cattolico già di base! Cioè è uno che deve sottomettersi alla Chiesa Cattolica prima che al Cammino; la CC è superiore come autorità al Cammino perché esso stesso è nato come sottomesso ad essa. Quindi dove è l'interpretazione della Bibbia e di tutta la tradizione della CC? Da un singolo prete o vescovo? Da un singolo teologo? Potrebbero sbagliare; potrebbero, se non sufficientemente preparati, dire cose che la CC non ha mai detto. Dove allora andare a pescare? Dove sta il VERO pensiero della CC? Sulla Bibbia? Ma, come ho detto prima, va interpretata; dove sta la sua interpretazione (o quella che dà la CC)? Sui documenti ufficiali : il Catechismo della Chiesa Cattolica (abbreviato CCC), il Magistero, le Encicliche, e altri che ora non mi vengono in mente. Il CCC è il testo, come dire, di base; gli altri documenti sono più approfonditi, ma non arrivano a contraddire quello che è scritto su questo (una nuova verità, non contraddice un'altra verità, ma si aggiunge ad essa senza sostuirvisi). Ecco cosa dice il CCC a proposito di "questioni di coscienza morale" (il neretto è mio):
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Articolo 6
LA COSCIENZA MORALE

1776 "Nell'intimo della coscienza l'uomo scopre una legge che non è lui a darsi, ma alla quale invece deve obbedire e la cui voce, che lo chiama sempre ad amare e a fare il bene e a fuggire il male, quando occorre, chiaramente parla alle orecchie del cuore. . . L'uomo ha in realtà una legge scritta da Dio dentro al suo cuore. . . La coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell'uomo, dove egli si trova solo con Dio, la cui voce risuona nell'intimità propria" [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 16].


I. Il giudizio della coscienza

1777 Presente nell'intimo della persona, la coscienza morale [Cf Rm 2,14-16 ] le ingiunge, al momento opportuno, di compiere il bene e di evitare il male. Essa giudica anche le scelte concrete, approvando quelle che sono buone, denunciando quelle cattive [Cf Rm 1,32 ]. Attesta l'autorità della verità in riferimento al Bene supremo, di cui la persona umana avverte l'attrattiva ed accoglie i comandi. Quando ascolta la coscienza morale, l'uomo prudente può sentire Dio che parla.


1778 La coscienza morale è un giudizio della ragione mediante il quale la persona umana riconosce la qualità morale di un atto concreto che sta per porre, sta compiendo o ha compiuto. In tutto quello che dice e fa, l'uomo ha il dovere di seguire fedelmente ciò che sa essere giusto e retto. E' attraverso il giudizio della propria coscienza che l'uomo percepisce e riconosce i precetti della legge divina:

La coscienza è una legge del nostro spirito, ma che lo supera, che ci dà degli ordini, che indica responsabilità e dovere, timore e speranza. . . la messaggera di Colui che, nel mondo della natura come in quello della grazia, ci parla velatamente, ci istruisce e ci guida. La coscienza è il primo di tutti i vicari di Cristo [John Henry Newman, Lettera al Duca di Norfolk, 5].

1779 L'importante per ciascuno è di essere sufficientemente presente a se stesso al fine di sentire e seguire la voce della propria coscienza. Tale ricerca di interiorità è quanto mai necessaria per il fatto che la vita spesso ci mette in condizione di sottrarci ad ogni riflessione, esame o introspezione:

Ritorna alla tua coscienza, interrogala. . . Fratelli, rientrate in voi stessi e in tutto ciò che fate, fissate lo sguardo sul Testimone, Dio [Sant'Agostino, In epistulam Johannis ad Parthos tractatus, 8, 9].

1780 La dignità della persona umana implica ed esige la rettitudine della coscienza morale. La coscienza morale comprende la percezione dei principi della moralità [sinderesi"], la loro applicazione nelle circostanze di fatto mediante un discernimento pratico delle ragioni e dei beni e, infine, il giudizio riguardante gli atti concreti che si devono compiere o che sono già stati compiuti. La verità sul bene morale, dichiarata nella legge della ragione, è praticamente e concretamente riconosciuta attraverso il giudizio prudente della coscienza. Si chiama prudente l'uomo le cui scelte sono conformi a tale giudizio.


1781 La coscienza permette di assumere la responsabilità degli atti compiuti. Se l'uomo commette il male, il retto giudizio della coscienza può rimanere in lui il testimone della verità universale del bene e, al tempo stesso, della malizia della sua scelta particolare. La sentenza del giudizio di coscienza resta un pegno di speranza e di misericordia. Attestando la colpa commessa, richiama al perdono da chiedere, al bene da praticare ancora e alla virtù da coltivare incessantemente con la grazia di Dio:

Davanti a lui rassicureremo il nostro cuore qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa ( 1Gv 3,19-20 ).

1782 L'uomo ha il diritto di agire in coscienza e libertà, per prendere personalmente le decisioni morali. L'uomo non deve essere costretto "ad agire contro la sua coscienza. Ma non si deve neppure impedirgli di operare in conformità ad essa, soprattutto in campo religioso" [Conc. Ecum. Vat. II, Dignitatis humanae, 3].
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Cosa si deduce da quanto scritto nel CCC? che la propria coscienza è al di sopra di ogni altra autorità; essa è "il primo vicario di Dio"! non c'è altra autorità (sacerdote, vescovo o catechista o qualunque altra cosa) che tenga; anzi io ho il dovere di seguirla; si parla di "verità sul bene morale, dichiarata dalla legge della ragione". Sinceramente, questo pensiero, non mi sembra compatibile con quello sul quale si basa il Cammino Neocatecumenale.
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mie conclusioni ed estratti da testi "quasi ufficiali&q

Messaggioda alenis » dom dic 23, 2007 5:06 pm

Alla luce di quello che dice il CCC, sono arrivato alla conclusione (credo ovvia e naturale) che:

· Per essere un Cristiano adulto nella Fede e fare la volontà di Dio, non è necessario obbedire ciecamente ad un'equipe di catechisti del Cammino Neocatecumenale (o di qualunque altro ordine religioso).

· Disobbedire ad un catechista non significa disobbedire a Dio.

· La mia coscienza ha un'autorità (solo su di me ovviamente) superiore a quella del catechista (essa è il primo vicario di Dio).

· Che è un dovere seguire la mia coscienza; se la mia coscienza mi dice una cosa ed un catechista e/o sacerdote me ne dice un'altra, io DEVO seguire (dove non ci sia peccato ovviamente) la mia coscienza (e quindi, la mia, non è una presa di comodo giusto per non obbedire al catechista).

Se è vero che devo seguire la coscienza, ne consegue che:

· Catechisti e sacerdoti possono fare errori anche nella guida spirituale, non è infallibilmente vero e/o buono e/o adeguato al fedele, ciò che dicono. Lo Spirito Santo parla bene sempre, ma non è vero che gli uomini lo ascoltano bene sempre.

· Gli errori sono e rimangono tali, affermazioni o consigli falsi e cattivi non sono trasformati dallo Spirito Santo in modo tale che il fedele li ascolti come veri e buoni.

· Gli errori hanno conseguenze realmente negative, possono essere per il prossimo occasione di rovina spirituale, scandalo, peccato. Non è vero che il fedele obbedendo ad un consiglio cattivo ne trarrà, per ciò stesso, un bene spirituale.

· Non è vero che il fedele deve obbedire al catechista ciecamente, cioè anche quando le motivazioni di ciò che gli è chiesto sono ignote o contro ragione. Non è vero che nell'obbedienza bisogna "sacrificare" cioè annullare la propria ragione. Al contrario ciascuno ha il diritto e dovere di accertarsi della liceità di ogni atto che stia per compiere, prima di ogni azione è bene riflettere.

· Catechisti e sacerdoti ordinariamente non hanno una grazia di stato tale da poter conoscere completamente e profondamente l'animo e le intenzioni del fedele a loro affidato. Né hanno il discernimento per giudicare la moralità degli atti di qualcuno prima ancora di conoscere adeguatamente intenzioni, oggetti e circostanze di quegli atti.

· Non è vero che rifiuta Cristo o commette peccato chi non obbedisce al catechista per un motivo che reputa lecito ed è conforme alla Scrittura e al Magistero.

· Non è vero che nell'obbedienza al catechista il fedele sia affrancato dalla sua coscienza e dalla sua responsabilità. La coscienza è il primo di tutti i vicari di Cristo. Ogni atto voluto direttamente è da imputarsi a chi lo compie.

· Non è necessariamente vero che chi lascia il Cammino, lascia la Chiesa Cattolica!

· Non è necessariamente vero che chi lascia il Cammino è un ingannato dal demonio!
Un'altra cosa; sarà anche vero che esistono degli ordini religiosi dove vige il voto di obbedienza e quindi il Cammino potrebbe rientrarvi; vi sono però delle cose da considerare:

· In quegli ordini è scritto chiaramente che c'è quel tipo di pastorale e spiritualità; la CC lo sa e li ha approvati; ma nel Cammino ancora non è stata approvata questa "particolarità".

· In quegli ordini, c'è un voto di obbedienza che si fa; mi dite quando mai nel Cammino c'è stata questa cosa?
Ora, se io penso tutto questo (che sia vero o no), mi dite perché dovrei tornare in Cammino?
E' ovvio che, se ti permette di avvicinarti a Dio, credo sia meglio starci comunque; ma non io; si vive una realtà molto profonda, verissimo. Ma non è giusto dirmi che se esco è perchè non accetto la verità!
ora voi potete dirmi che non il cammino non dice questo? che mi sono inventato tutto?

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leggete qua: è un estratto da uno dei libri delle catechesi delle tappe
(di cui parlerò dopo) di Kiko :

tratta dalla tappa del primo passaggio (o meglio: "Orientamenti alle équipes di catechisti per la convivenza della rinnovazione del primo scrutinio battesimale" 1972 (1986)):

Se tu parli con me e mi chiami buono, io ti dico che soltanto Dio è buono; pertanto attento, perchè colui che risponderà alla tua domanda è Dio. Se riconosci in me Dio io risponderò alla tua domanda. Quello che Gesù Cristo fa per prima cosa è mettere quest'uomo di fronte a Dio. Ancora di più: se voi non riconoscete in noi catechisti Gesù Cristo, Dio, questo che siamo facendo qui è un teatrino"

tratta dalla tappa dello shemà (o meglio: "Orientamenti alle équipes di catechisti per lo Shemà,1974"):

" ...Fratello mio, tu puoi tornare indietro: però attento! Attenti fratelli, perchè Dio vi ha inviato dei catechisti concreti, che hanno detto che hanno visto Gesù Cristo."
"C'è molta gente a cui dà fastidio andare in comunità, ma non la possono lasciare perchè la Parola gli ha scoperto la verità e la realtà del mondo e ormai non si possono più alienare perchè... dove andrebbero? Se il sale perde il suo sapore ormai non serve a niente altro se non essere calpestato dagli uomini. Diventerai un uomo disgraziato, non servirai a niente, perchè se fossi come uno di quelli che non hanno conosciuto il catecumenato e non sanno nulla, allora ti alieneresti con la TV o diventeresti socio della Roma e te ne andresti con grande illusione a vederla giocare ogni domenica. Ma sei stato marchiato a fuoco e questo non te lo può togliere nessuno"

tratta dalla tappa dell'iniziazione alla preghiera (o meglio: "Orientamenti alle équipes di catechisti per la iniziazione alla preghiera", 1981 :

"se andate via il Sangue di Gesù Cristo per la nostra testimonianza ricadrà su di voi"
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questi sono estratti dai libri di catechesi (o di orientamenti alle equipè) di Kiko e Carmen; potete comprendere perchè non sono ancora stati approvati e perchè devono essere corretti; in cammino mi dicevano semplicemente che la Chiesa Cattolica voleva solo correggere qualche "piccola imperfezione" e aggiungere qualche riferimento al CCC (Catechismo della Chiesa Cattolica); ora non ne sono più tanto sicuro.

c'è poi un altro problema: "ma questi sono davvero la voce ufficiale del cammino?"
uno potrebbe dire si! Kiko dice: "no! sono registrazioni trascritte; non c'è nulla di firmato!"; in cammino poi si dice che è lo spirito che parla; quindi una catechesi, non è una lezione di teologia, ma una parola che si fa carne; non c'è uno schema; sta di fatto però che sono questi i testi a cui fanno riferimento tutti i catechisti del cammino e che sono legge.

come la penso io? lo so che il cristiano una volta conosciuta la verità, se la rinnega in coscienza si condanna; cioè fa consapevolmente una cosa che sa essere sbagliata; il problema invece è che NON è vero che chi lascia il cammino, necessariamente si oppone alla volontà di Dio e si condanna; che ne sa il cammino se non ci sono cammini migliori di lui?

nei prossimi post parlerò delle singole tappe (anche se i catecumeni non gradiranno
anche solo per il fatto che non vorranno sapere quali sono le tappe successive alla loro attuale che affronteranno).
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orari e coppie ... miste

Messaggioda alenis » dom dic 23, 2007 5:07 pm

prima di passare alle tappe, solo un altro paio di cose:

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gli orari

i catecumeni sono famosi per essere ritardatari; se si dà un orario, spessissimo capita che si comincia con ritardo; di solito di mezzora negli incontri normali; anche di un'ora in quelli regionali; si finisce spesso anche tardi.
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se il tuo partner non è in comunità (anche se è cattolico)

esistono catecumeni che hanno il partner che non lo è; queste unioni sono spesso scoraggiate; questo perchè, ovviamente, (e quando vedrete le tappe ve ne renderete conto meglio) ci sono seri problemi; c'è questa tendenza però: mentre nei Testimoni di Geova è scoraggiato fidanzarsi con uno che non lo è, tra i catecumeni funziona invece così :"se vuoi ti metti; ma se poi lui/lei non entra, lo/la lasci". Il problema rimane anche se il partner è cattolico.
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mi ricordo una cosa che capitò ad un mio amico catecumeno ed alla sua ragazza; lui stava con lei; erano innamorati; stavano bene; lei non era religiosa; decise comunque di avvicinarsi ai catecumeni per amore a lui e per conoscerli; lei però più li conosceva, più si rendeva conto che non poteva condividere i loro valori (nonostante stiamo parlando di comunità giovanissime che ancora non hanno affrontato nessuna tappa); andava spesso a fare da baby sitter (gratis) ai figli dei catecumeni (nella parrocchia, durante, le celebrazioni, i catecumeni con bambini piccoli che non sapevano dove lasciarli, li portavano con sè e li affidavano a delle baby sitter che li tenevano in una sala a fianco a quella delle celebrazioni); lei però non entrava in comunità; allora i catecumeni le dicevano: "tu non ami il tuo ragazzo, se no entreresti in comunità"; io rimasi esterefatto; lo dissi ad una mia catechista :"ma come è possibile che le abbiano detto questo? non è giusto! il fatto che lei non ci entri non vuol dire che lei non lo ami!anzi! è onesta!", lei mi rispose: "caro fratello, se tu incontri una ragazza di fuori lasci il cammino!" come andò a finire? si lasciarono; forse fu la cosa migliore, non lo so.
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mi ricordo una cosa che sentì ad un pellegrinaggio; era un vice-rettore di un Redemptoris Mater e disse:

"noi non è che siamo fanatici che ti diciamo che non ti devi mettere con un pagano; ma poi però sono fatti tuoi se ti metti con un paganaccio!"
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in effetti, però, devo ammettere che delle unioni ... "miste" creano molti problemi: immaginate un marito catecumeno e la moglie no (o viceversa) che parlano del problema dei contraccettivi! (conosco molte catecumene col marito che non lo è; e ci sono problemi serissimi a riguardo)
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le tappe - prima parte

Messaggioda alenis » dom dic 23, 2007 5:08 pm

ora molti catecumeni potrebbero rimproverarmi di descrivere le tappe del cammino neocatecumenale per questi motivi:

- segretezza e riservatezza

- solo chi c'è dentro può capire


Ho riflettuto molto su questo; ma poi mi sono detto che su internet ci sono molti siti che ne parlano, anche magari stravolgendo quello che di buono c'è; dato che allora "le tappe segrete del cammino", sono diventate un pò, il segreto di pulcinella, tanto vale parlarne in modo ordinato e sistematico. ricorderete che il cammino era diviso in 3 grossi "moduli":

A) precatecumenato (tempo dell'umiltà; per vincere il mondo)

B) catecumenato (tempo della semplicità; per vincere la carne)

C) lode (per vincere il Demonio)


tappe interne al precatecumenato :

--Primo passaggio (o primo scrutinio)

--Shemà

--Secondo passaggio (o secondo scrutinio; segna l'entrata nel catecumenato)

tappe interne al catecumenato

--Iniziazione alla Preghiera

--Tradizio

--Retradizio

--Redditio (o Professione di Fede)

--Primo Padre Nostro

--Secondo Padre Nostro (o tappa di Loreto o di Maria)

--Terzo Padre Nostro (segna l'entrata nel tempo della lode)

tappe interne alla lode

non le conosco bene; ma sono tre tappe anche qui, alla fine
delle quali si rinnovano le promesse battesimali;

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alla fine della maggior parte di queste tappe, ci sono dei riti; in realtà sono le parti del rito del battesimo; in ogni tappa c'è come un avanzare, come un rinnovare a poco a poco tutte le promesse battesimali fino alla tappa finale. Alla fine di ogni tappa, vengono consegnati anche altri canti nuovi; infatti ci sono dei canti che si possono cantare solo se si è in una determinata tappa.
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premetto che le descriverò per COME le ho vissute io.

PRIMO PASSAGGIO

è una convivenza che parte dal Giovedì sera; si fa mediamente dopo i primi due anni di cammino (a discrezione dei catechisti); cioè quando in comunità ci sono dissapori e liti; cioè quando non ci sono più le ipocrisie di mezzo e ci si rende conto un po' dei propri peccati. di cosa si parla? di queste cose:

1) l'accettazione della propria croce; Dio ha permesso quella croce nella tua vita perchè tu ti salvassi; se ti appoggi in Dio essa diventa gloriosa e tu ti salvi! è Cristo che la porta per te! tutti potranno vedere che puoi essere felice nonostante la Croce!Bisogna essere illuminati sulla propria Croce; tutti ne hanno una; se dici di non averla sei ingannato. Verso la fine della convivenza, ogni fratello va al centro della sala ed è chiamato a dire la propria Croce davanti all'assemblea (cmq già dopo due anni, i fratelli si conoscono abbastanza quindi non è qualcosa di esclatante). quel rito ci unì molto di più perchè vedemmo le fragilità dei nostri fratelli.


2) odiare il padre, la madre, la propria vita e tutto il resto per Dio; ma in che senso? nel senso di "come li avresti voluti tu"; cioè devo per esempio odiare il padre che eventualmente avrei voluto ed amare quello che ho ora!

3) vendere i propri beni; c'è la parabola del giovane ricco; devi trovare una cosa a cui sei affezionatissimo o a cui tieni tanto, venderla e dare il ricavato ai poveri; tutto questo nel segreto; nessuno deve sapere cosa hai venduto se no perdi la ricompensa. deve essere una cosa nella quale ai messo il tuo cuore; dal primo passaggio si apre una porta che si chiuderà nel secondo; raccogli olio (c'è anche la parabola delle vergini astute e stolte)!
se lo fai avrai il centuplo di ciò che venderai! viene chiesto ad ogni fratello se sarebbe disposto a dare tutto!

4) rito del libro della Vita; viene data una grande Bibbia (Bibbione) sul quale i fratelli scrivono il proprio nome di Battesimo.

alla fine della convivenza si rieleggono i responsabili e i corresponsabili; e se la comunità è la prima in quella parrocchia, essi diventano catechisti (le altre comunità dovranno attendere il secondo passaggio); vengono eletti anche i lettori e gli ostiari (gli ostiari non è che vengono eletti; chi vuole si alza e lo diventa); esce fuori anche il capocantore.

la celebrazione del martedì cambia; si portano i "temi" preparazioni molto lunghe e approfondite sui temi biblici; si parte dall'esodo per arrivare al concilio. inoltre non c'è un solo incontro che lo esaurisce; ce ne sono ben 4; di cui alcuni
sono domestici (cioè a casa di fratelli); questa preparazione non cambia fino al secondo passaggio.
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Shemà (si fa mediamente un anno dopo la tappa precedente)

è una convivenza che parte dal venerdì e riprende i temi del primo passaggio; ma si sofferma sulla vendita dei beni; bisogna sconfiggere il mondo e i 7 peccati capitali; da quale si parte? l'avarizia. da dove si vede se credi o no? dai soldi; non puoi servire a Dio e a Mammona. Vuoi arrivare ad amare il nemico? come farai se hai già problemi a dare soldi? vendi tutti i tuoi beni! e dalli tutti se no ti condanni! si usa a questo proposito un racconto biblico in cui uno disse che avrebbe dato tutti i suoi beni ma poi ne diede solo una parte e allora morì insieme alla moglie (non ricordo il passo); alla fine della convivenza; oltre alla colletta per pagare l'albergo, ce ne è una straordinaria solo per l'evangelizzazione. Là i fratelli vengono invitati a dare quello che hanno in quel momento, ma sempre nel segreto (sono usciti spesso, oggetti preziosi, macchine, ecc).

ecco degli estratti dal direttorio catechetico di questa tappa:

"... Cominciamo a provarci con i bene, perchè provarsi con l'affetto per tua moglie, figli, ecc., è un po' più difficile"

"La Parola dice che chi dà una casa, una macchina, ecc. a causa del Vangelo, avrà cento in case, macchine, o quello che sia. Qui, ora, in questa vita. E' un commercio al cento per uno, qui. Non lo credi perchè mai hai fatto la prova. E' un commercio al cento per uno, qui. Non lo credi perchè mai hai fatto la prova, perchè mai hai dato nemmeno uno, O forse credi che dare a un povero vecchio cento lire a un povero vecchio significa provarsi?"


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Secondo Passaggio

Secondo Passaggio (un anno dopo mediamente; e spesso si ripete più volte perchè i catecumeni non lo passano subito; si parla infatti di "secondo passaggio aperto" quando uno lo ha provato ma non superato); oltre alla vendita dei beni si sviluppa molto
il passo del Vangelo in cui Cristo è tentato nel deserto; ricordate le 3 tentazioni? quella in cui il demonio chiede a Cristo :

1) perchè non chiedi a queste pietre di diventare pane?

2) perchè non ti getti dalla sommità del tempio così un angelo ti prende al volo e tutti ti credano il figlio di Dio?

3) perchè non ti prostri a me? io darò l'intero mondo.


breve spiegazione delle tre tentazioni:

queste sono le tentazioni che ogni uomo ha tutti i giorni:

1) è quella del pane; quella sulla precarietà materiale ed economica; il cristiano combatte sempre con questa tentazione; l'uomo difficilmente accetta la precarietà economica

2) è quella sulla storia; cioè: se sei figlio di Dio perchè devi soffrire? perchè hai quella malattia? perchè hai quel matrimonio distrutto? perchè hai una determinata situazione che ti distrugge?

3) è quella sugli idoli; cioè ogni uomo ha le sue schiavitù e/o abitudini di cui non può fare a meno; possono essere il sesso, il denaro, la squadra di calcio, i videogiochi, gli affetti, ecc.

(ricordo che, nel cammino, si dice che un uomo si può alienare tanto nella famiglia da idolatrarla al punto da metterla prima di Dio facendo nascere affettività malate.)

la convivenza parte dal venerdì; dopo ci sono degli incontri in cui i catechisti scrutano i catecumeni uno per uno per vedere a che punto sono. Infatti essi dovranno rispondere ad un questionario predefinito; il questionario viene dato durante la convivenza; a casa poi, ognuno per conto proprio, i catecumeni si scriveranno le risposte; poi, durante gli scrutini, risponderanno leggendo ciò che avranno scritto; da quelle risposte i catechisti decideranno cosa fare e come indirizzare il catecumeno. In questo periodo sono consigliati digiuni (digiuno non solo inteso da cibo; ma anche digiuno da fare cose che ci piacciono; per es: non vedere un programma che ti piace alla televisione, o dal fumo, ecc.), elemosine e preghiere.

il questionario (c'è sui link che ho segnalato nel thread parallelo a questo) chiede più o meno questo

1) prima di entrare in cammino dove mettevi le tue sicurezze? cosa è cambiato durante questi anni? ora dove le metti? dì fatti concreti

2) prima di entrare in cammino cosa non accettavi della tua vita? cosa è cambiato durante questi anni? ora cosa non accetti? dì fatti concreti

3) prima di entrare in cammino di quali idoli eri schiavo? cosa è cambiato durante il cammino? ora di quali sei schiavo? rispondi concretamente


come avviene? il catecumeno da scrutare si mette seduto al centro della sala, di fronte ai catechisti, l'assemblea alle spalle e il crocifisso a fianco.


escono fatti privatissimi; non si pretende dal catecumeno che non sia schiavo di nulla; siamo nella tappa che sta appena facendo entrare al catecumenato; non siamo alla fine del cammino. Si pretende però che il catecumeno in questione abbia fatto luce dentro di sè, sul proprio stato interiore. Spesso escono fatti familiari, rancori sotterrati da chissà quanto tempo; i catechisti quindi indirizzano questo catecumeno; lo spingono a riconciliarsi con la storia cioè a chiedere perdono ai propri nemici; spesso esce fuori che i primi nemici sono i genitori o il coniuge; il perdono è fondamentale; se non perdono, penso in fondo, che Dio ha sbagliato a darmi quel padre o quella madre e quindi ce l'ho con Dio. E' importante riconciliarsi col proprio padre perchè è figura dell'autorità e quindi di Dio; se non chiedi perdono a tuo padre avrai sempre problemi ad accettare ogni forma di autorità e quindi ad obbedire a Dio e quindi ai catechisti. I catechisti in questi momenti parlano per bocca di Dio (come negli scrutini successivi). Inoltre c'è un altra cosa: capita a volte che ci sia un catecumeno che sembri davvero essere santo, che non abbia nulla che non vada; capita allora che i catechisti dicano:

----------------------esempio di estratto da un ipotetico scrutinio-----------

"non è possibile! se tu fossi davvero santo non dovresti essere qua! a questa tappa! vuol dire allora che ti stai ingannando tu! devi scrutare bene dentro te stesso perchè sicuramente hai qualcosa che non va. Ti invitiamo a digiunare, pregare e fare elemosina per fare luce su te stesso perchè di sicuro dei rancori nascosti ce li hai; questo vuol dire che sei ancora più ingannato degli altri; almeno loro li vedono i propri peccati; tu invece forse ti ostini a non volerli vedere; magari sei uno di quelli che ha sempre fatto tutto bene, sempre puntuale, ammonizioni perfette, sempre presente a tutte le celebrazioni! questo ti fa credere di essere migliore di altri e non ti rendi conto della tua superbia; guarda, i fratelli non hanno nulla da ridire su di te; ancora non hai tolto la tua maschera di ipocrisia; tutti hanno qualcosa da ridire su qualcuno: anche sui santi che hanno subito persecuzioni anche dai propri stessi fratelli! forse tu fai le cose solo per essere amato e accettato dagli altri! quindi tu NON sopporti di essere rifiutato! ecco! deve essere questo! se qualcuno di rimprovera, tu non lo sopporti! in fondo giudichi gli altri; mica li ami! caro fratello sei proprio ingannato; non so se puoi passare alla tappa successiva."
------------------------------fine esempio--------------------------------------

il tono degli scrutini è questo; ammetto pure che il catechista potesse aver ragione; ma se invece non ce l'aveva?

seguono poi domande al resto dei fratelli riguardo al catecumeno; si chiede se ha fatto il cammino, se è davvero cambiato; poi si chiede a lui se sarebbe disposto ad andare con una comunità più giovane.

finiti gli scrutini, i catechisti decidono se fare o meno il rito; se si decide di farlo, i catecumeni sono chiamati a fare nel rito di rinuncia al demonio, una rinuncia ad un bene serio; la porta del secondo passaggio si chiude! bisogna affrettarsi! al rito cosa si fa? varie cose, tra le quali il mettere una cesta al centro della sala (noi ne mettemmo una di vimini) nella quale ogni catecumeno, uno alla volta, getta (impachettato perchè nessuno deve sapere a cosa a rinunciato) il bene impacchettato; questo diventa simbolo della libertà dagli idoli: è la rinuncia al mondo. Spesso è uscito fuori che catecumeni avevano dato via macchine, ville, ecc. Il ricavato va in parte al vescovo della Diocesi; altra, mi pare, all'evangelizzazione ed ai poveri della parrocchia. Dopo il rito, si festeggia e si va tutti al ristorante a fare Agape; data l'occasione deve essere un bel ristorante quindi, dato che ormai c'è la libertà dai soldi, deve essere proprio una cosa di lusso; io mi ricordo di come dei catecumeni più anziani ci rimproveravano per non aver scelto un bel ristorante; ci dicevano :"non credo che eravate pronti a questo passaggio; avete scelto un ristorantino così giusto per; noi invece andammo ad uno dove addirittura c'erano le aragoste ancora vive!"

cmq, in quasi ogni tappa dove c'è un rito finale c'è un'agape al ristorante.

ecco degli estratti dal direttorio catechetico di questa tappa:

"Mi ricordo che noi abbiamo avuto in comunità con noi un uomo molto ricco che non è passato ad uno scrutinio perchè incapace di vendere i propri beni: però faceva molta elemosina, aveva molti miliardi, è un industriale. L'abbiamo lasciato persino tre anni nel secondo scrutinio perchè incapace di vendere i propri beni; dopo tre anni gli abbiamo detto: non puoi continuare, adesso è andato all'Opus Dei, un'organizzazione religiosa composta di laici che pretendono di conquistare i posti nella società"

"Pensa un segno in denaro che manifesti (esprima, concretizzi) che sei disposto a fare questo"

"Se in un paese corre voce che per entrare in questa comunità bisogna vendere i beni, nessuno viene più alle catechesi"

"I parroci e i responsabili fanno l'inventario del raccolto redigendolo e firmandolo congiuntamente. Questo si deve fare con moltissima serietà e assoluto segreto, specificando nell'atto ciò che si è raccolto"
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le tappe - seconda parte

Messaggioda alenis » dom dic 23, 2007 5:09 pm

tutto quello che esce dagli scrutini NON deve essere USCIRE da quelle mura! chi lo fa distrugge la Chiesa; neanche i parenti più stretti devono sapere ciò che si è detto! neanche dovrebbero parlarne i fratelli tra loro!

dopo il secondo passaggio si rifanno le votazioni per i responsabili, i catechisti, ecc. cambia la preparazione del martedì: si studiano i "profeti". inoltre esce fuori un'altra cosa: si paga la DECIMA; cosa è?



ogni mese, nel segreto, ogni catecumeno deve versare la decima parte del proprio reddito in una busta al responsabile; di solito lo si fa durante l'ultima celebrazione del mese: il responsabile, alla fine di essa, mette la busta al centro della sala e chi vuole mette i soldi; il ricavato va in parte alla parrocchia, in parte all'evangelizzazione, in parte ai propri fratelli della comunità che ne hanno bisogno. Il responsabile si curerà di decidere a chi darli e a chi no. Dopo c'è la seguente tappa:


--------------------------------------------
INIZIAZIONE ALLA PREGHIERA (si fa, di solito, qualche mese dopo il secondo passaggio)


solita convivenza che parte dal venerdì; dopo vi sono degli incontri con i catechisti, ma sono solo delle catechesi; viene spiegata l'importanza della preghiera e delle condizioni necessarie affinchè Dio ti ascolti. Alla fine degli incontri si fa il classico rito finale con relativa agape al ristorante; in questa tappa viene consegnato il Salterio; Viene consigliata la lettura del libro "preghiere di un pellegrino russo" (molto bello). Il passo del Vangelo usato è quello della donna alla quale Cristo chiede di prenderle dell'acqua; quel passo termina con il fatto che è Cristo l'acqua che disseta eternamente; il catecumeno come può attingere eternamente a questa acqua? con la preghiera.

-------------------Salterio-----------------
sono 4 volumi nei quali ci sono le preghiere per tutto l'anno e per ogni ora del giorno; è della Chiesa Cattolica. Vi sono letture tratte dalla Bibbia e da altri libri della Chiesa Cattolica; vi sono anche salmi; sono tutte organizzate in modo che ogni giorno e in particolari ore della giornata vi siano gli opportuni esercizi spirituali. ci sono infatti: l'ufficio delle letture, le lodi mattutine, l'ora media, i Vespri e la
Compieta (mi pare di non aver dimenticato nulla)
-----------------Fine Salterio----------------

perchè la preghiera? perchè dopo il secondo passaggio si entra nel catecumenato vero e proprio; si lotta comincia a lottare contro il demonio seriamente. Serve un'arma: la preghiera.

il catecumeno quindi inizia ad usare il salterio per fare tutti i giorni le lodi mattutine (magari con i figli; già dal primo passaggio si facevano, ma solo alla domenica); solo le lodi mattutine però (cioè le preghiere delle altre ore della giornata ancora no) perchè questa tappa è SOLO un' "iniziazione" alla preghiera. Dopo, nelle tappe successive, si capirà cosa è davvero la preghiera.
--------------------------------------------------------------
la tappa successiva è la TRADITIO; cioè la consegna della Chiesa della sua Tradizione;

a questo punto il catecumeno dovrebbe capire il perchè della sofferenza della propria vita; il perchè era cieco ed ora invece ci vede; su cosa era cieco? sull'amore di Dio; la vera cecità è il NON vedere l'amore di Dio nella propria vita. La tappa inizia con la solita convivenza dal venerdì, continua con scrutini successivi e termina (se si passa la tappa) con il rito e l'Agape al ristorante (con la differenza stavolta che vengono invitati anche i fratelli di comunità dei catechisti). Il Vangelo usato è quello in cui si parla del cieco nato; quello che crede che normalmente la sua vita sia quella; poi i discepoli lo vedono e chiedono a Gesù il perchè della sua cecità; chiedono se è a causa del peccato; Cristo risponde :"perchè si manifesti la gloria di Dio", prende del fango, ci sputa sopra e lo butta sugli occhi del cieco; questo se li lava e ci vede. Quale è il senso? che Dio vede che sei cieco e ti butta del fango sugli occhi per umiliarti e poi tu ti lavi e ci vedi; quindi o catecumeno :"quale è il fango negli occhi nella tua vita? ora ci vedi? vedi l'amore di Dio nonostante ti vada tutto male? dove lo vedi? dì fatti concreti"

se si fa il rito accadono queste cose:

- si cambia tipo di preparazione del martedì; si preparano gli articoli del Credo Cattolico; si utilizzano Bibbia e Catechismo della Chiesa Cattolica; sono consigliati testi come Credere e le Catechesi di S.Cirillo.

- i catecumeni non sposati e le coppie si dividono in gruppi di 2 persone (tutti e 2 maschi o tutte e 2 femmine) e vanno di casa in casa lungo il territorio della propria parrocchia ad annunciare l'amore di Dio (io feci i salti mortali per non far sapere nulla a casa visto che i fratelli più giovani non devono sapere nulla delle tappe successive); questo lo fanno per un pomeriggio alla settimana per 2 anni.

- i catecumeni sposati che invece hanno il coniuge che non è in cammino, non vanno più in comunità per questi due anni (ma il coniuge non deve sapere perchè) per fare "evangelizzazione domestica"; vanno solo agli incontri dei catechisti e alle convivenze regionali; sono chiamati però ad andare tutti i giorni a messa.

- viene consegnata una piccola croce bagnata nell'argento ad ogni catecumeno

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dopo un anno dalla Traditio c'è la

RETRADITIO

è una convivenza che parte dal venerdì sera che collega la Traditio e la Redditio; niente di di più; si fa un anno dopo la Traditio

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dopo un anno ancora c'è la REDDITIO

è la restituzione del Credo alla Chiesa Cattolica (tanti talenti mi ha dato, tanti ne restituisco); c'è ancora la solita convivenza di 2 giorni con i relativi scrutini successivi; se la comunità fa il rito, cosa accade? che tutti i catecumeni, uno per uno, in parrocchia, di fronte a tutti i parrocchiani (non solo i catecumeni) professano la loro fede e dicono i loro fatti concreti della loro vita per i quali credono in Dio Padre; fatto questo recitano il Credo. Questa ancora non è la fede adulta; è la stessa fede che Pietro ebbe quando disse a Gesù :"tu sei il Figlio del Dio Vivente!"; cioè là Pietro credeva davvero, ma non aveva Fede adulta ancora; infatti poco tempo dopo lo rinnegò tre volte. Ai catecumeni viene consegnata una palma molto grande da tenere sempre all'ingresso della propria abitazione; ogni anno (nella Domenica delle Palme) verrà cambiata con una nuova.
Si smette di andare per le case e i catecumeni in missione familiare tornano in comunità.
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le tappe - terza e ultima parte e conclusioni

Messaggioda alenis » dom dic 23, 2007 5:10 pm

la palma della Redditio è all'ingresso della casa, ma all'esterno in modo che chi passa, la vede. Subito questa tappa, i catecumeni sono chiamati ad operare in parrocchia; fino ad allora non vi era l'obbligo di farlo; anzi era sconsigliato perchè prima erano piccoli e deboli e potevano essere assorbiti o sovraccaricati (già il cammino è duro; aggiungere altro sarebbe troppo all'inizio) dalle altre attività parrocchiali; ora invece sono ormai abbastanza forti; quindi, secondo la disponibilità del parroco investono i vari ruoli parrocchiali quali:

- catechismo per bambini

- corsi prematrimoniali

- gruppo escatologico

- gruppo di preghiera

- catechesi per adulti (vabbè, c'era già)

- corso battezzandi

- Ministro straordinario Eucarestia

- assistenza malati

- assistenza malati in ospedale

- corso nubendi

credo di non essermi scordato nulla.

dopo alcuni mesi si passa alla tappa del:
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PRIMO PADRE NOSTRO

è solo una convivenza che parte dal venerdì; nella tappa precedente di studiavano gli articoli del Credo (quello che dice Credo in Dio Padre Onnipotente, Creatore del ... ecc.). Ora, dopo questa convivenza, si cominciano a studiare le petizioni della preghiera del Padre Nostro. Quali sono i cardini di questa convivenza? questi:

- ormai su di noi (almeno così dovrebbe essere) non dovrebbero fare più tanto effetto le tentazioni del mondo (soldi) e della carne (sesso); ora arriva il serio combattimento col demonio; si sta per entrare nel tempo della Lode ma anche nella lotta vera e propria.

- si utilizza il passo del Vangelo in cui Gesù dice ai farisei :"chi è vostro padre? se vostro padre fosse Abramo fareste le sue opere; invece cercate di uccidermi; voi avete per padre il demonio"; questo passo è rivolto ai catecumeni; si! come è possibile? fino ad ora, dopo tutte queste tappe, io ho per padre il demonio? dopo la professione di fede della Redditio? ma anche il demonio può fare la professione di fede; lui crede in Dio; può fare la miglior professione di fede di tutti perchè era Lucifero (in latino Luci Fers cioè porta la luce; cioè era colui che portava la luce di Dio)! chi ha visto meglio di lui Dio? Tanto è vero che chi ha dei giudizi nei confronti dei catechisti, anche se è il più preparato di tutti, NON può fare la Redditio (ma è ovvio: se il cammino si fonda sull'obbedienza ai catechisti!).

da dopo la convivenza, si passa allo stadio di preghiera successivo; anni prima era stata fatta una "iniziazione" alla preghiera; ora si passa alla vera preghiera: quella del Padre Nostro. Ora non si è più chiamati a fare solo le lodi mattutine insieme all'ufficio delle letture (ricorda il Salterio), ma anche quelle dell'ora media e dei Vespri. Esce fuori la figura del Garante (già descritta in precedenza).
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dopo un anno circa c'è il:

SECONDO PADRE NOSTRO (o tappa di Maria o di Loreto)

come un bambino troppo piccolo ancora non è coscente di avere una madre, così è un catecumeno che è stato dentro la Chiesa per anni; ora è abbastanza grande per poter vederla e rendersi conto di lei: Maria, la Madonna! questa tappa è in realtà un pellegrinaggio che si fa a Loreto e poi a Roma; a Loreto si vede la casa di Maria e viene consegnato il Rosario. Si fa celebra nella Sala Azzurra (sala dei catecumeni molto famosa) di Porto S.Giorgio (nelle Marche) e vengono consegnate delle icone disegnate da Kiko a tutta la comunità (anche al Primo Passaggio si consegno un'icona disegnata da Kiko : quella della Madonna).

dopo il Pellegrinaggio (molto ricco e bello devo dire) i catecumeni interrompono la preparazione delle petizioni del Padre Nostro ed iniziano quelle su Maria (intervengono quindi dei testi più specifici come il Magistero per es.); una volta finite, riprendono quelle sul Padre Nostro.

oltre alle preghiere di prima, ora, tutti i giorni, di pomeriggio, il catecumeno dovrà anche recitare il Rosario.
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dopo un altro anno circa c'è il

TERZO PADRE NOSTRO

solita convivenza con incontri e scrutini successivi; ci sono molte catechesi che spiegano nello specifico le petizioni sul Padre Nostro e gli scrutini; per poter superare la tappa stavolta sono necessari segni seri di conversione; capita stranamente che, in questo periodo, più che mai, tutti i catecumeni abbiano dei nemici seri (esterni alla comunità di solito); ricordo che una sorella fu minacciata da una vicina che diede 27 coltellate alla sua porta di casa; questa sorella non la denunciò ma cerco di riconciliarsi con lei e vi riuscì (anche se i familiari, che non erano in cammino, erano giustamente preoccupatissimi). alla fine ci sarà un rito presieduto dal vescovo nel quale si chiederà a tutti i catecumeni se ci sono giudizi verso fratelli o catechisti; se no, non si passa alla tappa successiva; ci saranno anche i garanti che aiuteranno i catechisti a vedere se i catecumeni sono o no sinceri.
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LE ULTIME TAPPE

so poco su di esse; so che nelle preparazioni si preparano le petizioni sulle Beatitudini (beati i poveri in spirito, ... ecc.); è la stessa lettura che si diede alla convivenza iniziale: quella subito dopo la fine delle catechesi iniziali, poco prima della nascita della comunità; allora, in quella catechesi, si disse che realizzare nella propria vita quel sermone era umanamente impossibile; solo con l'aiuto di Dio poteva realizzarsi. Ecco: è ora che si realizzi! C'è poi un ultimo scrutinio: il più duro di tutti!


quando il cammino finisce i catecumeni vengono battezzati; durante la Veglia Pasquale portano le vesti bianche; e poi fanno un pellegrinaggio in Israele; ora presso la Domus Galileae (costruzione ideata da Kiko). La comunità continua ad esserci (prima ci si aspettava che alla fine del cammino si sciogliesse, invece ora no.). Comunque ora, non sono più neocatecumeni, ma cristiani adulti nella fede, almeno sulla carta; infatti gli stessi catecumeni dicono che la Fede la possono perdere (un po' come uno che fa arti marziali e non si allena più); oppure che qualcuno, riuscendo ad ingannare i catechisti e se stesso, è arrivato lo stesso al battesimo finale (come uno che si è preso la laurea copiando in tutti gli esami) anche se non idoneo.

altri particolari li conosco molto poco.

Nota: Kiko ha disegnato alcune icone nella Cattedrale della Sagrada Familia (Madrid), in occasione del matrimonio della famiglia reale spagnola.
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CONCLUSIONI

nonostante tutte le contraddizioni che vi ho visto, il cammino mi ha donato molto dal punto di vista spirituale; quello che sono lo devo per la maggior parte a lui; non posso negarlo; per questo io dico a tutti quelli che ne fanno ancora parte, di rimanervi se è ancora capace di far stare vicino a Dio; lo stesso dico a tutti quelli che fanno parte di altri movimenti religiosi; su una cosa però non transigo : NESSUNO ha il diritto di giudicare chi lascia queste confessioni religiose se esso non riesce ad accettarne le contraddizioni! NESSUNO ha il diritto di far stare zitte le persone che spiegano PERCHE' l'hanno lasciato! e badate bene che non vale la frase :"ma tu sei libero; io non ti giudico" sottointendendo però che chi le lascia è nell'errore ed è ingannato dal peccato e sta distruggendo la Chiesa. Tutto quello che ho detto in questi post è VERO! non ho detto nulla di falso! ho detto quello che è avvenuto nella mia realtà di catecumeno; non so cosa altro è avvenuto in altre realtà, in altre comunità; ma dove ero io era così (e sottolineo che avevo, come guide, dei catechisti itineranti). E' vero che ci sono catechisti che ti lasciano più libero di peccare, ma, in fondo, dicono :"sei libero di disobbedirci; come di disobbedire a Dio; se disobbedisci a noi, disobbedisci a Dio!".Il cammino (per ciò che ho vissuto) si fonda su questo.

ma, nonostante questo, dico che rimanervi diventa una scelta personale; l'aver lasciato il cammino da un lato mi ha giovato; mi sono confrontato con Testimoni di Geova ed Evangelisti e la dottrina più coerente e completa mi è sembrata, tra questi, quella Cattolica; ho approfondito molte cose; dall'altro però, ha distrutto molta della spiritualità che avevo (o che credevo di avere); ora vado a messa le domeniche ma sto pregando molto meno; tutta la crisi che ho passato con i catecumeni, il confronto con i Testimoni di Geova e gli Evangelisti mi ha ... spossato; non avere un punto, un gruppo di riferimento, da un lato di rende più libero, dall'altro rende più difficile l'essere vicini a Dio. Inoltre ho molti buoni ricordi e molti miei fratelli mi vogliono ancora bene, ed io a loro.



io sono convinto che tutti i religiosi dovrebbero, oltre che vivere in modo personale la propria fede, avere anche una guida spirituale (anche il papa ne ha una); è come quando uno inizia a fare Arti Marziali: ha bisogno di un maestro; almeno all'inizio; poi, più in là, potrà crearsi pure un proprio stile personale. Le regole servono. Il punto di confine però tra un percorso religioso serio ed una setta è molto sottile; se è troppo rigido diventa una setta, se è troppo elastico diventa annacquato e all'acqua di rose. Quindi quale è il confine tra controllo e spazio per la libertà personale? questo è il punto focale.

ora finalmente ho finito; potete tutti quanti rispondere come credete; se ho dimenticato qualcosa nel descrivere il cammino, sarà qualche dettaglio; ma ora tutti avete ora un'idea di cosa è; quando parlo di catechisti o ostiari o cantori sapete di cosa parlo.

(credo mi prenderò un po' di riposo xkè sono stremato)

grazie per aver pazientemente atteso che finissi. a voi la parola ed i confronti (se lo desiderate); io non so se risponderò tanto presto; credo di aver detto anche troppo.

Alenis
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una setta? vedete voi

Messaggioda alenis » dom dic 23, 2007 5:14 pm

quando ho cambiato davvero posizione?

guardando queste due pagine internet:

http://www.infotdgeova.it/setta.htm

http://www.infotdgeova.it/sette.htm

avevo conosciuto dei Testimoni di Geova e, per vedere se avevano torto o ragione, confrontai ciò che dicevano con quello che diceva un ex Testimone di Geova: Achille Lorenzi, il quale mise su un sito a tema e nel quale vi erano queste due pagine di cui sopra che, stranamente mi illuminarono più sul Cammino che non sui Testimoni di Geova ( in quanto la realtà dei TdG non la conoscevo, ma quella del Cammino si che la conoscevo ).

(il classico caso di quando un veleno è distrutto da un altro veleno)

ovviamente aggiunto a tutto ciò che ho scritto nell'altro thread sui catecumeni
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Messaggioda alenis » dom dic 23, 2007 5:17 pm

mi sa che il CESAP non ha copiato da me; mi scuso :?
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Messaggioda GrisAdmi » lun dic 24, 2007 10:58 am

Grazie, Alenis, per averci donato questa tua esperienza. E' davvero preziosa per tutti noi. :)
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Messaggioda Generale Specifico » ven dic 28, 2007 6:52 pm

Grazie infinite, caro Alenis, per questo dettagliato resoconto della tua esperienza nei Neocatecumenali.
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Re: Cammino Neocatecumenale

Messaggioda Giorgio1122 » ven nov 28, 2008 6:47 pm

santiago ha scritto:Un caro saluto a tutti,

vorrei sapere se qualcuno di voi sa qualcosa a riguardo del Cammino Neocatecumenale fondato da "kiko" Arguello. Finora da quello che ho trovato online ho riscontrato pareri entusiasti, ma anche pesanti critiche: qualcuno ne sa di più?

Un abbraccio!

Marco


Conoscere il Cammino Neocatecumenale dalle critiche è buono ,infatti se ti trovi a fare le Catechesi iniziali vedrai che tutte le Critiche che gli rivolgono sono gonfiate e discriminati.
Quando io iniziai il Cammino, vedevo che intern ne parlavano di un Gran Male, ma quello che ascoltavo alla Catechesi erano il contrario di tutte le critiche che molte persone gli affibiavano.

Cica 4 mesi fa La Chiesa ha approvato lo statuto dei Neocatecumenali in maniera definitiva quindi non eretici ,come volte persone vogliono far intendere.

Un libro non critico presentato da Mons Paul Josef Cordes (Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum") è IL Neucatecumenato, scritto da padre Pergiovanni Devoto.
Tutto quando volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.(Mt 7,12)
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Re: Cammino Neocatecumenale

Messaggioda GrisAdmi » ven nov 28, 2008 11:32 pm

Io non sono un neocatecumenale e non lo sono mai stato, ma di recente sono venuto spesso in contatto con persone che seguono o che hanno seguito questo cammino e mi hanno sempre fatto un'ottima impressione. Come ho avuto modo di dire altrove, ho come l'impressione che molte delle presunte "eresie" di Kiko siano in realtà dei fraintendimenti linguistici dovuti al fatto che costui non ha una formazione accademica in teologia (e pertanto non tende ad esprimersi come i teologi di professione) e, soprattutto, parla a braccio (con tutte le fortuite imprecisioni che ciò può comportare).
Trianello

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