Cammino Neocatecumenale

In questa sezione gli utenti potranno segnalare i loro dubbi e le loro perplessità su realtà religiose con cui sono a vario titolo venuti in contatto.

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Cammino Neocatecumenale

Messaggioda santiago » lun giu 25, 2007 7:29 pm

Un caro saluto a tutti,

vorrei sapere se qualcuno di voi sa qualcosa a riguardo del Cammino Neocatecumenale fondato da "kiko" Arguello. Finora da quello che ho trovato online ho riscontrato pareri entusiasti, ma anche pesanti critiche: qualcuno ne sa di più?

Un abbraccio!

Marco
Lc 22,38 Ed essi dissero: "Signore, ecco due spade". Ma egli rispose "Basta!".
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cammino neocatecumenale

Messaggioda algoritmo70 » dom lug 08, 2007 1:29 pm

E un cammino ben inserito nella Ciesa Cattolica,anche se come tutti i movimenti ha bisogno di essere un poco ritoccato in certe sue espressioni che possono essere fraintese,certamente il santo Padre ha dato delle nuove disposizioni che lentamente correggono la rotta. Ma certamente è una buona testimonianza di vita Cristiana vissuta.algoritmo70.
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Neocatecumenali

Messaggioda anastauros » gio lug 12, 2007 1:18 pm

Ciao,se ti occorre sapere sul cammino n. ti consiglio di leggere :"ERESIE DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE " di( fu )padre E. ZOFFOLI.ed SEGNO. OPPURE : "UN SEGRETO SVELATO" di don G.Conti. ed SEGNO. Se ti dovessero servire i testi di kiko "ORIENTAMENTI"ed altro puoi conttattarmi anche per i testi sopracitati.Tieni presente che KIKO ha scritto a pag.125 degli "ORIENTAMENTI" TESTO che solo i catechisti nominati dal cammino possono avere" le seguenti parole:"Gesu' Cristo non è affatto un ideale di vita.Gesu' Cristo non è venuto a darci l'esempio e ad insegnarci a compiere la legge"Kiko non conosce ne la BIBBIA e nemmeno il CATECHISMO DELLA CHIESA CATT.GV13,15-Mt11,29-Mt 9,13-1Tes 4,9-Vat secondo,L.G.5. Catechismo della Chiesa C. Numeri:426-427-459-520-561-562-618. Comunque a disposizione
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Messaggioda GrisAdmi » ven dic 21, 2007 5:30 pm

Posto un articolo tratto dal Sito del CESAP:

Cenni storici

Il Cammino Neocatecumenale è un movimento cattolico post-conciliare nato negli anni ’60 a Madrid (Spagna) per opera di Kiko Arguello. Oggi il Cammino Neocatecumenale conta di un gran numero di comunità sparse in tutto il mondo e di un’opera di evangelizzazione itinerante che porta a conversione migliaia di persone ogni anno.
Tuttavia l’operato di suddette comunità suscita nel mondo cattolico diverse perplessità riguardo ai contenuti dottrinali e liturgici, e riguardo al sistema di manipolazione psicologica esercitata sugli aderenti tanto da far apparire questo movimento come una setta a controllo mentale.

KIKO ARGUELLO

Pittore, nato in una famiglia borghese madrilena e dal passato turbolento, laureato in architettura, sostiene di aver avuto un’apparizione mariana nella quale la Vergine Maria gli affidava il compito di costruire “... comunità come la Santa Famiglia di Nazareth che vivano in umiltà, semplicità e lode, dove l’altro è Cristo...”. La sua conversione l’ha portato ad evangelizzare nei baraccati di Palomeras Altas a Madrid servendosi solo di una Bibbia e una chitarra. Entrato nella scuderia dei movimenti post conciliari si è teologicamente formato sul catechismo olandese e sugli studi del protestante Bohnoeffer. Oggi Kiko è un leader carismatico che è riuscito a imporre la sua autorità in numerose diocesi e parrocchie (tramite i suoi catechisti) e il suo stile pittorico (costruendo chiese in stile neocatecumenale)... Dove sarebbe dunque questa umiltà e semplicità tanto raccomandata dalla Santa Vergine?


CARMEN HERNANDEZ

Compagna inseparabile di Kiko Arguello, soprannominata l’”Anima” del Cammino, si è unita a Kiko dopo aver lasciato l’ordine delle Carmelitane Scalze (doveva prendere i voti) perchè aveva visto “...agire lo Spirito...” in quella comunità radunata intorno al loro fondatore che aveva così tanta familiarità con la Parola. Carmen è stata giudicata incapace d’obbedire. Frequentemente nelle sue catechesi sostiene di sentirsi perseguitata da suo padre che voleva impedirle di seguire Cristo.


LA PRIMA COMUNITA’

La prima comunità neocatecumenale si formò a Madrid. Era composta generalemente da gente sfortunata, omosessuali, prostitute, tossicodipendenti e alcolizzati, tutti riuniti intorno a Kiko per l’ascolto della Parola. Furono notati dal Vescovo locale ed in breve tempo sorsero altre comunità fino all’arrivo a Roma. L’elevato numero di conversioni portò al sigillo definitivo del movimento nella Chiesa Cattolica grazie ai cambiamenti introdotti dal Concilio Vaticano II indetto da Papa Giovanni XVIII.


IL CAMMINO

Il Cammino Neocatecumenale propone un itinerario di formazione cristiana post-battesimale utile soprattutto per i cosiddetti “lontani” seguendo lo stile di vita comunitario delle prime comunità cristiane. Il compito principale è attuare il risveglio della fede. Il percorso di fede dura circa 20 anni ed è strutturato in varie tappe:

Catechesi d’Annuncio e 1° convivenza

Primo passaggio (precatecumenato, individuare la propria croce)

Secondo Passaggio (catecumenato, rinuncia ai beni)

Preghiera

Traditio

Redditio

Padre Nostro

Elezione

Rinnovo delle promesse battesimali

Le comunità sono formate da circa 30 persone con responsabili, catechisti e presbiteri e operano indipendentemente le une dalle altre. A capo delle varie comunità ci sono responsabili regionali, nazionali ed internazionali (itineranti), incredibile il numero delle chiamate vocazionali per i seminari REDEMPTORIS MATER, per i conventi di clausura e per l’evangelizzazione itinerante.


LA DOTTRINA

L’insegnamento religioso impartito nelle comunità ha sempre suscitato perplessità all’interno del mondo cattolico ed è racchiuso in un direttorio catechetico segretissimo e trasmesso oralmente alle varie comunità. Le congregazioni vaticane hanno cercato di correggere gli errori ma, stando a quel che si dice, le catechesi da 40 anni sono rimaste sempre le stesse. Molti concetti sull’Eucarestia, il senso del peccato e la penitenza sono di matrice luterana, la liturgia mescola contenuti ebraici e addirittura gnostici, la salvezza sembra essere più frutto di Abramo che di Cristo, svilimento della figura della Vergine Maria, ridotta a ruolo di semplice madre, e dei Santi.

L’ABUSO PSICOLOGICO

La chiusura dei vari gruppi al mondo esterno, seppur cattolico, fanno sentire i fedeli partecipanti come appartenenti ad un’elite che salverà il mondo. I catechisti si sentono investiti di una missione divina e possono pretendere obbedienza totale dal gruppo, sottoposto continuamente a minacce di dannazione se qualcuno decide di lasciare le comunità. I fedeli vengono forzati a raccontare i loro peccati davanti alla comunità con la tecnica della cosiddetta “sedia bollente”, in più si aggiunga una continua richiesta di denaro per sostenere l’evangelizzazione itinerante e mantenere le famiglie numerose “aperte alla vita”. Ai ragazzi viene consigliato il matrimonio endogamico, mentre per i single è riservata la vita religiosa. Tutto ciò che è fuori dalla comunità e da considerarsi “idolo” e come tale va odiato. L’arma dell’idolatria viene utilizzata contro le famiglie degli adepti che sono fuori dalla comunità, si predica l’odio evangelico.


CONCLUSIONI

Il Cammino Neocatecumenale conta su uno statuto approvato ad experimentum e scaduto a giugno del 2007. Tuttavia i buoni propositi in esso contenuti non sono mai stati applicati. Siamo a dicembre 2007... le approvazioni definitive non sono ancora arrivate...


Felice Scaringella


Fonte: http://www.cesap.net/index.php?option=c ... &Itemid=58
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Messaggioda alenis » dom dic 23, 2007 4:41 pm

ma lo scrissi io su questo forum anni prima:

http://infocattolico.freeforumzone.leon ... dd=4369441

cmq faccio così; visto che è roba mia, la copio e incollo anche qui post per post.
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Messaggioda alenis » dom dic 23, 2007 4:47 pm

premessa:

sono un ex catecumeno; ma cerco di essere obiettivo ( anche se non è facile ) ; spesso le critiche mosse verso il Cammino non sono credibili perchè sono troppo esagerate; spesso, in queste critiche si esagera e ci si ritrova nel classico effetto boomerang. Un esempio sono questi siti:

http://www.geocities.com/Athens/Delphi/6919/index.html

http://www.atrio.org/d020702adista%209.htm

dove da ex-catecumeno mi sono dovuto ritrovare a difendere il cammino stesso da cose troppo esagerate; in questi due siti non ci vado da anni; ma già da allora, diedero a me ( che ne ero uscito!! del fanatico )

verò è anche che il documento che i Catecumeni vedono come valido, cioè quello che è qui:

http://www.camminoneocatecumenale.it/it/index.asp

tanto valido non lo è; quel documento non credo possa considerarsi un' approvazione ufficiale del cammino; non è stato
preparato dalla Segreteria dello Stato Vaticano. Contiene due errori infatti :


1) grammaticale (vedere sul documento ufficiale):
------------------------
- avendo preso visione della documentazione da Lei presentata:
accogliendo la richiesta rivoltami, riconosco il Cammino Neocatecumenale come un itinerario di formazione cattolica, valida per la società e per i tempi odierni.
------------------------

notare l'errore tra "itinerario" e "valida"

2) di scrittura (vedere sul documento ufficiale):

-------------------
Dal Vaticano, il 30 Agosto dell' 1990, XII di Pontificato
-------------------

notare "dell'1990"

---------------------------------
che significa? essa è stata scritta (forse frettolosamente) da mons. Cordes (cardinale preposto alla guida del Cammino). (teniamo presente che Cordes è straniero);sarà stata fatta firmare al termine di un convivio.
Il Cardinal Pironio (prefetto per il pontificio consiglio per i laici) l'ha letta
solo 15 giorni dopo la data della firma e ha fatto presente che i responsabili del
cammino ancora NON AVEVANO ANCORA ESIBITO I LORO STATUTI.Radio Vaticana non l'ha letta e
l'Osservatore Romano non l'ha voluta pubblicare.
solo gli Acta Apostolicae Saedis l'hanno pubblicata ma con questa precisazione:

"la Mente del Santo Padre, nel riconoscere il CN come valido itinerario di formazione
cattolica, non è di dare indicazioni vincolanti agli Ordinari del luogo, ma soltanto
di incoraggiarli a considerare con attenzione le Comunità neocatecumenali, lasciando
tuttavia al giudizio degli stessi Ordinari di agire secondo le esigenze pastorali delle singole diocesi".

intanto nel 1998 i fondatori e i maggiori catechisti del CN si sono riuniti sul Sinai
per cercare l'ispirazione della stesura degli statuti che, presentati alla Santa Sede sono
stati respinti "con preghiera di adeguarli al Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC)".
nelle convivenze di inizio corso del 1999 è stato comunicato che gli statuti erano stati approvati dalla Santa Sede a settembre e che entro ottobre sarebbe stato pubblicato il decreto di approvazione. la domenica successiva, su Radio Vaticana, Kiko ha detto che
gli statuti erano stati presentati e che sarebbero stati approvati presto.intanto siamo al
2004 e ancora niente.
nel cammino si usa però dire che possiamo andare avanti anche senza l'approvazione; siamo stati bene anche senza.
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Messaggioda alenis » dom dic 23, 2007 4:49 pm

passiamo a come si entra e si forma una comunità neocatecumenale
e che cosa essa è. chi erano i catecumeni 2000 anni fa? in quel periodo, chi voleva diventare cristiano, non si poteva battezzare da subito (a parte alcune eccezioni), ma doveva prima fare un percorso spirituale che durava un certo periodo di tempo (qualche anno mediamente), alla fine del quale, quando mostrava di avere i segni e le opere della fede (quali l'amore al nemico per esempio), poteva battezzarsi. C'era quindi chi era preposto a valutare se questi aspiranti cristiani erano pronti o meno al battesimo. Questo percorso spirituale, si chiamava catecumenato; chi è quindi il catecumeno? un cristiano adulto? no. è uno che sta imparando ad ascoltare Dio che parla nella Scrittura e nella storia (il catecumeno è convinto che Dio gli parli anche attraverso i fatti quotidiani della vita); e si sta formando alla fede adulta; è uno che sta con l'orecchio aperto.

il Cammino Neocatecumenale (CN) quindi cosa è? è (o vuole essere), per così dire, la versione "contemporanea" di quel catecumenato di 2000 anni fa. questo è uno dei motivi per cui non può essere assimilato agli altri movimenti religiosi interni alla Chiesa Cattolica (CC); esso si rivolge infatti a tutti coloro che (cattolici e non, preti e laici, ecc.) si rendono conto di non avere una Fede adulta (si rivolge quindi sia a quelli che si sono allontanati da Dio e a quelli che, pur stando nella Chiesa, si rendono conto di non avere una fede vera). In pratica, è una "scuola" o "palestra" nella quale si diventa cristiani (per lo meno il suo scopo è questo) adulti; un po' come quando uno va in una palestra di arti marziali e diventa un combattente e si allena sotto la guida di maestri, e fa esami per passare da una cintura all'altra; oppure un po' come in una scuola dove gli si insegna quello che
i programmi prevedono e che lo si mette davanti a delle prove che lo portano alle classi successive (infatti io ritengo che, tutti debbano avere una guida spirituale, ma questo è un discorso che va affrontato in un altro thread). negli altri movimenti (focolarini, azione cattolica, carismatici, rinnovamento dello spirito, ecc.) invece, si presuppone che uno la fede ce l'abbia già; non sono orientati alla "formazione" del cristiano in questo senso (sebbene anche là ci sia una crescita spirituale), ma "all'azione" del cristiano.


come e dove nasce quindi una comunità neocatecumenale? come vi si entra? nasce dentro le parrocchie. Due volte all'anno (o in Avvento cioè poco prima di Natale, o in Quaresima cioè poco prima di Pasqua), il parroco (se lo vuole ovviamente), richiede le "catechesi per adulti"; è un ciclo di 15 incontri serali (2 a settimana; di solito il martedì e il venerdì)
(o catechesi) della durata di un'ora circa, tenuti da un gruppo di
mediamente 5-6 catechisti (catecumeni che sono già da diversi anni in cammino) laici e (almeno) un prete. Alla fine di questi incontri c'è un ritiro spirituale (chiamato "convivenza") che parte dal venerdì sera
e termina la domenica sera; alla fine di questo ritiro i catechisti chiedono a coloro che hanno seguito questo ciclo di predicazioni se vogliono iniziare o meno questo cammino. Quelli che rispondono positivamente, vengono costituiti una comunità. Questa comunità comincerà a "camminare" cioè inizierà questo percorso spirituale diviso in tappe, che, lentamente, porteranno al rinnovo delle promesse battesimali. durante gli anni successivi, è possibile che vengano richieste altre catechesi per
adulti (sempre a discrezione del parroco); se, a seguito di altri cicli di catechesi, nasceranno altre comunità, queste cammineranno ognuna per conto proprio anche all'interno della stessa parrocchia (cioè non si incontrerà quando si riunirà l'altra); questo perchè, è ha un livello di cammino diverso (ci sono anche altri motivi ma si capiranno + in là); in fondo è come mettere ragazzi della prima elementare insieme a ragazzi delle medie.
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Cammino: alcuni fondamenti

Messaggioda alenis » dom dic 23, 2007 4:50 pm

in questo post inizierò a parlare, sinteticamente, del contenuto delle prime 15 catechesi e del ritiro spirituale finale al quale si assiste prima di entrare in una comunità.

in questo thread sto solo illustrando i fondamenti del Cammino Neocatecumenale e quanto ho imparato da esso; prego ancora i foristi, sempre per una questione di leggibilità di non intervenire dicendo se è giusto o sbagliato ciò che esso dice il cammino. Lo scopo di questo thread è quello di mostrarne in chiave quanto più sintetica e chiara possibile la struttura.
Vi sono stato per 14 anni e sono anche stato catechista (dirò più avanti che cosa è di preciso), quindi credo di conoscerlo abbastanza e di sapere quello che scrivo.

durante questi 15 incontri si parla sinteticamente di come è nato il Cammino, di alcune esperienze dei catechisti (cioè alcuni di loro parlano brevemente della propria vita descrivendo come Dio l'abbia trasformata nell'arco del tempo; vi sono molte esperienze forti e significative:
matrimoni ricostruiti, ritrovamento del senso della vita, forza per affrontare le difficoltà, ecc.) e dei seguenti temi (cercherò di essere quanto più sintetico possibile):

(NOTA per i catecumeni che leggeranno: la sintesi delle catechesi iniziali che farò non danneggeranno l'evangelizzazione; infatti, in pubblico, in molte parrocchie, è stata fatta una cosa simile; infatti io non sto predicando, ma illustrando: cioè quello che fanno i catechisti nelle parrocchie quando hanno la possibilità
di farne una descrizione di fronte a vescovi e ad altri prelati)

-------------------------
secolarizzazione:

ovvero la perdita del concetto di sacralità, l'allontanamento dalle Chiese di molti fedeli; molti sono infatti i cattolici ma pochissimi i praticanti; e, tra i praticanti, ancora di meno sono quelli che mostrano una fede simile a quella dei cristiani di
2000 anni fa. Il divorzio tra vita dentro la Chiesa e fuori dalla Chiesa; cioè quanti sono quelli che vanno in Chiesa ma che non ne applicano i principi quando sono nel "mondo"?
--------------------------
pastorale sacramentale e pastorale di evangelizzazione:

la prima è quella che forma chi è già dentro la Chiesa, chi ha già una propria fede; riguarda le liturgie, eucarestie, ecc.
la seconda è quella che riguarda chi invece ne è fuori (cioè chi la fede non ce l'ha); è necessario un modo per far riavvicinare i lontani dalla Chiesa e dar loro la fede; quale è il modo? con l'amore. quando gli altri vedono un uomo che cambia
profondamente, che comincia ad amare, rimangono colpiti; la pastorale di evangelizzazione si sintetizza quindi nel mostrare e testimoniare, con la propria vita, l'amore di Dio a chi è lontano.
------------------------------
tutti sono chiamati alla salvezza, ma non tutti all'evangelizzazione o a essere cristiani
(il sale, i salati e i giuda):

statisticamente, i religiosi, sono solo una parte della popolazione mondiale; i cristiani, sono un sottoinsieme di essi; i cattolici sono contenuti nell'insieme dei cristiani.
Tra i cattolici, ben pochi sono i praticanti; e... tra i praticanti ancora meno sono quelli con la Fede adulta. Se Gesù ha detto che vuole che tutti si salvino, possibile allora che solo quelli con la Fede adulta avranno la vita eterna? non sono un po' pochi? allora Dio ha proprio fallito se sono in così pochi? Quale è il punto allora? il paragone fatto è questo: se una stanza è totalmente buia, ma c'è una luce, che indica la via d'uscita, allora, chi la vede, può imboccarla; non è quindi necessario che TUTTI siano luce; ne basta che sia una piccola parte. Infatti, chiunque vede un prete, una suora, o un credente, gli sale un pensiero verso Dio; cioè un credente, con la sua sola presenza,
fa presente Dio. Il paragone del sale infatti è questo: non tutti sono sale e nessuno sceglie se esserlo o meno; è Dio che chiama e sceglie, come scelse Israele. Dio non sceglie per meriti personali o per qualità, Egli sceglie chi vuole; scelse infatti
Israele il più piccolo dei popoli, un "non popolo"; sceglie di solito i più piccoli perchè si manifesti la sua gloria.
esistono quindi queste tre classi di persone:

SALE: cioè chi è la luce; i cristiani; e come il sale essi sono chiamati a sciogliersi e a dare la vita per il prossimo

SALATI: persone che vengono illuminate; forse non entreranno mai nella chiesa, ma si salveranno lo stesso; perchè avranno una speranza nel cuore grazie al "sale"

GIUDA: persone intelligenti, ma molto prese dal male; quando vedono il sale, lo vogliono saggiare, metterlo alla prova; lo perseguitano seriamente. ma sono necessari; senza Giuda, NON C'è MISTERO PASQUALE; sono chiamati alla salvezza anche loro; ma loro si salvano solo se il sale muore per loro; un esempio è S.Stefano che morì lapidato; tra quelli che stavano là ad assistere c'era un certo Saulo (che reggeva il mantello a quelli che lapidavano Stefano); Saulo poi... diventò S.Paolo.

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Religiosità Naturale e Fede Cristiana; differenze:

RELIGIOSITA' NATURALE: connaturata nella natura umana; l'uomo sentendosi impotente, chiede aiuto alle forze soprannaturali per un aiuto sulla terra. Costruisce un tempio dove andare ad adorare gli dei per ingraziarseli. Cioè va in un luogo.

FEDE ADULTA: il corpo è il tempio dello Spirito; quindi non c'è bisogno di un tempio per adorare Dio. Inoltre è Dio che viene incontro all'uomo nei fatti della storia quotidiana. Al cristiano non interessa ingraziarsi Dio per risolvere i propri problemi.
Egli vuole amare Dio in quanto tale; ciò che conta è amare Dio. Il cristiano fa tutto per amore a Dio, non per ingraziarselo.

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La Fede è un dono che viene dall'alto; l'uomo non se la può dare da solo, con le sue forze. tu puoi imparare ad amare il nemico solo se Dio te lo dona; se Dio non te lo dona, è tutto inutile; (questo non vuol dire che ci non ce l'abbia non si possa
salvare) La Fede è intesa anche come amore a Dio (se no, ce l'avrebbe anche il demonio) E' Dio che ti trasforma in modo che, spontaneamente ami; non puoi riuscire ad amare come Cristo ha fatto, con le tue sole forze.

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DRAMMA UMANO

Il dramma dell'uomo è che, vedendosi separato da Dio, si vede "nudo" (vedi storia di Adamo ed Eva subito dopo il peccato originale); con cosa si deve coprire allora? con una bella macchina, soldi, una bella famiglia come la vuole lui, una vita come la vuole lui, ecc. crede che la vita sia là. Ma quale è il punto? non c'è nulla di male a desiderare queste cose; il problema è quando ne diventi schiavo a tal punto che metti la vita in quelle cose; quindi capita che se la tua famiglia non è come piace a te, cominci a odiarla; non riesci ad amarla; se invece è come piace a te, ti alieni in essa e non esiste più nient'altro. in altre parole, la disgrazia dell'uomo che si è separato da Dio è quella di "essere costretto" a donarsi delle cose per sè; a vivere in funzione di sè, diventa SCHIAVO del suo egoismo, di se stesso. Lui vorrebbe amare la propria moglie così come è, ma non vi riesce; vorrebbe amare chi gli sta accanto, ma non vi riesce; non riuscendoci, fugge da se stesso e si mette nei
casini; ma il problema non è tanto che si mette nei casini (perchè magari, invece di spendere tutto in sesso, droga e rock'n roll, si butta nel lavoro, si realizza là e fa soldi a palate), ma che continua a fuggire da se stesso e dalla sua realtà.
Come uno/a che si fidanza con uno/a ragazza solo perchè vuole fuggire dalla propria realtà, perchè la vuole per sè e non perchè ama davvero quella persona. perchè l'uomo non ama? perchè se ama, muore a se stesso. Chi invece AMA davvero, ama tutti (anche se stesso); ha incontrato Dio e Dio vive in lui; è davvero tempio di Dio; vive per gli altri e si realizza; ha coscienza di chi è,
da dove viene e dove va; è LIBERO; gli può capitare di tutto, ma ha davvero la casa poggiata sulla roccia, su Dio.
Chi ama in Cristo, muore, ma risorge ad una nuova vita; come Cristo che è la via:
lui dà la vita per amore e ne rivive una nuova risorgendo;
così chi ha Cristo dentro sè.
infatti S.Paolo dice che vorrebbe fare il bene ma non vi riesce.
MA poi dopo dice che lui non vive più ma è Cristo che vive in lui. Come Maria che gesta Gesù dentro di sè, così noi "gestiamo" Gesù in noi. (Dobbiamo stare attenti però alle "gravidanze isteriche" )
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... altri fondamenti

Messaggioda alenis » dom dic 23, 2007 4:53 pm

...continuazione

ricerca senso della vita e buona notizia:

l'uomo sa che deve morire; è una cosa imminente; non può fare finta di non pensarci; allontanare l'idea della morte equivale a non chiedersi il senso della vita (cioè a NON vivere aggiungerei io).
L'uomo vuole amare ma non può; quale è la buona notizia ? che Cristo è morto e risorto per ognuno di noi; quindi anche noi possiamo morire e rivivere in lui già su questa terra; ovvero abbandonare l'uomo vecchio, schiavo del peccato, per rinascere ad una nuova vita; le acque del battesimo infatti sono contemporeaneamente simbolo di morte e di vita
(ecco ancora la morte e la vita insieme aggiungerei io): morte del vecchio uomo e rinascita di quello nuovo; ecco realizzarsi quindi ciò che Gesù disse a Nicodemo: "chi non rinasce da ..." ecc.
----------------------------------------------------------
Cosa è quindi il Cristianesimo?


cosa è? una filosofia? una religione? un insieme di regole?

è una ... buona notizia! l'Amore che vince il non senso e la morte;
ma non un amore umano, derivante da quello che ci può essere tra un uomo e una donna, o da una madre e il proprio figlio, ma uno molto più grande: quello di Dio. ciò ti porta ad amare chiunque ti sta accanto; non hai più bisogno di sentirti per forza più buono degli altri o a presentare una specie di "certificato di buona condotta di fronte agli altri e a te stesso"; il cristianesimo non è "un sforzarsi con le proprie forze" per diventare più buoni; esso è un incontro d'amore con Dio; l'incontro d'amore con Dio, poi, successivamente, cambia interiormente le persone che così cambiano vita; un po' come due persone che si innamorano e cambiano per amore,
non per obbedienza ad un moralismo o ad un codice; così è quando uno si incontra con Dio e comincia ad amarlo; anzi, attraverso questo amore l'uomo comincia anche a vedere con serenità le proprie miserie, cominciandole a chiamare per nome, ad accettarle e a non giudicare gli altri; non ha più bisogno di sentirsi costretto a cambiare per avere
l'amore degli altri o di se stesso: ha già l'amore di UN Altro che lo riempie.
Ma proprio questo amore lo farà crescere e migliorare, spontaneamente, senza sforzo; con fatica sì, ma con l'entusiasmo di un innamorato. Il santo ammette di essere un povero peccatore perchè conosce i propri limiti, ma ama se stesso e quindi gli altri; sa che Dio lo ama comunque; ma proprio perchè coscente di questo, si innamora anche lui di Dio e quindi, pur consapevole delle proprie miserie, cambia e fa le opere di vita eterna: cioè nonostante le proprie miserie, AMA! non fa più le opere buone solo per alienarsi e non pensare alla propria realtà di fallito (quanti lo fanno infatti!), ma perchè è illuminato nella sua realtà. (mi ricordo una scena del film "Anna and The King" in cui il re dice all'insegnante : "sei tu che non vivi! insegni ai bambini, fai questo, fai quello, fai un sacco di cose ma in fondo non accetti la tua vita e la morte di tuo marito! fai tutto per dimenticare!". può infatti capitare che uno si alieni nel lavoro perchè in famiglia va tutto male, o si alieni negli affetti (mettendo loro al centro
al punto tale da esserne schiavi)perchè ha paura di affrontare la realtà
(quanti rapporti sono sbagliati, proprio perchè si basano su uno scappare
da un'altra realtà anzichè essere basati su altre cose!). e così noi: quante cose facciamo per non pensare? per non pensare alla nostra realtà?
anche "buone opere"; ma se non siamo illuminati su noi stessi come facciamo a illuminare gli altri? "può un cieco guidare un altro cieco? togli prima la trave nel tuo occhio e poi la pagliuzza in quello del fratello")
-----------------------------------------------------------
Cosa è quindi la parola di Dio? e la Bibbia? come si usa? e una comunità?

la Bibbia è una parola eterna che parla ad ogni uomo; chi sei tu? ora?
sei Abramo che sta iniziando un viaggio per imparare cosa è la fede?
sei Caino? chi sei? che significa mangiare la parola? farla entrare in sè?
vedere dove essa parla alla tua vita personale! essa è come uno scheletro
che prende vita e carne dentro una comunità di persone che si amano nella dimensione della Croce; cioè dando la vita l'uno per l'altro.
imparano ad amarsi e ad accettarsi per quello che sono; nessuno più si sente superiore all'altro; tutti sono diventano più importanti di te (come Cristo che ha dato la vita per noi) e ti dai a loro. Ma questo è impossibile con le proprie forze, solo incontrando Dio si può.
--------------------------------------------------------------

nelle catechesi seguenti e nel ritiro finale si parla poi della Confessione,
Liturgia della Parola, e dell'Eucarestia e di come è nata e di altri argomenti.

Il Catecumeno (a differenza di quanto si dice di lui) crede nel purgatorio,
nel fatto che le ostie consacrate sono il corpo di Cristo; i catecumeni fanno
l'eucarestia col pane azzimo e col vino (ma ne parlerò dopo) e fanno attenzione a non perdere le briciole per terra perchè sono corpo di Cristo (a differenza di quanto si dice su di loro). Tengono conto della figura di Maria; ma non da subito (ricordo che è un cammino di Fede e quindi è diviso in tappe; ci sono delle tappe opportune per ogni cosa. Quindi Maria viene presentata nella tappa opportuna.). Tengono conto dell'importanza della preghiera, del digiuno e dell'elemosina. Inoltre anche della preparazione biblica. (ahimè, non è che fanno molto; il fatto è che cmq la conoscono molto meglio di tanti cattolici appartenenti ad altri gruppi religiosi e questo è a sfavore dei cattolici in generale). In generale, Kiko (il fondatore del Cammino; parlerò di lui dopo) critica il fatto che il Santissimo stia chiuso nel tabernacolo, ma non nega che in esso vi sia Cristo.
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Catecumenato: il percorso in breve

Messaggioda alenis » dom dic 23, 2007 4:54 pm

Il Cammino è diviso in varie tappe che si affrontano durante i vari anni di questo percorso spirituale; Esso è diviso in 3 grosse fasi (poi ne parlerò più approfonditamente dopo); in ognuna di queste fasi ci sono delle tappe interne.

1) Precatecumenato (o fase dell'Umiltà): è il primo periodo; dura dai 5 ai 7 anni (di solito); fase in cui il fedele si rende conto del proprio peccato e di non riuscire ad amare l'altro così come è. Molti infatti credono di essere tutto sommato buoni oppure non vogliono pensare di essere il contrario. Questo perchè credono che, se non sono buoni, nessuno li possa amare così come sono. Infatti si dice che il Cammino è in discesa perchè scendi dentro te stesso nella tua realtà di peccatore; ammettere di essere peccatore è spesso umiliante; vedere che, in fondo, non sei migliore di un assassino; che, in fondo, non ami nessuno. Umiltà significa Verità; e quale è la Verità? che sei un peccatore.

2) Catecumenato (fase della Semplicità): qui si entra nel Catecumenato vero e proprio; questa fase dura 8-10 anni mediamente. La semplicità è una forma superiore di umiltà; qui il fedele si è reso ormai conto della sua realtà di peccatore ed impara finalmente ad ascoltare le parole di Dio; impara ad ascoltarlo nei fatti quotidiani e a capire cosa gli vuole dire.

3) Lode: qui il cristiano è quasi pronto per il rinnovo delle promesse battesimali; (dura 4-5 anni di solito) ha imparato ad ascoltare Dio che gli parla; non è più alienato; quindi loda Dio per le meraviglie che ha compiuto nella sua vita. E' ovvio che la Fede si può perdere e va sempre alimentata. Come l'amore tra due persone: anche se maturo, va sempre alimentato e approfondito; altrimenti si perde.

Finito il cammino si rinnovano le promesse battesimali.

tutti questi periodi, in realtà, durano molto di più perchè spesso le persone escono dalle comunità (che che se ne dica, il cammino è duro) e quindi, rimanendo in pochi, le comunità si fondono tra di loro e tornano indietro nelle tappe (se ti fondi con una comunità che sta alcune tappe indietro, poi ti ritocca farle di nuovo)


ogni comunità è una realtà a se stante; all'interno di ogni comunità ci sono solo persone che hanno gli stessi anni di cammino (a parte eccezioni di persone che si sono trasferite da altre città o di persone trasferite da altre comunità, o di fusioni di comunità). Essa è formata da mediamente 20-30 persone.
Si riunisce 2 volte a settimana :il martedi e/o il mercoledì sera e il sabato sera; fa un ritiro spirituale (convivenza), ogni 40 giorni circa, di un giorno. La comunità si divide in gruppi, mediamente di 5-6 persone che, a turno, preparano l'incontro del martedì e/o del sabato per gli altri fratelli.
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preparazione delle celebrazioni

Messaggioda alenis » dom dic 23, 2007 4:55 pm

preparazione per il martedì (e/o mercoledì):

nei primi anni è così fatta (nelle tappe successive cambia e diventa più sistematica e approfondita; lo scopo infatti delle preparazioni dei primi anni è più quello di prendere dimestichezza con la Bibbia e col suo linguaggio piuttosto che altro; oltre ovviamente ad imparare a confrontarsi con essa):

il gruppo a cui tocca preparare prende un dizionario biblico (lo Xavier Leon Doufour) e delle Bibbie; su questo dizionario ci sono i significati biblici (con le opportune citazioni tratte dalla Bibbia) di parole come acqua, croce, peccato, ecc. il gruppo quindi comincia a prepararne una a caso da portare poi nella celebrazione successiva. ovviamente si fa tutto in preghiera; una volta letto tutto il significato della parola e i relativi riferimenti biblici si fanno le "risonanze" (spiegherò dopo cosa sono),le preghiere "spontanee" e l'abbraccio della pace. Vengono scelte quattro letture (di solito 2 dal Vecchio Testamento e 2 dal Nuovo) da portare.
Il gruppo che prepara, si occupa di sistemare la sala per la celebrazione successiva, di comprare i fiori per la sala (di solito si fa una colletta: si mette una busta e, nel segreto, ognuno mette a pugno chiuso ciò che si sente di mettere; i soldi raccolti si usano per prendere i fiori; è tipico del Cammino applicare il principio biblico: "la destra non sappia ciò che fa la sinistra." in questo modo, chi vuole, mette e chi non vuole, non mette; quindi non ci si sente giudicati per aver messo troppo poco, o elogiati per aver messo molto) e di scegliere quali canti portare.

nelle tappe successive la preparazione cambia parecchio e diventa più approfondita. vengono anche usati testi specifici (come il CCC e il Magistero).


preparazione per il sabato

le letture sono quelle della Messa Domenicale corrente e quindi non c'è bisogno di sceglierle o di usare altri testi biblici. Per il resto è identica alla preparazione del martedì. Dato che però il sabato c'è proprio l'eucarestia (che vale come messa domenicale) il gruppo si occupa anche di comprare il vino e di fare il pane azzimo. (nelle nostre eucarestie mangiamo il pane azzimo e beviamo il vino anzichè usare solo le ostie) nelle tappe successive questa preparazione non cambia per nulla.
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cammino neocatecumenale: svolgimento delle celebrazioni

Messaggioda alenis » dom dic 23, 2007 4:55 pm

come si svolgono le celebrazioni?
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nel martedì la sala è preparata in modo che i pavimenti siano coperti da tappeti; le sedie sono disposte in semicerchio (più o meno); c'è un crocifisso, un legio e dei fiori sotto al legio.

in quella del martedì avviene questo:

si comincia con le prove dei canti (se c'è un canto nuovo, si prova per vedere se la comunità lo sa o no)

poi il gruppo che ha preparato comincia a portare avanti la celebrazione a fare gli ambientali e le ammonizioni (che spiegherò man mano cosa sono). Il membri del gruppo si dividono i compiti: uno si occupa dell'ambientale, un altro di leggere una lettura, l'altro di fare un'ammonizione, ecc.


ambientale : è un discorso introduttivo sulla parola e sulle letture scelte; ha la funzione di richiamare all'ascolto; le letture devono cercare di essere commentate anche in base (possibilmente) allo stato attuale della comunità

canto d'ingresso e ingresso del sacerdote (o presbitero) che presiede la celebrazione.

benedizione di ingresso

ammonizione alla prima lettura: discorso introduttivo sulla lettura seguente

lettura della prima lettura

canto di risposta alla prima lettura

queste ultime tre righe si ripetono per tutte e 4 le letture (l'ultima, che è il Vangelo, è letta dal sacerdote e non ha canto di risposta)

risonanze: cioè si fa risuonare la parola cioè chi vuole può dire se è stato colpito da una particolare lettura o canto e perchè; specie se si riferisce a fatti personali.in che senso?

faccio un esempio: magari è uscita la lettura che parla di Caino e Abele. un fratello dice :"a me ha colpito la lettura di Caino perchè vedo il suo odio verso il suo fratello; e di come Dio gli dice di trattenersi; io ... in questi giorni ho un collega che non riesco a sopportare; è strano che proprio oggi sia capitata
questa lettura; qua vedo quindi Dio che sta dicendo a me di trattenermi."

questo è un semplice esempio di risonanza: cioè un far risuonare la parola di Dio alla luce della propria vita.

quando ci si rende conto che hanno parlato tutti quelli che volevano parlare (ci sono giorni in cui non parla nessuno, altri in cui vogliono parlare tutti) c'è la classica omelia del sacerdote.

poi ci sono le preghiere spontanee; cioè chi vuole (uno alla volta) fa una preghiera; quando l'ha fatta, tutti rispondono "ascoltaci o Signore" per unirci tutti insieme a lui nella preghiera. Anche qui spesso escono fatti personali.

c'è poi l'abbraccio della pace, il Padre Nostro, la benedizione finale, l'uscita del sacerdote, il canto finale, avvisi.

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in quella del sabato;

è tale e quale a quel martedì solo che nella sala c'è anche il tavolo della mensa; in realtà è l'altare sul quale poi il sacerdote celebrerà l'Eucarestia.

lo svolgimento è identico con la differenza che, dopo, le preghiere spontanee, c'è l'eucarestia. Viene celebrata in modo diverso da come è celebrata nelle Messe ordinarie. Si usa il pane azzimo; esso viene spezzato in tanti pezzi e viene messo su un piatto (dopo essere stato ovviamente consacrato e benedetto);poi
il prete (o un suo delegato; SOLO il prete però può consacrarlo) lo distribuisce ai presenti che sono seduti; questo come segno nel dire che "è Dio che viene a te"; dopo il prete prende il vino, lo consacra e lo benedice, e lo distribuisce ai fratelli;
tutti i fratelli bevono dalla stessa coppa.
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convivenze;

sono i ritiri spirituali che durano un giorno intero; la comunità si sceglie un albergo dove pranzare; passa la mattina a fare le lodi mattutine, a leggere un passo del vangelo e poi a scrutarlo (scrutarlo però ognuno per conto proprio). poi si pranza e nel
pomeriggio c'è il giro di esperienze; cioè chi vuole (ma è bene che lo facciano tutti) dice se ci sono problemi in comunità, o con qualche fratello, o spirituali, o nella sua famiglia. finito il giro di esperienze, finisce la convivenza.

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come si può notare, dopo alcuni mesi, i fratelli cominciano a conoscersi molto bene; iniziano a sapere i problemi gli uni degli altri e ciò li porta ad essere sempre più uniti; (del resto, come puoi volere bene veramente ad una persona se non la conosci?)
diventa quindi normale parlare dei fatti propri in comunità.


ah; un altra cosa; nel cammino, le coppie NON usano metodi contraccettivi che non siano approvati dalla Chiesa Cattolica; ma si dice anche che Dio provvede sempre alle necessità del fedele (anche materialmente). quindi cosa accade? che, mediamente, una famiglia di catecumeni si ritrova con 5-6 figli
(esistono anche casi di 15-20 figli!).
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pagamento collette

Messaggioda alenis » dom dic 23, 2007 4:57 pm

dove si svolgono le convivenze e come si pagano?

non ci sono posti predefiniti specifici del cammino. A parte qualche sala sparsa nel mondo fatta da catecumeni (es: la "sala azzurra" a Porto S.Giorgio e la Domus Galilelae sul monte delle Beatitudini ed altri esempi) essi si riuniscono presso alberghi e/o monasteri in grado di ospitare gruppi religiosi.

(invece, ovviamente,per le celebrazioni del martedì e sabato si usano le sale della propriaparrocchia)

infatti, periodicamente, (un paio di volte all'anno mediamente; ma per "alcuni fratelli" sono di più; ma spiegherò dopo perchè) ci sono convivenze di 2-3 giorni.

ma chi li paga gli alberghi? i catecumeni che ci vanno ovviamente. ma come? e se ci sono fratelli che non possono permetterselo economicamente? cosa si fa? non si fanno acconti, nè nulla; tutti i fratelli vanno alla convivenza; alla fine di essa, si dice quanto essi devono pagare a testa e, prima di andare via, un fratello passa tra gli altri fratelli che sono in sala con una enorme busta; i fratelli, mentre lui passa con la busta, mettono a pugno chiuso (quindi ognuno mette nel segreto; ricordo il principio : "la destra non sappia ciò che fa la sinistra") quello che decidono di mettere. Cosa dovrebbe accadere quindi? che chi ha poco, mette poco, chi ha molto, mette molto. Dopo che si è fatto il primo giro, si contano i soldi e, se non bastano, se ne fa un altro; se non si arriva alla somma pattuita la comunità torna a casa col debito che poi rinsalderà in seguito; gli alberghi ormai lo sanno che funziona così e si sono adeguati. E' frequente nelle comunità più giovani, con pochi anni di cammino, tornarsene a casa col debito; infatti, capita che molti si approfittano del fatto che tanto tutto è segreto e quindi mettono meno di quello che potrebbero mettere; capita, purtroppo, quindi che c'è chi mette più del dovuto; e finchè uno mette perchè l'altro non può, ok; ma quando uno mette ciò che l'altro NON VUOLE mettere? e quello che ha messo di più deve pure mettere nel segreto! cioè non può gloriarsi di fronte agli altri di poter dire: "io ho messo di più"! sembra una strana politica, ma io la condivido. Dopo alcuni anni esce fuori che le comunità li mettono i soldi. ma c'è qualcosa di più: Molti catecumeni che entrano in comunità, sono convinti di avere già Fede e di essere adulti e perfetti. Da dove si vede allora se un po' ti sei convertito? o meglio, da dove te ne puoi accorgere tu senza essere diffamato di fronte agli altri? una bella prova del NOVE sono i soldi! il 90% dei litigi deriva dai soldi perchè chi ha i soldi ha il potere su questa terra. Allora se il catecumeno, sinceramente convinto di avere fede, non mette i soldi necessari per pagare la propria quota pur potendo farlo, allora non può mentire a se stesso! lui non ha fede!è un ladro!ma gli altri fratelli non possono saperlo perchè è tutto nel segreto; ma lui ormai è illuminato; sa di non avere fede.infatti dove si vede se uno ce l'ha o meno? quando ci sono delle prove concrete da superare. vi ricordate quando Pietro disse a Gesù "io ti seguirò ovunque; morirò per te!"?(e ne era convinto davvero!); poi però sappiamo come andò a finire;quando Pietro prese coscienza della non maturità della sua Fede, pianse amaramente; ma fu un bene: perchè conobbe se stesso davvero; prima credeva di conoscersi, ora si conosceva. e Chi invece ha messo di più? è più perfetto? forse; può essere una sua forma di orgoglio personale nel dire a se stesso: "ecco! io sono bravo e capace! metto per me e per gli
altri! sia i bisognosi, sia quelli che se ne approfittano!anzi! riesco pure a perdonare quelli che se ne approfittano, anche se mi rode!". Vi ricordate la parabola del fariseo e del pubblicano che pregano al tempio? che il fariseo si gloria di fronte a Dio ringraziandolo di non essere come il pubblicano? sappiamo come la pensava Gesù. quelli che mettono di più impareranno ad accettare il fratello che li frega e a non vedersi migliori degli altri (anche la superbia è un peccato).

(NOTA:un tempo si usava una busta nera per la pattumeria quasi ad indicare che il cristiano considera il denaro come spazzatura; questo aveva più una funzione pedagogiga per separarsi dal denaro; in realtà il cristiano non è che considera il denaro spazzatura, sebbene S.Paolo dice di aver reputato tutto spazzatura di fronte a Dio, ma semplicemente ne dà il giusto valore e sa che è uno strumento che va usato per dare gloria a Dio, per fare del bene, non va usato solo per se stessi; in altre parole non va messo sopra a Dio; anche perchè è Dio che dona la vita)
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come è l'organizzazione interna dei catecumeni? la struttura

Messaggioda alenis » dom dic 23, 2007 4:57 pm

le comunità possono essere più di una nella stessa parrocchia; in tal caso, vengono denominate (in ordine di anzianità): 1° comunita, 2° comunità della parrocchia di
"pincopallino", ecc.

per es: io facevo parte della 1° comunità della parrocchia di S.Lucia, ma ve ne erano anche una seconda ed una terza.

ma di quali elementi si compone una comunità? come funziona? come è organizzata? dunque ci sono:

--------------------------
catecumeno normale:

non ha mansioni particolari; semplicemente segue il cammino, partecipa alle preparazioni, ecc.
--------------------------
cantore:

si occupa di portare i canti nella comunità; quasi tutti i canti del cammino sono stati composti da Kiko (il fondatore) ed utilizzano come strumento principale una chitarra. Tutti i canti hanno un ritornello che canta tutta l'assemblea e delle strofe che canta solo lui (il cantore). In una comunità possono essercene più di uno; poi, chi vuole può portare anche altri strumenti per accompagnare i canti (cembali, violini, ecc.). Durante i primi anni di cammino, i canti da portare negli incontri vengono scelti dal gruppo che prepara e poi comunicati a lui; negli anni successivi è lui a sceglierli di volta in volta sulla base delle letture della celebrazione corrente.
-------------------------
sacerdote:

cammina insieme alla comunità; ne è la testa; presiede alle celebrazioni ed amministra l'eucarestia e i sacramenti; se lui è assente, si può fare lo stesso la parola, ma non l'eucarestia.
-------------------------
responsabile:

è il "capo" della comunità; il termine non è proprio dei più adatti; è colui che divide la comunità in gruppi, che si occupa degli avvisi e delle prenotazioni degli alberghi per le convivenze; si occupa del "lato amministrativo organizzativo della comunità"; man mano che gli anni passano ha sempre più mansioni. Tutta la comunità fa riferimento a lui, ma non dal punto di vista spirituale, ma solo da quello organizzativo;
cioè del tipo quando un fratello gli chiede:"scusa ma io non posso venire alla preparazione, mi trovi un altro sostituto?" oppure :"guarda che non vengo in convivenza, mi togli la prenotazione?"; è colui che parla più spesso con i catechisti (di questi parlerò tra poco) per quanto riguarda l'andamento della comunità e vede chi fa il cammino e chi no. E' fortemente consigliabile che egli sia sposato/a; questo perchè avere il/la compagno/a è di grande aiuto.(in effetti, nel cammino, contano di più le coppie che i single). se uno/a ha il coniuge che non è in cammino, non è bene che sia responsabile (benchè possano esserci delle eccezioni); non per una forma di discriminazione, ma perchè già il cammino è impegnativo ed è motivo di discordia tra coppie in cui uno dei quali non ne fa parte; se poi uno/a fa pure il/la responsabile si ritrova ancora più impegnato/a e rischia quindi di incrinare ulteriormente il matrimonio.
-------------------------
vice - responsabile :

questa figura esce dopo alcuni anni di cammino; la sua figura è ovvia
------------------------
corresponsabile:

ve ne sono tanti quanti sono i gruppi di preparazione nei quali è divisa la comunità; essi sono infatti i capi-gruppo (sempre per un punto di vista organizzativo, non di guida spirituale); aiutano il responsabile nella distribuzione degli avvisi.
------------------------
ostiario:

questa figura esce fuori solo dopo alcuni anni di cammino; mentre nei primi è il gruppo ad occuparsi di preparare la sala di volta in volta, nei successivi, è lui che lo fa sistematicamente (fiori, vino, pane azzimo, tappeti, pulizie, ecc.); ve ne possono essere più di uno in una comunità.
-----------------------------
didascalo:

esce fuori pure questo dopo qualche anno; si occupa di tenere i bambini durante le celebrazioni e di prepararli quando ci sono celebrazioni particolari (ne parlerò più avanti).
-----------------------------
catechista:

esce fuori dopo alcuni anni di cammino e si sostituisce al corresponsabile (il responsabile diventa catechista automaticamente quando ci raggiungono le tappe opportune); è, insieme al gruppo dei catechisti, la guida spirituale delle varie comunità, ma non della propria; lui, nella propria comunità, è solo un fratello qualunque; quando ci sono le catechesi per adulti e le porta avanti lui, allora diventa (insieme al resto dell' equipè) la guida spirituale della comunità che nasce a seguito di quel ciclo di catechesi. Capita, a volte, che una comunità, cambi i catechisti; per esempio, dopo alcuni anni, i miei catechisti (che facevano parte di un'altra comunità), furono sostituiti dai loro catechisti; cioè i catechisti dei miei catechisti diventarono i miei nuovi catechisti (scusate la ripetizione).
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garante:

questa figura esce fuori verso la fine del Cammino; sono fratelli ci comunità che si occupano dello stato spirituale dei propri fratelli e aiutano i catechisti. Il momento che sta per avvicinarsi (la fine del cammino) è delicatissimo.
-------------------------------

tutte queste figure sono interne alla comunità; un catecumeno può avere più ruoli contemporeaneamente: può essere catechista e ostiario, o cantore e didascalo, ecc.

esistono però altre figure di consacrazione particolare:
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catechista itinerante:

figura rarissima; sono coppie (circa 300 su 120.000 catecumeni in tutto il mondo) che decidono di lasciare il lavoro per andare ad evangelizzare in un'altra parte del mondo. Questi catechisti, rimangono fissi in una zona, ma cambiano città ogni due o tre anni (rimanendo nella stessa provincia o zona). Essi partono con tutti i figli che hanno. tempo fa non c'erano criteri particolari per decidere se andare in itineranza o meno; ora invece è necessario che la coppia sia almeno ad una certa tappa di cammino e che i suoi figli non abbiano un' età superiore ai 12 anni. questi vivono di provvidenza; i loro fratelli di comunità si occupano di loro; e si occupano di loro anche le comunità sotto di loro.
------------------------------------
catechista missionario:

questo va da un'altra parte del mondo per evangelizzare; ma, a differenza dell'itinerante, rimane in pianta stabile in quella città senza più spostarsi; inoltre si mantiene con suo proprio lavoro.
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seminarista:

il cammino ha costruito dei seminari che formano in "modo catecumenale"; si chiamano "Redemptoris Mater" (tradotto: Madre del Redentore); i catecumeni nei quali nasce la vocazione, dopo aver frequentato i centri vocazionali del cammino per vedere se
sono fatti per diventare preti, entrano in questi seminari per diventare preti (ma con formazione catecumenale)
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ragazzo itinerante:

è un ragazzo che, di solito, non sa ancora cosa Dio vuole da lui; cioè se la sua vocazione è per il matrimonio o per il sacerdozio. Fa quindi un periodo di itineranza insieme ad una coppia itinerante. In questo periodo non può essere fidanzato.
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ragazza itinerante o consacrata:

sono ragazze, o che entrano in monastero, o che aiutano le coppie itineranti (in pratica, di solito, fanno le baby-sitter dei figli dei catechisti itineranti)
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i 72 garanti:

sono persone scelte tra catechisti itineranti, preti (mi sembra), e ragazzi itineranti che evangelizzano da moltissimi anni; è il consiglio che voterà il possibile successore di Kiko; questo sarà scelto tra uno dei 12 cefali.
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i 12 cefali:

sono 12 catechisti; uno di questi sarà il successore di Kiko.
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Cammino Neocatecumenale - I fondatori

Messaggioda alenis » dom dic 23, 2007 4:58 pm

ma come è nato il cammino neocatecumenale? chi sono i fondatori?
è stato detto molto su di loro e sulla loro vita passata; io non me ne sono mai interessato più di tanto (mea culpa), cmq vi dirò brevemente quello che so su di loro.

i fondamentali fondatori e responsabili del cammino sono Kiko Arguello, Carmen (di cui non ricordo il cognome; mi pare Hernandez) e padre Mario.
-----------------------------------
Kiko Arguello:

ricco, noto e affermato pittore spagnolo; circa 40 anni fa cade in una profonda crisi spirituale che lo porta a vivere come un barbone; trova conforto leggendo la Bibbia e comincia a vivere così; nei quartieri malfamati e poveri di Madrid. attorno a lui si riuniscono le persone povere di quel quartiere : poveri, ubriaconi, prostitute, ecc. attorno a lui nasce un gruppo di preghiera con una forte ed intensa spiritualità; alcuni preti del luogo si accorgono della cosa e cominciano a studiarla. quando vedono quella gente pregare avvertono una sincerità ed una spiritualità mai vista prima. Ecco quindi che comincia a trovarsi nelle parrocchie e comincia ad avere un' idea, anzi un'ispirazione, anzi una visione: Maria gli dice di fare piccole comunità in cui ognuno ami l'altro con l'amore di Cristo.
-----------------------------------
Carmen:

voleva fare la missionaria, cerco di entrare in convento ma non la fecero entrare; conobbe Kiko a Madrid e poi si unì a lui nell'evangelizzazione; diciamo che lei è quella più preparata teologicamente; fondamentalmente è lei che ha preso il Concilio ed ha cercato di trasporlo nel cammino. Kiko invece è il più creativo.
-----------------------------------
Padre Mario:

sacerdote che fa parte dei responsabili; è segno che comunque Kiko e Carmen sono sottomessi alla Chiesa Cattolica.
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Kiko e Carmen NON sono sposati e NON stanno insieme. Hanno entrambi deciso di vivere nella castità e nella consacrazione a Dio.

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un altro elemento importante, anche se non fa parte del Cammino, è il cardinale Cordes; ha l'incarico (dato dal papa) di seguire il Cammino.


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