Trianello ha scritto: secondo il cammino, se disobbedisci ai tuoi catechisti, disobbedisci a Dio; poi ti dicono "ma sei libero di disobbedirci; però ricorda che disobbedisci a Dio; e anche se sbagliamo, è perchè Dio lo permette per vedere quanto sei obbediente e quanto sei disposto a mettere da parte la tua ragione per amore a Dio".
In effetti, questo è un discorso che entro certi limiti può anche essere valido. L'importante è che i catechisti non si prendano troppe libertà dal punto di vista dottrinale, morale e liturgico. Forse, il guaio è proprio che non c'è un organo di vigilanza che ponga un freno all'esuberanza di taluni catechisti. Infatti, è da tempo che ho il sospetto che con il Cammino Neocatecumenale tutto dipende un po' da dove vai a finire. Se ti trovi in un Cammino condotto da dei catechisti che agiscono veramente con scienza e coscienza, tutto andrà bene, altrimenti... la cosa può diventare un'esperienza spiritualmente distruttiva, anziché costruttiva.
è esattamente questo il problema; lo hai centrato perfettamente.
Aggiungo una cosa ( anche se mi pare di averla già detta in altri thread però non ne sono sicuro e quindi la scrivo cmq; repetita iuvant ) : tutto quello che avviene negli incontri tra i catechisti e catecumeni, ovvero durante le tappe, gli scrutini, o quando vengono semplicemente ad incontrare le comunità per vedere come stanno, deve rimanere segreto; nulla deve uscire fuori da quella comunità; durante gli scrutini e le convivenze la cosa è ancora più marcata; non mi riferisco alle convivenze regionali o nazionali; ma a quelle dove i catechisti incontrano la singola comunità; sono convivenze in cui i catechisti cercano di vedere come la comunità procede; se sta camminando bene oppure no; e quindi si chiede ai catecumeni come vanno le cose; anche a casa loro; e questo è giusto; perchè escono fatti di vita privata che è bene che non escano fuori o in giro; in particolare gli scrutini vengono paragonati al segreto confessionale. Quale è il rovescio della medaglia ? che se i catechisti e il sacerdote abusano del loro potere o sbagliano nel discernere una situazione, la cosa cmq non può uscire fuori; neanche se si va dal vescovo; tra l'altro, non essendoci nulla di scritto, sarebbe la parola dell'accusato, contro quella dei catechisti, sacerdote e catecumeni; uno potrebbe dire: "ma non ci sono i catecumeni a testimoniare ?" certo che ci sono; ma quasi tutti, vedendo nella figura dei catechisti, quella di profeti che parlano per bocca di Dio e pensando di fare peccato mortale se parlano di ciò che è avvenuto durante gli scrutini ( anche se il vescovo stesso chiede loro di parlare ) , come credi che testimonierebbero ?
sai i miei ragionamenti di 10 anni fa ? dicevo così: il vescovo permette ai catechisti di evangelizzare; quindi loro vengono da Dio; quindi anche quello che loro dicono viene da Dio; sono dei profeti; ma se il vescovo si impone e li perseguita ? è il demonio che perseguita i catecumeni; e se io denuncio i catechisti perchè ritengo che abbiano fatto del male ed abusato del loro potere ? è come consegnare Cristo a Caifa; cioè è come essere un Giuda. Ma non era stato proprio il vescovo a mandarli ? come mai il vescovo prima era colui che "ungeva i catechisti" ed ora ne era il persecutore ? perchè il potere glielo dava la Chiesa, ma non il discernimento; un po' come un prete che, anche se molto peccatore, può amministrare i Sacramenti, ma non è in grado di fare da guida spirituale a causa dei suoi molti peccati che gli tolgono discernimento. Ecco come cercavo giustificazioni "razionali".
altra cosa che si diceva:
Dio ha una storia d'amore su di noi; per cui tutto quello che ci accade è per il nostro bene ( e non è così; è vero che tutto concorre per il bene; ma non è vero che tutto ciò che accade è per il nostro bene; sono due cose diverse ) ; quindi se Dio mi ha dato quella moglie che magari ha un caratteraccio, è perchè è la moglie più adatta a me per la mia conversione; Dio non poteva darmene una migliore; se Dio ha scelto per me quei genitori è stato perchè erano quelli più adatti a me e alla storia d'amore che Dio voleva fare con me ( anche se sono genitori separati/divorziati/mafiosi ; non conta ) ; obbedire ai genitori perchè sono figura dell'autorità; conseguenza: i catechisti che hai sono i migliori che tu potessi avere; non potevi avere catechisti migliori di questi; magari ce ne sono di più esperti; ma quelli migliori per la tua conversione sono questi che Dio di ha dato; quindi rifiutarli significa rifiutare la volontà di Dio. Dicono anche "qua poteva anche esserci un catechista migliore di noi e più esperto e che non avrebbe sbagliato; ma il discorso è quello dell'obbedienza."
aneddoto ricorrente: quello della carota capovolta:
vi erano due persone che volevano fare i monaci ed entrano in un monastero per un periodo di prova; l'abate dà loro delle carote e dice loro di piantarle; però dice loro di piantarle al contrario; uno le pianta davvero così; l'altro no: le pianta dritte pensando che l'abate di sicuro si era sbagliato; ovviamente quest'ultimo viene scartato e viene accettato il primo, cioè quello che ha obbedito ciecamente.
una volta una ragazza che voleva entrare nel cammino, durante un pellegrinaggio a Loreto ( nel 1996 col papa ), chiese ad un catechista cosa fosse l'obbedienza; e lui disse: "se vedi una cosa rossa ed io dico che è verde, devi credere che è verde; ecco cosa è l'obbedienza." Ti ricorda nulla questo esempio ? io l'ho incontrato nel libro "Crisi di coscienza" che tu conoscerai ( immagina la sorpresa per me! ).
riguardo al "segreto" che si deve tenere in tutto ciò che accade in comunità; ecco quello che può ipoteticamente capitare; premessa: anche il presbitero ( sacerdote ) ha gli stessi poteri dei catechisti; anche se non è membro dell'equipè dei catechisti ed è un fratello di comunità come altri. Durante una convivenza normale ( cioè quelle dove non ci sono i catechisti, ma solo i fratelli di comunità ed il sacerdote, cioè quelle che si fanno più o meno una volta al mese ) , durante il giro di esperienze, il presbitero, se lo decide, può cacciare chi vuole senza un motivo; anche se i fratelli rimangono inizialmente scossi poi prendono le parti del sacerdote; magari chiamano il fratello cacciato e gli dicono che gli esprimono solidarietà; poi magari i fratelli gli dicono di tornare; lui però dice che vorrebbe tornare, ma deve essere il sacerdote a dire pubblicamente che può farlo; e allora i fratelli rimproverano il fratello del fatto che "pretende giustizia" ( in cammino si dice spesso "dietro ogni pretesa di giustizia c'è il demonio" ) ; ma sai quale è la cosa particolare ? che tale fratello non può dire nulla a nessuno che si trovi al di fuori di quella comunità; non lo può dire neanche ai propri figli; anche se essi sono catecumeni di altre comunità; e non può dirlo neanche alla propria moglie se lei non è catecumena. Ah, questo non è solo un fatto ipotetico; questo è un fatto realmente accaduto e, ovviamente, non posso fare nomi perchè la persona in questione verrebbe cacciata via accusata di essere distruttore di comunità. La cosa si risolse quando fu il fratello a riconciliarsi con il sacerdote; in un incontro a cui erano invitate più comunità e in cui i catechisti avevano detto che poteva venire; il catecumeno, durante l'abbraccio della pace andò a riconciliarsi con il sacerdote; però il problema rimane. Non dovrebbe essere il pastore a cercare la pecorella ? invece mi ritrovo la pecorella cacciata via e che è lei a tornare. mah.