La tradizione

Qui può scrivere chiunque trovi dei testi adatti alla formazione dei Grissini. Le cose che lo staff riterrà più idonee a tal fine saranno successivamente inserite nella sezione "Per la formazione".

Moderatore: berescitte

La tradizione

Messaggioda Aurora » lun ago 04, 2008 9:11 am

L'esistenza di una tradizione è una fatto comune a tutte le società umane.Ciò che assicura la loro continuità spirituale è il fatto che vi si trasmettono in modo stabile idee,usanze, ecc.da una generazione all'altra( Tradizio = Trasmissione).Specialmente dal punto di vista religioso,credenze ,riti,formulari di preghiera o di canto,ecc., sono trasmessi con cura tutta particolare.
Nelle società che circondano il mondo della Bibbia,la tradizione religiosa è d'altronde inserita in tutto l'insieme della tradizioni umane che costituiscono la civiltà.

Il vocabolario moderno usa il termine tradizione in due sensi diversi:designa con esso ora un contenuto trasmesso di età in età ( ad es. la tradizione culturale dell'Egitto),ora un modo di trasmissione,caratterizzata dalla sua fortissima stabilità,in cui la scrittura svolge soltanto una funzione secondaria,anzi talvolta nulla ( in tal senso la civiltà sumerica può essere qualificata come tradizionale,e più ancora le civiltà puramente orali).

In rapporto a questo fatto generale la tradizone propria della rivelazione biblica presenta ad un tempo somiglianze e particolarità originali.

Trasmissione di un deposito sacro

Sotto la legge antica,non c'è dubbio che esiste in Israele una trasmisssione di un deposito sacro,quindi una tradizione.Conformemente allo statuto particolare che è allora quello del popolo di Dio,questo deposito abbraccia tutti gli aspetti della vita;sia i ricordi storici che le credenze che vi si fondano,sia le norme della preghiera che la sapienza regolatrice della vita pratica,sia i riti e gli atti culturali che usanze e il diritto.
Appunto la trasmissione di questo deposito conferisce ad Israele la sua fisionomia propria e gli assicura la continuità spirituale dallìepoca patriarcale sino alle soglie del Nuovo Testamento (NT).
Questo deposito è sacro non soltanto perchè è un legato delle generazione passate,come in tutte le tradizioni umane;ma in primo luogo perchè è di origine divina:alla base delle credenze c'è una rivelezione data ad Israele dagli inviti di Dio;alla base del diritto e degli usi regolati,ci sono prescrizioni positive enunciate in nome di Dio dai depositari delle sue volontà.
Questi elementi positivi dovuti alla rivelazione non escludono evidentemente taluni elementi più antichi,desunti dall'ambiente orientale ed assunti dalla stessa rivelazione,ma questa sola crea il carattere sacro della tradizione che da essa dipende.
Così definita nel suo rapporto con la rivelazione,che ne costituisce la originalità,la tradizione del popolo di Dio combina due caratteri complementari.
Da una parte la stabilità:i suoi elementi fondamentali sono fissi,in materia di credenze,di diritto,di culto( monoteismo,dottrina dell'alleanza,usi provenienti dai patriarchi e legge mosaica ecc.).
Dall'altra aprte il progresso: la rivelazione stessa si sviluppa a misura che nuovi inviati divini completano l'opera dei loro predecessori in funzione dei bisogni concreti del loro tempo.
Questo progresso segue naturalmente il cammino della storia,ma non è soggetto solo a casi forutiti dell'evoluzione culturale,come avviene nelle altre tradizioni religiose,dove è di regola il sincretismo.Anche qui la tradizione di Israele afferma la sua originalità.

Continua...

Tratto da "Dizionario di Teologia Biblica"di Xavier Leon-Dufour
**********
La solitudine è il prezzo della libertà
Avatar utente
Aurora
Nuovo Utente
 
Messaggi: 31
Iscritto il: lun mar 27, 2006 2:41 pm
Località: Roma

Re: La tradizione

Messaggioda Aurora » gio ago 14, 2008 10:39 am

Modo di trasmissione

Forme letterarie ed ambienti di vita

Questo deposito sacro per trasmettersi ,assume necessariamente forma letteraria: racconti,leggi,sentenze,inni,rituali,ecc,sono i suoi mezzi di espressione.Ora tali forme,sono determinate dall’uso e,a questo titolo tradizionali. Per gran parte corrispondono ai generi letterari usati nelle civiltà dei popoli vicini(Canaan,Mesopotamia,Egitto).Tuttavia vi si riflettono le particolarità della tradizione dottrinale di Israele: la letteratura biblica ha il suo proprio modo di trattare taluni generi comuni come le leggi o gli oracoli profetici; possiedeun suo fondo originale di espressioni ,di schemi ,cui ricorrono più o meno tutti gli autori;ha i suoi generi prediletti,adatti al messaggio che deve trasmettere. Lo studio di questi generi è quindi indispensabile all’intelligenza dellla stessa tradizione,perchè permette di cogliere al vivo la storia della sua redazione.Di fatto le forme che assume sono in stretto rapporto con gli ambienti chela portano e con le funzioni che svolge nella vita del popolo di Dio: insegnamento dei sacerdoti,custodi della legge e del culto; predicazione dei profeti;sapienza pratica degli scribi. Ogni ambiente ha le sue proprie tradizioni e generi preferiti; ma si notano pure numerose interferenze, dovute ai contatti tra i diversi ambienti e all’unità fondamentale della stessa tradizione israelitica.
Al punto di partenza i materiali tradizionali sono trasmessi per via orale,in forme adatte a questo modo di trasmissione: racconti religiosi legati a santuari od alle feste; formulari giuridici; rituali,inni,formulari di preghiera;discorsi sacerdotali o profetici; sentenze sapienziali,ecc . Infine,nella cornice di questa tradizione orale, nascono testi scritti che ne sono in gran parte alimentati.Così la tradizione biblica si cristallizza a poco a poco nella Scritture Sacre,che col tempo assumono una crescente importanza : composte sotto l’influsso dello Spirito Santo,esse forniscono al popolo di Dio la regola divina della sua fede e della sua vita.

Scrittura e tradizione

Nel giudaismo vicino all'era cristiana,il legato della tradizione antica è essenzialmente conservato in questa forma scritta.Tuttavia il popolo di Dio non è una semolice aggregazione di credenti raccolta attorno ad un libro: è una istituzione organizzata.
Perciò vi sussiste parallelamente alla Scrittura,una tradizione viva,che a modo suo continua quella dei secoli passati,benchè in linea di dirittto non possa pretendere di avere la stessa autorità normativa della Scrittura.La si trova negli ambienti sacerdotali,nei dottori,e persino nelle sette in cui si divide il giudaismo.Costituisce l'oggetto di una vera tecnica di trasmissione,essenzialmente fondata sul contatto personale tra il maestro e i suoi discepoli: il maestro trasmette,consegna( masar ) ed il discepolo riceve ( aram. qabbel ) ciò che a sua volta dovrà ripetere ( ebr. sanah; aram. tenah ). Questa tradizione nel senso stretto della parola ( ebr. qabbala; gr. paràdosis) è nota al Nuovo Testamento : Marco cita la "tradizione degli antichi"( Mc 7,5.13 ),e Paolo le "tradizioni dei miei padri" ( Gal 1,14 ).
Questo legato si aggiunge alle Scritture per formare le " tradizioni tramandate da Mosè" (Atti 6,14 ),perchè gli scribi ne fanno risalire l'origine al più lontano passato,allo scopo di rafforzarne l'autorità.
La sua trasmissione orale costituisce d'altronde la culla di una nuova letteratura,che si sviluppa attorno alla Bibbia,dalla traduzione della Bibbia in greco ( detta dei Settanta ) ed i aramaico ( Targum ) fino agli scritti rabbinici,passando attraverso i libri apocrifi e la produzione letteraria delle setta( es.Qumran). Ma la tradizione posteriore testimoniata da questi libri non si deve confondere con la tradizione orale primitiva alla quale gli scritti canonici si sono alimentati.

Continua...

Tratto da "Dizionario di Teologia Biblica"di Xavier Leon-Dufour
**********
La solitudine è il prezzo della libertà
Avatar utente
Aurora
Nuovo Utente
 
Messaggi: 31
Iscritto il: lun mar 27, 2006 2:41 pm
Località: Roma


Torna a Pro formazione Grissinorum

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 6 ospiti

cron