Come riconoscere una setta?

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Come riconoscere una setta?

Messaggioda GrisAdmi » gio dic 20, 2007 1:54 pm

I fattori che concorrono alla creazione di una setta sono fondamentalmente questi:

- la leadership, molto spesso rappresentata da un leader carismatico, un capo, con forte ascendenza sugli adepti;

- il sistema valoriale ed ideologico che si traduce in pratiche e norme che regolano la vita all'interno del gruppo;

- il controllo sociale che può essere più o meno intenso, e che in alcuni casi dà vita a tribunali interni in grado di emettere sentenze e punire i trasgressori;

- la richiesta di un impegno totale dell'adepto e del suo lavoro volontario e gratuito;

- la difficoltà di vivere un rapporto familiare sereno per chi è all'interno di un'aggregazione settaria;

- la difficoltà per il familiare esterno di vivere una normale relazione affettiva con il suo congiunto all'interno del raggruppamento;

- la imposizione di recidere i legami con il passato e soprattutto con la famiglia d'origine.

Quando le pretese del gruppo iniziano ad aumentare, chiedendo tempo, denaro, impegno, è un campanello d'allarme.

Se il membro non riesce più ad immaginare un futuro fuori o lontano dal gruppo, per uscirne occorre l'assistenza di esperti.
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Re: Come riconoscere una setta?

Messaggioda berescitte » gio gen 31, 2008 4:14 pm

Osservo che secondo me lo specifico di una Setta (che è più giusto e non offensivo definire Movimento Religioso Alternativo! - MRA) sta nella esagerazione di queste valenze. Giacché molte di esse, appunto calmierate, è dato ritrovarle in forme analoghe anche nelle normali Chiese storiche.
Se però esse non sono controllate dalla ragionevolezza diventano criticabili. I Vescovi hanno percepito tale pericolo e ammonito che anche i membri delle Chiese storiche e delle relative derivanti aggregazioni ecclesiali (Gruppi e Movimenti) possono purtroppo vivere la loro affiliazione in modo settario. Cioè non sono in una Setta ma coltivano uno spirito di setta. Ad es. credersi speciali (esclusivismo); fanatizzare per il proprio leader e le sue "trovate"; ritenere speciale e unico il proprio orientamento; non socializzare fraternamente con appartenenti ad altri movimenti; vedere il movimento ed esperienza di fede come più importante della Chiesa e delle sue strutture mondiali ecc...

Procedo quotandoti. Tra i fattori citi...

- la leadership, molto spesso rappresentata da un leader carismatico, un capo, con forte ascendenza sugli adepti;

R- Ma questo esiste per ogni ordine religioso. Ed è accettabile che sia così. Ogni fondatore ha il suo carisma e i suoi "figli" è giusto che lo propagandino; anche a preferenza di quelli degli altri. Basta che non lo assolutizzino e non lo mettano in competizione.


- il sistema valoriale ed ideologico che si traduce in pratiche e norme che regolano la vita all'interno del gruppo;

R- Anche su questo nulla da dire. Un trappista tiene alle sue regole come un domenicano alle sue. Sarebbe ben strano se non fosse così. Se non lo facessero si potrebbe chiedere loro: ma allora perché avete scelto di appartenere a quell'Ordine? Non potevate restare nella chiesa normale che è la parrocchia?


- il controllo sociale che può essere più o meno intenso, e che in alcuni casi dà vita a tribunali interni in grado di emettere sentenze e punire i trasgressori;

R- Perché da noi non esiste forse un Codice di Diritto Canonico? E se si manca gravemente non si è soggetti alle relative sanzioni? Il fatto che la quasi della totalità dei laici lo ignora non vuol dire che non esista. La diversità con la setta starà semmai nella estrema severità con cui in essa vengono controllate e sanzionate anche le trasgressioni più lievi.


- la richiesta di un impegno totale dell'adepto e del suo lavoro volontario e gratuito;

R- Guarda che questo lo chiede anche il Signore a qualsiasi battezzato. Ciascuno di noi è collocato nella Vigna e tenuto a prestare la sua opera per il Regno di Dio, gratis e con volontariato allegro. La differenza sta nel fatto che da noi tale impegno deve andare di pari passo con gli impegni secolari perché anch'essi sono voluti da Dio; mentre invece la setta è in contrasto con il "saeculum", soprattutto se è millenarista e finemondista.


- la difficoltà di vivere un rapporto familiare sereno per chi è all'interno di un'aggregazione settaria;

R- Anche due coniugi di quasiasi Chiesa, dei quali uno sia profondamente religioso e l'altro ateo trovano difficoltà nella scelta di valori comuni e nell'educazione da dare ai figli. Non ti dico il caso del figlio di un imprenditore ateo che voglia farsi prete!...


- la difficoltà per il familiare esterno di vivere una normale relazione affettiva con il suo congiunto all'interno del raggruppamento;

R- Si tratta della "divisione" di cui ha parlato anche Gesù, provocata dalla Sua Parola, cioè dal diverso sistema valoriale. E' vero che da noi l'affetto impone di superarla. Ma è certo che la cosa non avviene senza difficoltà. Pensiamo ad es. a come il "familiare esterno" (cattolico) può vivere quello che tu dici all'interno del raggruppamento musulmano a cui appartiene il coniuge. Se l'altro non accetta di dialogare e ragionevolmente di ridimensionare certe assolutezze, egli dovrà per forza sorvolare e tacere ove le convinzioni dello sposo/sa sono in contrasto con quelle cattoliche!


- la imposizione di recidere i legami con il passato e soprattutto con la famiglia d'origine.

R- In forma mitigata questo avviene anche tra noi, se un figlio di famiglia "laica" vuole consacrarsi al Signore e i genitori e fratelli sono irriducibili. Lui li amerà sempre ma certamente lascerà la casa per il seminario.
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Re: Come riconoscere una setta?

Messaggioda GrisAdmi » gio gen 31, 2008 7:09 pm

Caro Berescitte,

in questa brevissima scheda si volevano si volevano evidenziare quei fattori che distinguono i movimenti a carattere settario da quelli che non lo sono. Non tutti i Movimenti Religiosi Alternativi sono a carattere settario (la Wicca, per esempio, non ha nulla di “settario”), ma alcuni lo sono. Così come ci sono sette anche all'interno delle cosiddette religioni tradizionali (si pensi alle sette islamiche o a quelle indù). La "setta" è una comunità che accentua il senso di separazione tra i suoi adepti ed il resto del mondo. Certamente, alcuni o tutti i fattori da me elencati si ritrovano anche al di fuori dei movimenti prettamente settari, ma in questi sono presenti in maniera molto forte, in maniera “esasperata” a volte. Del resto, queste vogliono essere indicazioni di massima: non sempre è possibile distinguere con precisione se un movimento religioso ha carattere settario o meno. Ad esempio, nel caso dei TdG, io non parlerei di una "setta" in senso stretto, ma di un movimento religioso dalle derive settarie.
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Re: Come riconoscere una setta?

Messaggioda Gabriella Prosperi » mar dic 16, 2008 7:41 pm

- la leadership, molto spesso rappresentata da un leader carismatico, un capo, con forte ascendenza sugli adepti;

R- Ma questo esiste per ogni ordine religioso. Ed è accettabile che sia così. Ogni fondatore ha il suo carisma e i suoi "figli" è giusto che lo propagandino; anche a preferenza di quelli degli altri. Basta che non lo assolutizzino e non lo mettano in competizione.



Quando iniziai lo studio con i TdG, una delle prime cose che la mia "maestra" tenne a chiarire fu che, al contrario di quanto ritenuto da alcuni, i Testimoni non erano una setta in quanto non avevano capi.
Solo dopo mesi appresi dell'esistenza di un corpo direttivo che loro identificavano ( o meglio, erano indirizzati a considerare) come lo schiavo fedele e discreto della parabola.
Erano e sono convinti, i Testimoni, che questo corpo direttivo non rappresenti un capo nel senso che si dà al termine.
Convinzione che deriva, penso, dal fatto che la maggioranza di loro (ma parlo della mia esperienza in una congregazione, quindi molto limitata) non sa da quanti membri è composto, ignora i loro nomi e pensa che gli articoli delle loro riviste sia dettata direttamente da questo fantomatico gruppo di persone.
Insomma, nel loro immaginario, lo schiavo diventa praticamente una unità, un essere unico, il cui scopo è solo quello di essere tramite tra loro e Geova.
Da qui la mitizzazione e, al contempo, la negazione che abbia potere di comando.
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Re: Come riconoscere una setta?

Messaggioda catechista » gio dic 18, 2008 7:04 pm

Io penso che tale immaginaria spersonalizzazione viene favorita molto dal fatto che sia gli articoli che i libri pubblicati dalla Società non sono mai firmati (o quasi, salvo quelle brevi autobiografie che si dice "narrato da...".
E insieme a questo penso che giochi molto il continuo riferimento alla Bibbia, non solo con la colluvie - molte volte superflua! - di citazioni, ma soprattutto con la continua sottolineatura che sarebbe la Bibbia a insegnare, a dire ecc...

E' quello che Berescitte ha definito "la Bibbia paravento" dietro il quale parlano i capi dei TdG. Un paravento che rende in altro senso "paraventi" anche i membri che dirigono questa confessione.
piantiamo un Sicomoro in giardino su cui i figli possano salire per vedere Gesù
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Re: Come riconoscere una setta?

Messaggioda francocoladarci » gio dic 25, 2008 11:24 am

Com’è stato accennato, la setta è qualcosa di “ occulto”, usa tattiche ben studiate affinché i suoi aderenti siano controllati in ogni loro aspetto, sia per quando riguardano le dottrine, sia nella loro vita privata, nella setta si priva di fatto ogni possibilità decisionale, nella medesima non si conoscono i loro dirigenti, ne tantomeno le loro procedure dottrinali.
E’ vero che il sistema organizzativo è simile alle varie religioni, ma le medesime hanno sempre cercato un rapporto con il prossimo, ne hanno incentivato il dialogo(fatto salvo alcune religione ben note), al contrario la setta (alcuna molto nota)chiude il rapporto con tutti, ne costruisce un muro di difficile scalata, costringendo i suoi seguaci a subire un controllo psicofisico per tutta la loro vita(volendo si potrebbe scendere nei dettagli).
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Re: Come riconoscere una setta?

Messaggioda algoritmo70 » gio dic 25, 2008 7:21 pm

Il cristianesimo è aperto al mondo,in special modo la Chiesa Cattolica va verso tutti, perchè questo è proprio volere di Gesù Cristo,le così dette sette invece si chiudono a cerchio da esse non può uscire nulla c'è una netta divisione tra loro e il mondo.Questo non permette la piena libertà di vivere e andare verso l'altro.E' un pensiero che va considerato.algoritmo70. :?:
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